#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 49 giorni

Trump corteggia i latini in Nevada e Arizona, mentre Biden cerca di sottrargli i voti dei Mormoni, grazie al sostegno di ex repubblicani. Nel frattempo Michael Bloomberg mette a disposizione dei democratici della Florida cento milioni di dollari.
MARCO MICHIELI
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  • Donald Trump corteggia gli elettori latinoamericani che potrebbero rivelarsi vitali in stati difficili e fondamentali per la corsa alla Casa Bianca. Il presidente ha visitato Nevada e Arizona, dove ha organizzato delle tavole rotonde per parlare dei risultati ottenuti dalla comunità latina durante la sua presidenza. Nel 2016 Trump ha vinto in Arizona, uno stato tradizionalmente repubblicano, ma ha perso per poco il Nevada nel 2016, che negli ultimi dieci anni si è spostato sempre più verso i democratici. Ma i repubblicani stanno conducendo una campagna attiva per registrare gli elettori mentre i democratici, al contrario, fanno affidamento in gran parte sugli sforzi della campagna virtuale, con l’eccezione del sindacato del settore della ristorazione dei lavoratori del casinò, che ha inviato i lavoratori porta a porta.
  • Il presidente Trump si è impegnato sabato ad aumentare l’uso di etanolo approvando l’uso di miscele a percentuale più elevata nelle stazioni di servizio. La decisione arriva dopo una conversazione con Joni Ernst, senatrice repubblicana dell’Iowa, uno dei seggi a rischio per i repubblicani. L’agenza per l’ambiente aveva precedentemente revocato le restrizioni che bloccavano la vendita di una miscela di etanolo-benzina al 15 per cento (nota come E15) in molte aree degli Stati Uniti, ma gli stati erano stati lenti ad adottarla. L’amministrazione Trump sembrava intenzionata a rinviare qualsiasi decisione sui biocarburanti per evitare il contraccolpo dei settori agricolo o petrolifero. Sabato trump ha cambiato idea. Si trattadi una decisione che potrebbe mettere a rischio il sostegno al presidente tra i lavoratori dell’industria petrolifera, in particolare in Texas e Pennsylvania.
  • Se Trump vuole sperare di vincere alcuni stati deve ottenere il sostegno dei Mormoni. Prima che Trump diventasse presidente, i mormoni erano stati tra gli elettori repubblicani più fedeli. Un sondaggio Gallup del 2010 ha rilevato che “i mormoni sono i più repubblicani e i più conservatori di tutti i principali gruppi religiosi negli Stati Uniti”. Ma molti mormoni hanno trovato Trump blasfemo, e la stessa Chiesa ha rilasciato dichiarazioni sottilmente velate condannando la retorica del candidato sull’immigrazione e la libertà religiosa. Il sostegno dei mormoni ai repubblicani è sceso dall’80 per cento nel 2004, al 78 per cento nel 2012, al 61 per cento nel 2016. I Mormoni sono quindi oggi oggetto di contesa elettorale. Trump ha inviato il mese scorso il vicepresidente Mike Pence a Mesa, in Arizona, per l’inizio una manifestazione a sostegno di trump e organizzata dai Mormoni. La campagna del presidente sta pianificando altri eventi nelle prossime settimane con importanti mormoni. Trump stesso si è recato in Nevada e questa settimana sarà in Arizona. La campagna di Biden ha importanti sostenitori mormoni, guidati dall’ex senatore repubblicano dell’Arizona Jeff Flake, un critico di Trump di lunga data. La campagna democratica sta anche formando dei volontari mormoni per fare chiamate nelle aree a forte presenza di mormoni. Il più importante politico mormone del paese, il senatore Mitt Romney, ha detto che non voterà per Trump, sebbene non abbia espresso il proprio appoggio per Biden.
BidenTrump
  • Secondo un sondaggio CBS, i democratici sarebbero in vantaggio in Minnesota e Arizona, quest’ultimo uno stato tradizionalmente repubblicano. In Arizona il sessantadue percento dei latini sta sostenendo Biden, simile al livello di supporto ottenuto da Hillary Clinton nel 2016. In Minnesota, Biden ha un vantaggio sostanziale di nove punti su Trump, grazie a risultati migliori del candidato democratico con gli elettori titolari di diplomi universitari, in particolare le donne bianche con istruzione universitaria. La sua performance attuale è migliore di 13 punti rispetto a quella di Hillary Clinton nel 2016 ed è più vicina a quella che i Democratici hanno ottenuto nei midterms del 2018. Tuttavia, con gli elettori bianchi senza titoli di studio universitari White, Trump è in vantaggio. Il differenziale tra i due candidati è però meno pronunciato di quanto non fosse nel 2016: ora è a più 15, contro più 27 della sfida Trump-Clinton.

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#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 49 giorni ultima modifica: 2020-09-14T09:08:53+02:00 da MARCO MICHIELI
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