Kim Yo Jong, la sorella di Kim Jong Un ha ripreso a parlare dopo un’assenza di più di tre settimane. In un comunicato fiume, come ormai è solita fare, questa volta ha attaccato gli Stati Uniti affermando che la Corea del Nord non ha alcun bisogno di sedersi al tavolo delle trattative con gli USA fino a quando questi non cambieranno atteggiamento verso Pyongyang. In alcuni passaggi, Ki Yo Jong ha anche rintuzzato l’amicizia personale che esiste tra il fratello e Trump, affermando che solamente in nome di questa amicizia le due leadership non possono pensare di continuare a dialogare.
Sembra che Yo Jong abbia voluto bacchettare il fratello per quella che potrebbe sembrare una politica troppo morbida verso Washington.
Tra l’altro Yo Jong non cita mai espressamente il nome di Kim Jong Un, preferendo quello di “compagno presidente”.
La leadership nordcoreana si presenta sempre più come una diarchia dove Kim Yo Jong sta sempre più rafforzando la propria posizione e dove i compiti dei due Kim si stanno sempre più scindendo verso due politiche contrapposte (Jong Un “il paciere” e Yo Jong “la dura”), ma in sincrono tra loro. Una sorta di riesumazione in chiave coreana della politica delle convergenze parallele ideata da Aldo Moro.
La chiara preferenza di Pyongyang verso il candidato presidenziale Trump è comunque stata ribadita nello stesso comunicato di Kim Yo Jong quando, al termine dello stesso, annuncia a nome del fratello “gli auguri al presidente Trump per il suo lavoro che otterrà di sicuro grandi successi”.

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