Un deciso cambio di passo nel percorso per la riforma radicale della Guardia di Finanza. Lo chiede il sindacato dei Finanzieri Democratici, l’organizzazione sindacale che affonda le sue radici nel Movimento dei Finanzieri Democratici, che negli anni Settanta, sull’onda dei grandi cambiamenti sociali e politici dell’epoca, aprì coraggiosamente un varco di democrazia nel Corpo per affermare i diritti fondamentali per gli appartenenti alle Fiamme gialle, nella prospettiva di una loro smilitarizzazione. Da allora molti progressi sono stati fatti ma ancora molto resta da fare.
In una recente riunione a Treviso, il sindacato dei Finanzieri Democratici ha pertanto redatto e diffuso un “documento di programma” in cui si ribadiscono
i principi fondamentali della sindacalizzazione all’interno della GdF, ai fini del miglioramento delle funzionalità operative del Corpo nell’interesse della giustizia fiscale e della lotta ai capitali criminali.
Essenziale, innanzitutto, ampliare la platea degli iscritti. Coinvolgendo in questo obiettivo la società civile, le associazioni e gli altri sindacati, per il semplice fatto che il buon funzionamento, un’organizzazione davvero democratica del Corpo non è solo nell’interesse del corpo stesso e dei suoi appartenenti, ma “è interesse di tutto il Paese”.
Il documento fotografa una situazione di serie criticità, di “difficoltà quotidiane nella vita di servizio e non solo”. Un sindacato messo nelle condizioni di operare è dunque “un riferimento per aiutare a risolvere i problemi che s’affrontano nella vita lavorativa”. In tale contesto i Finanzieri Democratici denunciano, senza tanti giri di parole, il problema dei suicidi nel Corpo, proponendo che sia accertato “quanto tale fenomeno sia derivato da motivi legati all’attività lavorativa”. Il sindacato s’avvarrà di professionisti
per sostenere in particolari momenti difficili il personale tutto e per comprendere tutte le dinamiche che portano ad un gesto così drammatico.

In primo piano, nel documento, il tema dell’evasione/elusione fiscale, che, come di recente ha reso noto l’Agenzia delle Entrate ha raggiunto un livello altissimo. Inaccettabile. “Per meglio dire scandaloso”. Va accertato, sostengono i Finanzieri Democratici,
quanto di queste deficienze dipenda dall’attività operativa del Corpo e se tale attività possa essere adeguata alle potenzialità che le tecnologie odierne mettono a disposizione. Particolare riguardo va riservato alle attività della criminalità organizzata e alla lotta contro i loro capitali illegali.
Il documento mette quindi in luce
l’esigenza preminente di mantenere la specificità del Corpo attraverso una disposizione normativa che preveda l’esclusività della consultazione delle banche dati accessibili per il contrasto a evasione, elusione e altre attività basate su capitali di origine criminale.
Molto importante, nella presa di posizione del sindacato, la parte riguardante i fenomeni di corruzione all’interno del Corpo, quando si afferma che non ci si può
esimere dal richiedere una forte azione preventiva di contrasto ai fenomeni di corruzione all’interno del Corpo impegnandoci sin da ora a dare il nostro sostegno a chi decidesse di denunciare fenomeni che, a parole, tutti dicono di voler contrastare. Non bastano i “codici deontologici”. C’è bisogno di agire sin dai metodi di arruolamento.
Va sottolineato con forza, infine, che l’istituzione del sindacato delle fiamme gialle
rende sin da ora non più necessaria il permanere degli organi di rappresentanza. Vanno immediatamente sciolti, in quanto sono ormai solo un costo inutile. È necessario l’immediato intervento del Legislatore che realizzi una norma che metta fine a questo strumento che ora non ha più ragion d’essere.


Democrazia indivisa. Il ’68 del Movimento dei Finanzieri Democratici
di Claudio Madricardo, edito da ytali., racconta vicende di un periodo molto intenso della nostra storia recente, che videro protagonisti dei militari di uno dei corpi costitutivi del nostro sistema democratico, la Guardia di Finanza. Vicende che furono il risultato delle grandi trasformazioni che segnarono quell’epoca e che al tempo stesso contribuirono ad alimentarle.
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