Chieti, la sorpresa rosso-verde

La città abruzzese, laboratorio di un’indovinata alchimia tra partiti, civismo e ambientalismo intorno a una figura credibile, il dottor Ferrara, eletto sindaco, e a un politico visionario e concreto, come De Cesare, in grado d’intercettare le domande di cambiamento.
UGO IEZZI
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[CHIETI]

Chieti, città sonnolenta? Conformista? Conservatrice? Macché. Lunedì la città abruzzese ha riservato una bella sorpresa a chi aveva dato per scontato un esito elettorale che scontato non lo era affatto. Nel secondo turno delle elezioni comunali ha vinto bene Diego Ferrara, alla guida di una coalizione rosso-verde, composta da Pd, Chieti per Chieti, La Sinistra con Diego, Ferrara sindaco, Chieti c’è, Chi ama Chieti, Azione Politica, La Teatinità, con l’appoggio esterno di M5s. La vittoria ribalta i risultati del primo turno, che avevano consegnato il primo posto alla coalizione di centro destra, capitanata dall’ex parlamentare forzista Fabrizio Di Stefano, oggi in quota Lega.

Una rivoluzione rosso-verde, dopo dieci anni di centrodestra, ha dunque scosso l’antica Teate Marrucinorum. E se il merito principale va alla lista del dottor Diego Ferrara, che non è arretrato di un millimetro rispetto alle proprie ragioni di programma e di bandiera – con una campagna elettorale impeccabile – va sottolineato il ruolo giocato dall’altro protagonista, Paolo De Cesare. Con De Cesare e il suo alter ego elettorale, Manuel Pantalone, gli esponenti senza tentennamenti di un civismo genuino e popolare, hanno giocato fin dalle prime battute una campagna all’insegna del “pro” e non del “contro”, con un’idea di futuro per l’antico capoluogo marrucino, insieme a un’offerta di proposte in grado di coinvolgere e mobilitare l’elettorato giovanile.

Il trionfo di Diego Ferrara in Corso Marruccino

Diego Ferrara, medico affermato, persona per bene, ha saputo mettersi in gioco, mostrando, lui non politico, una considerevole lungimiranza politica nell’aprire la porta all’unico schieramento davvero civico che si era presentato alle elezioni, senza dare spazio a opache alchimie di potere proposte nel suo stesso schieramento.

La fase nuova che s’apre a Chieti è in sintonia con i risultati elettorali nel voto di domenica in altri comuni d’Italia che fanno registrare uno stop alla marcia, che sembrava trionfale, della Lega, specie nel centro-sud. Gli elettori della città fondata, secondo la leggenda, dall’eroe omerico Achille, hanno premiato chi ha saputo interpretare le esigenze di cambiamento dei cittadini, offrendo loro sia la concretezza della lista Ferrara sia la vivacità della lista De Cesare. Una lista, quest’ultima, popolar-progettuale che è stata in grado di portare in dote non solo un pacchetto di voti di peso, assieme a quelli di Cinque Stelle (come indicazione di voto del candidato sindaco pentastellato Luca Amicone), ma soprattutto idee utili a far riaprire concretamente un rapporto dialettico e virtuoso tra economia, politica e comunità.

Chieti, la sorpresa rosso-verde ultima modifica: 2020-10-06T20:43:32+02:00 da UGO IEZZI
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1 commento

Paola Scarpa 7 Ottobre 2020 a 6:58

Uniti si vince! Avessimo praticato anche a Venezia questa mia convinzione… ma ormai la mia città è convinta di essere palcoscenico mondiale e prevalgono le prime donne! SE, tanto per non far nomi, Gasparinetti, Martini, Visman e altri si fossero uniti, certamente convogliando un sacco di altri voti indecisi, scontenti, timorosi soprattutto della deriva autoritaria-padronale di Brugnaro che, diventando decennale, si sarebbe Accentuata,forse avremmo vinto! Non “contro” ma “per”… Il bene di Venezia. Appunto.

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