#Trump#Covid. Come cambia la corsa presidenziale

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da Business Insider

Venerdì mattina presto – 2 ottobre – il presidente Donald Trump ha confermato di essere risultato positivo, insieme alla first lady Melania Trump, al Covid-19. Oltre alle conseguenze sulla sua salute, la diagnosi – nel primo giorno del mese più importante in vista dell’Election Day – mette in serio pericolo una campagna già declinante nei sondaggi a livello nazionale e a livello dei singoli stati, ma anche nei modelli di previsione elettorale.

Oltre all’ovvio – lo spettacolo disastroso del presidente che contrae il virus stesso che la sua amministrazione ha faticato a contenere – il colpo più significativo agli sforzi finali per la sua rielezione sarà la sua assenza forzata dalla campagna elettorale.

Oggi mancano 31 giorni al voto. Se i risultati finali dovessero essere in sintonia con i sondaggi attuali, il presidente non sarebbe in grado di mettere a punto una mappa elettorale a lui favorevole.

Allo stato attuale, secondo le previsioni elettorali FiveThirtyEight, il presidente è il perdente della competizione elettorale. Il modello indica che Biden ha circa l’ottanta per cento di possibilità di vincere data la sua posizione nei sondaggi e il tempo che resta.

Nonostante l’ampio vantaggio, sia chiaro, la vittoria di Biden è tutt’altro che certa. Molte cose possono accadere in un mese.

Con il passare del tempo, però, a meno che i sondaggi di Trump non migliorino, la probabilità di una vittoria di Biden aumenta semplicemente perché il tempo a disposizione di Trump per mettere a punto e avviare una svolta sta evaporando inesorabilmente. Se i sondaggi restano invariati, per il solo fatto che la corsa si mantenga ai livelli attuali, le sue possibilità di vittoria non potranno che diminuire.

Il presidente è sotto di circa sette punti in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, è in calo di quattro in Arizona, due in Florida e uno in North Carolina.

Nel complesso, Trump è sotto rispetto al rivale di otto punti a livello nazionale. Avrebbe pure potuto risalire nei sonaaggi, se avesse potuto sfruttare il mese di ottobre per valorizzare una percezione positiva, da parte degli elettori, della sua gestione dell’economia.

In teoria, nessuno di questi distacchi a favore di Biden è incolmabile. Il presidente avrebbe dovuto però in qualche modo rivedere la strategia.

Prima del test positivo, avrebbe potuto farlo, attraverso una campagna ancor più giocata sul piano personale. Avrebbe potuto riprendere il controllo di una narrazione elettorale che nelle ultime battute è stata particolarmente negativa per lui, con un’opinione pubblica colpita dalla terribile performance nel dibattito tv con Biden, dalle rivelazioni sulla sua enorme elusione fiscale, con una pandemia che ha mietuto già 200.000 vittime.

Un secondo dibattito presidenziale sarebbe servito a questo, insieme a una campagna mediatica che correggesse la rotta precedente. Ora, quelle opzioni sono limitate.

Il presidente sarà confinato nella Casa Bianca per il prossimo futuro, sacrificando il tempo essenziale per la campagna mentre il suo rivale è in grado di portare avanti la sua campagna.

L’idea di prendere il controllo della narrazione – forse evidenziando quello che si profila come un considerevole aumento del Pil nell’ultimo trimestre, uno dei suoi punti di forza “percepiti” – è adesso improbabile, tanto più avendo contratto proprio il virus che già aveva minato direttamente la sua candidatura per la rielezione.

L’approvazione della sua gestione dell’economia è di dieci punti superiore rispetto al suo indice di approvazione della gestione dell’emergenza virale.

E la stessa possibilità di una rivincita in un secondo dibattito è messa in pericolo dalla probabile riluttanza del vicepresidente Biden a stare accanto a un uomo potenzialmente contagioso per un’ora e mezza di discussione animata.

Ottobre è il momento in cui i candidati fanno l’ultimo appello al popolo americano.

Almeno 2,2 milioni di elettori hanno già votato. Mancano 31 giorni al giorno delle elezioni per colmare l’attuale gap elettorale.

Il presidente Trump voleva girare il paese, tenere comizi e manifestazioni, evidenziare una ripresa economica e sostenere di aver contenuto con successo il coronavirus.

Per un minimo di dieci-quattordici giorni, invece, sarà probabilmente confinato a casa, tenuto lontano dagli elettori, mettendo ancora più in luce la pandemia in corso, avendo contratto personalmente il coronavirus.

#Trump#Covid. Come cambia la corsa presidenziale ultima modifica: 2020-10-02T13:52:06+02:00 da YTALI
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