#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 45 giorni

Trump si prepara al viaggio in Minnesota, stato democratico dove ha perso di pochi voti nel 2016, mentre si allunga la lista dei repubblicani che sostengono l’avversario democratico. Biden s’impegna a investire molte risorse nelle battaglie per i seggi del Senato. Nel frattempo l’FBI conferma che la Russia è impegnata in “sforzi molto attivi” per influenzare le elezioni statunitensi del 2020 e per “denigrare” il candidato democratico.
MARCO MICHIELI
Condividi
PDF
  • Donald Trump e Joe Biden si recheranno venerdì nella regione mineraria dell’Iron Range nel Minnesota, in un insolito duello a distanza. Il presidente arriverà nella città di Bemidji, vicino al confine canadese: le aree rurali dello stato tendenzialmente repubblicane negli ultimi anni e Trump ha perso solo per pochi voti nel 2016. Se Trump dovesse vincere il Minnesota – nessun presidente repubblicano vi è riuscito dopo Richard Nixon nel 1972 – sarebbe un terremoto politico che probabilmente segnalerebbe le vittorie di Trump in altri stati critici del Midwest come Wisconsin, Michigan e Pennsylvania. I sondaggi danno Biden in vantaggio di 10 punti percentuali su Trump, anche se gli analisti politici locali pensano che la corsa sia molto più risicata perché i sondaggi telefonici e online non riescano a catturare pienamente il sostegno di cui gode Trump.
  • Donald Trump intensifica gli sforzi per fare appello alla base di elettori bianchi, minimizzando l’eredità storica della schiavitù negli Stati Uniti. I commenti del presidente arrivano per il 233° anniversario della firma della Costituzione. Ha affermato che la fondazione dell’America “ha messo in moto la catena inarrestabile di eventi che ha abolito la schiavitù, garantito i diritti civili, sconfitto il comunismo e il fascismo e costruito la nazione più giusta, equa e prospera nella storia umana”. Ma non ha mai menzionato i 246 anni di schiavitù in America, compresi gli 89 anni in cui è stato permesso di continuare dopo che le colonie avevano dichiarato l’indipendenza dall’Inghilterra. Né il presidente ha riconosciuto la lotta in corso contro l’ingiustizia razziale e la brutalità della polizia, che ha provocato molte proteste quest’anno.
  • L’ex capo dello staff del vicepresidente Pence nella task force sul coronavirus della Casa Bianca ha annunciato che voterà per Joe Biden. La repubblicana Olivia Troye è solo l’ultima a unirsi a un gruppo di repubblicani di spicco che hanno dichiarato pubblicamente che o non voteranno per la rielezione di Trump questo novembre o sosterranno Biden. Non voteranno per Trump: Mitt Romney, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump John Bolton, l’ex senatore dell’Arizona Jeff Flake, William H. McRaven (il militare che ha guidato il raid che ha ucciso Osama bin Laden), l’ex governatore repubblicano del Michigan Rick Snyder. Hanno dichiarato che voteranno per Biden: Colin Powell, la candidata alle primarie repubblicane del 2016 Carly Fiorina, l’ex governatore dell’Ohio e candidato alle primarie repubblicane del 2016 John Kasich. Secondo il New York Times George W. Bush ha deciso di non sostenere la rielezione di Trump, sebbene non abbia rilasciato dichiarazioni pubbliche a tal fine. Tra gli indecisi anche il fratello dell’ex presidente, Jeb Bush; Cindy McCain, la vedova del defunto senatore John McCain, che dovrebbe votare per Biden ma senza pubblicizzare il proprio voto. John Mattis, ex segretario alla difesa, e John Kelly, ex capo dello staff di Trump, hanno espresso la speranza che non venga rieletto, ma senza dire se non voteranno per Trump o se sosterranno Biden.
  • In North Carolina, molte schede elettorali inviate per corrispondenza sono state già respinte. A pagarne le conseguenze soprattutto gli elettori neri. A partire dal 17 settembre, le schede elettorali degli elettori neri sono state respinte a un tasso quattro volte superiore a quello degli elettori bianchi, secondo le statistiche dello stato. Gli elettori neri hanno inviato per posta 13.747 schede, con 642 respinte, pari al 4,7%. Gli elettori bianchi hanno votato per posta 60.954, con 681 – o 1,1 per cento – respinte. La stragrande maggioranza di queste schede è stata respinta perché gli elettori hanno commesso un errore o non sono riusciti a compilare le informazioni sui testimoni. Una votazione respinta non significa necessariamente che all’elettore venga negato il voto: il North Carolina consente un processo chiamato “correzione del voto”, in cui gli elettori vengono informati che c’è un errore e viene data la possibilità di correggere il loro voto. Ma questa non è un’opzione in ogni stato: solo 19 stati attualmente lo consentono. E anche questa procedura non è infallibile. Nelle primarie in tutto lo stato del Nevada a giugno, ad esempio, 12.366 schede avevano una firma mancante o non corrispondente, ma anche dopo che agli elettori è stata notificata la correzione, solo il 45% è stato modificato con successo. Nel frattempo, il divario razziale nelle schede respinte non è un problema esclusivo del North Carolina. Gli elettori neri e altri elettori di colore spesso vedono le loro schede respinte a un tasso più alto rispetto agli elettori bianchi. Nelle elezioni di medio termine del 2018 in Florida, i voti espressi da elettori neri, ispanici di altre minoranze razziali ed etniche sono stati respinti a tasso doppio rispetto agli elettori bianchi, secondo un rapporto della Florida ACLU. Un team di ricercatori universitari ha trovato un modello simile in Georgia per quello stesso anno, dove le schede elettorali degli elettori neri sono state respinte a un tasso più elevato di quelle degli elettori bianchi.
  • Il Cook Political Report ha modificato le previsioni sull’Arizona “stato incerto” a “tendente democratico”, citando nuovi sondaggi che mostrerebbero che lo stato sta sfuggendo al presidente Trump. È uno degli stati chiave della battaglia elettorale: tendenzialmente repubblicano – è lo stato di John McCain, Trump ha vinto nel 2016 con tre punti di vantaggio su Clinton. Questo mutamento dei sondaggi dipende in larga parte dalla contea di Maricopa, intorno a Phoenix, da dove provengono circa i due terzi degli elettori dello stato. Gli elettori delle aree suburbane dentro e intorno a grandi aree metropolitane hanno cambiato il loro giudizio su Trump. Trump sta anche lottando per iil voto latino dello stato, ottenendo per ora solo il 17% di sostegno rispetto al 55% di Joe Biden. Solo il 73% dei repubblicani dell’Arizona afferma che voterà sicuramente per Trump, con il 9% che afferma che probabilmente o sicuramente voterà per Joe Biden.
  • In una teleconferenza con il gruppo democratico al Senato, Joe Biden ha detto che ha intenzione di spendere molto denaro negli stati chiave per i seggi senatoriali. Biden ha riconosciuto l’importanza di aiutare i democratici del Senato a ottenere il controllo della maggioranza a novembre e ha promesso di viaggiare in tutto il paese, nonostante i pericoli del coronavirus, che ha mantenuto il vicepresidente rinchiuso a casa sua per mesi.
BidenTrump

Grazie al tuo sostegno
ytali sarà in grado di proseguire le pubblicazioni nel 2020.
Clicca qui per partecipare alla raccolta fondi.

Your support will give ytali the chance to carry on in 2020.
Click here to contribute to the fundraising.

Votre soutien donnera à ytali la chance de continuer en 2020.
Cliquez ici pour contribuer à la collecte de fonds
.

#elezioniUsa2020. Il conto alla rovescia. Meno 45 giorni ultima modifica: 2020-09-18T08:59:50+02:00 da MARCO MICHIELI
Iscriviti alla newsletter di ytali.
Sostienici
DONA IL TUO 5 PER MILLE A YTALI
Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!

VAI AL PROSSIMO ARTICOLO:

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Lascia un commento