
- Le ultime settimane di campagna elettorale Donald Trump le sta trascorrendo in stati che non avrebbero mai dovuto essere a rischio ma che ora minacciano di ribaltare la sua campagna di rielezione. Mercoledì ha visitato gli elettori rurali in Iowa, poi la Carolina del Nord e la Florida giovedì e venerdì in Georgia, dove i democratici hanno vinto l’ultima volta nel 1992. Una strategia difensiva che secondo molti analisti è la spia delle paure e dei timori dei repubblicani di perdere le elezioni di novembre.
- La rivolta dei “capelli bianchi”. La scorsa settimana, una flottiglia di 500 golf cart di sostenitori di Joe Biden hanno sfilato nella più grande comunità di pensionati della Florida per consegnare le loro schede di voto postale. The Villages, una delle città-comunità di anziani dello stato, è anche una delle enclavi repubblicane più fedeli. Secondo Cook Political The Villages è anche un buon indicatore della rivolta dei “capelli bianchi” contro il presidente Trump. SI tratta di un’area per l’85% di bianchi e in cui l’età media è di 69 anni. Hillary Clinton ha perso con 40 punti di distacco da Trump. Oggi il distacco tra Biden e il presidente è di 20 punti nella contea. Per molti analisti questi numeri sono indicativi: se Trump ha dimezzato il suo vantaggio in una delle località a lui più favorevoli (e che ha visitato numerose volte), il rischio che il voto over 65 nello stato della Florida passi a Biden è molto alto.
- Axios riporta la storia di tre consiglieri senior di Trump che hanno recentemente parlato con il responsabile della campagna del presidente Bill Stepien e che se ne sono andati covinti che lo stesso Stepien sia cosciente della sconfitta. In conversazioni private, descritte da più fonti, Stepien è stato descritto come molto pessimista. Paragona la campagna a un aeroplano che vola in mezzo a turbolenze, dicendo: “È nostro compito far atterrare l’aereo in sicurezza”. Trump può ancora vincere. Ma non può commettere più errori.

- Barack Obama farà la sua prima uscita pubblica mercoledì prossimo a Philadelphia per esprimere il suo sostegno a Joe Biden e a Kamala Harris.
- I democratici sperano di riprendere il controllo della maggioranza del Senato ma per farlo devono difendere il senatore in carica del Michigan Gary Peters, che sta affrontando una difficile sfida dal repubblicano John James. Vinto da Trump nel 2016, il Michigan non è solo uno stato chiave per la Casa Bianca ma è fondamentale per riprendere il controllo della camera alta. Mentre però Joe Biden è tranquillamente avanti nei sondaggi dello stato, Peters è in maggiore difficoltà. James, che è un veterano e uomo d’affari africano-americano, era dietro a Peters di 10 punti percentuali tra gli elettori registrati in un sondaggio di giugno del New York Times e del Siena College. Ma un recente sondaggio mostra i due candidati testa a testa: Peters al 43% di sostegno e James al 42% tra i probabili elettori. Un considerevole 13% afferma di essere indeciso.

- La Corte Suprema ha accettato di ascoltare le argomentazioni orali del tentativo del presidente Donald Trump di escludere gli immigrati privi di documenti dal censimento della popolazione nazionale, al procedura che determina come vengono assegnati i seggi al Congresso. Il caso sarà esaminato il 30 novembre.
- In Michigan le schede elettorali via posta devono arrivare entro le 20 del giorno delle elezioni per essere conteggiate. Così ha deciso una Corte d’Appello, annullando la decisione di un tribunale di grado inferiore che prorogava il termine ai 14 giorni successivi alle elezioni.

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