
- In Pennsylvania, uno stato chiave per la battaglia elettorale, dal 2016 i repubblicani hanno registrato quasi sette volte più elettori rispetto ai democratici. Il GOP ha aggiunto quasi 198.000 elettori registrati, mentre i Democratici ne hanno guadagnato 29.000. Sebbene i democratici siano ancora più numerosi dei repubblicani di circa 750.000 elettori nello stato, il GOP ha colto il loro aumento nei membri del partito come segno che Trump è sulla buona strada per vincere questo stato sempre in bilico. Il GOP ha anche visto un aumento delle registrazioni in tre aree critiche della Pennsylvania: le contee di Erie, Luzerne e Northampton, aree che avevano votato Obama nel 2012 e che hanno votato per Trump nel 2016. Complessivamente, i democratici registrati ora costituiscono il 47% dell’elettorato statale, in calo dal 49% nel settembre 2016. I repubblicani costituiscono il 39%, rispetto al 38% di quattro anni fa. I repubblicani dello stato affermano di aver beneficiato negli ultimi mesi del fatto che la campagna Trump, che ha cercato di minimizzare la pandemia Covid-19, ha bussato alle porte e registrato gli elettori di persona. Il team di Joe Biden si è invece finora astenuto dal bussare alla porta nel tentativo di proteggere il personale e gli elettori dal virus.
- Nel bel mezzo della crisi politica legata alle rivelazioni del nuovo libro di Bob Woodward, Trump si è recato in Michigan. Qui però ha dovuto affrontare i limiti posti dalla governatrice statale, preoccupata che le manifestazioni pubbliche di grandi dimensioni diventino uno strumento di diffusione del virus. Il Michigan è uno dei campi di battaglia elettorali. Trump ha vinto questo stato solidamente democratico con soli 10.704 voti nel 2016. Inizialmente la campagna elettorale aveva cancellato lo stato dai viaggi del presidente ma nuovi sondaggi hanno dato speranza ai repubblicani. Entrambi i candidati hanno fatto frequenti visite nello stato, con Biden che si è recato nella periferia di Detroit mercoledì per fare un appello diretto a coloro che votarono repubblicano quattro anni fa ma ora se ne pentono.
- Un tribunale speciale di tre giudici a New York ha bloccato gli sforzi dell’amministrazione Trump per apportare un cambiamento senza precedenti a chi è incluso nei numeri del censimento che determina la quota di seggi di ogni stato al Congresso. Il presidente, ha concluso il tribunale, non può escludere gli immigrati non autorizzati da quello specifico conteggio.

- Kamala Harris si trova in Florida per partecipare a una discussione con leader afroamericani in un evento alla Florida Memorial University di Miami. La senatrice della California è stata accompagnata durante il viaggio dal marito – Doug Emhoff – che parteciperò invece a una conversazione con i rabbini della Florida del sud durante in un evento al Jewish Center di Aventura. Con 29 voti elettorali, la Florida è il più grande stato oggetto di contesa tra Trump e Biden e probabilmente deciderà chi vincerà le elezioni di novembre. Trump ha battuto di poco la candidata democratica del 2016 Hillary Clinton. Anche Barack Obama ha vinto lo stato con margini sottili nel 2008 e nel 2012. Recenti sondaggi danno i due candidati alla pari.
- In un’intervista alla CNN, Joe Biden ha affermato che il presidente Donald Trump “sembra non avere la minima idea di cosa costituisca la sicurezza nazionale” dopo che Trump ha rivelato nelle interviste con Bob Woodward l’esistenza di un sistema segreto di armi nucleari.
- Tre giudici della Quinta Corte d’Appello del Circuito degli Stati Uniti hanno stabilito giovedì che il Texas può mantenere le sue rigide regole di ammissibilità per il voto per posta. Schierandosi con la leadership repubblicana dello stato, i giudici d’appello hanno respinto lo sforzo del Partito democratico del Texas di espandere l’eleggibilità per il voto per posta a tutti gli elettori registrati, sostenendo che i limiti di età dello stato per tale voto violano le protezioni del Ventiseiesimo emendamento contro le leggi in materia elettorale che discriminano sull’età.

- Microsoft sostiene che sta assistendo a “crescenti” attacchi informatici provenienti da Russia, Cina e Iran che prendono di mira i suoi clienti, inclusi attacchi contro gruppi politici e campagne presidenziali del presidente Trump e dell’ex vicepresidente Joe Biden. Tom Burt, vicepresidente dell’azienda e che si occupa di sicurezza informatica, ha parlato degli sforzi di tre principali gruppi di hacker stranieri per prendere di mira le campagne, insieme ad altre organizzazioni politiche e individui. Tra questi hacker c’il gruppo russo “Strontium” che ha preso di mira più di 200 organizzazioni, campagne politiche e partiti nell’ultimo anno, inclusi consulenti con sede negli Stati Uniti per i partiti democratico e repubblicano, think tank come il German Marshall Fund e partiti politici nel Regno Unito. Questo gruppo, noto anche come “Fancy Bear”, è lo stesso che ha violato le reti del Comitato nazionale democratico nel 2016. Microsoft ha intrapreso un’azione legale contro il gruppo nel 2017, con un tribunale federale che ha ordinato al gruppo di smettere di prendere di mira i clienti Microsoft e di utilizzare i loghi Microsoft in campagne di phishing. Un secondo gruppo di hacker è cinese e si chiama “Zirconium”. Microsoft ha riportato prove di “migliaia” di tentativi di attacco da parte del gruppo tra maggio e settembre, con quasi 150 tentativi andati a buon fine. Tra le persone prese di mira senza successo da Zirconium c’erano membri dello staff della campagna di Biden, un ex funzionario dell’amministrazione Trump, insieme a persone della comunità degli affari internazionali, compresi quelli di quindici università. Inoltre, Microsoft ha osservato continui tentativi da parte del gruppo iraniano di hacker “Phosphorus” di prendere di mira gli account personali dei membri della campagna di Trump. Phosphorus ha intensificato gli sforzi tra maggio e giugno per accedere agli account di posta elettronica personali o di lavoro dei membri dello staff.

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