#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 67 giorni

Terza giornata di convenzione repubblicana. Mike Pence parla di ordine e sicurezza, senza citare né il ferimento e la paralisi del ventinovenne nero Jacob Blake da parte della polizia, né l’omicidio di due manifestanti da parte di un adolescente bianco. Mentre l’NBA decide di rinviare le partite in segno di protesta.
MARCO MICHIELI
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  • Terza giornata della convenzione repubblicana. È stata la serata del vice-presidente Mike Pence che in 37 minuti di discorso ha avvertito i connazionali che il paese è assediato dalla “sinistra socialista”. In tutta la convenzione, dedicata al tema del mantenimento dell’ordine pubblico, non c’è stato alcun accenno a ciò che è accaduto a Kenosha nel Wisconsin, dove Jacob Blake è stato ferito gravemente dalla polizia e oggi è paralizzato. La vicenda Blake ha dato il via a nuove proteste che hanno spinto i giocatori della NBA a decidere di boicottare le partite dei playoff. Tra gli interventi della serata politica anche quello del deputato del Texas Dan Crenshaw che ha parlato della sua esperienza come Navy SEAL in un discorso in cui non ha mai menzionato Trump una sola volta. Crenshaw, una stella nascente dei repubblicani e uno dei più giovani alla Camera, affronterà una dura corsa per la rielezione in Texas questo novembre. A tessere le lodi di Trump è stata invece Kellyanne Conway, la consigliera del presidente che a fine mese lascerà l’incarico. Conway ha elogiato Trump che “ha elevato le donne a posizioni di leadership nel mondo degli affari e del governo”. L’ex direttore ad interim della National Intelligence Richard Grenell ha invece elogiato il presidente per essere un “outsider” di Washington e ha dichiarato che essere “nazionalisti” non è un insulto.
  • Karen Pence, la moglie del vice-presidente, è intervenuta a sostegno del marito, evitando però ogni attacco ai democratici e sperticati elogi a Trump. Si è trattato di un discorso apolitico sulle sue esperienze con i veterani militari.
  • Nella serata di ieri sera Mike Pence ha accettato la sua nomina a vice-presidente (“Make America great again, again”). Si è concentrato soprattutto sulle politiche del mantenimento dell’ordine pubblico, anche in relazione alle proteste contro la polizia per l’uccisione di George Floyd e il ferimento di Jacob Blake, ora paralizzato: “sia chiaro: la violenza deve finire, a Minneapolis, a Portland, a Kenosha”. “Il presidente Donald Trump e io sosterremo sempre il diritto degli americani a una protesta pacifica” ha continuato “ma sommosse e saccheggi non sono proteste pacifiche, abbattere le statue non è libertà di parola. Coloro che lo faranno saranno perseguiti nella misura massima consentita dalla legge”. Ha attaccato poi Joe Biden perché “la scorsa settimana, non ha detto una parola sulla violenza e sul caos che avvolge le città di questo paese”. Per il vice di Trump “troppi eroi sono morti difendendo le nostre libertà per vedere gli americani colpirsi a vicenda. Avremo la legge e l’ordine per le strade d’America. Il popolo americano sa che non dobbiamo scegliere tra sostenere le forze dell’ordine e stare dalla parte degli afroamericani per migliorare la qualità della vita nelle nostre città”.
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#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 67 giorni ultima modifica: 2020-08-27T09:06:56+02:00 da MARCO MICHIELI
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