I messaggi a Biden, il “voto” europeo per consolidarne la vittoria

Le congratulazioni inviate al candidato dem sono state un atto volutamente, deliberatamente “politico”. Un’iniziativa presa e messa in atto simultaneamente da parte dei principali governi europei e dell’Unione europea, con una forte regia personale di Angela Merkel.
GUIDO MOLTEDO
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Il riconoscimento della vittoria di Joe Biden, il 7 novembre scorso, è stato un atto volutamente, deliberatamente “politico”, nella tempistica e nel suo essere un chiaro segnale di sostegno ai democratici americani, come apprende ytali da buone fonti. Un’iniziativa presa e messa in atto simultaneamente da parte dei principali governi europei e dell’Unione europea, con una forte regia personale di Angela Merkel – nelle vesti di capo del paese leader della Ue e di presidente di turno del consiglio Ue – nella consapevolezza di un atto letteralmente senza precedenti e a dir poco border line sul piano dei corretti rapporti tra stati sovrani.

I messaggi di congratulazioni inviati dalla cancellerie europee poco dopo l’annuncio da parte dei network principali e a prescindere dal sigillo dell’ufficialità sono stati una sorta di “voto” aggiuntivo al candidato democratico, facendo pendere decisamente la bilancia dalla sua parte e contribuendo a rendere ancor più velleitarie le pretese dello sconfitto di non riconoscere la vittoria di Biden.

Resta il fatto che, ufficialmente, Biden non è ancora il presidente-eletto, anche se de facto può essere considerato tale, e Trump è comunque ancora il presidente in carica. Il messaggio europeo è dunque ancora di più una presa di posizione politica nel corso di una disputa interna tuttora in corso a Washington.

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Diversamente dai colleghi europei, altri capi di stato e di governo non hanno preso posizione. Colpisce tra questi il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, che non ha voluto congratularsi con il candidato risultato vincente, affermando che lo farà solo quanto “il processo elettorale sarà concluso”, alludendo alle contestazioni legali opposte dalla squadra di Trump ai conteggi in alcuni stati cruciali per la vittoria di Biden.

Quindi la decisione degli europei – a cui s’aggiungono il britannico Boris Johnson, il canadese Justin Trudeau, l’israeliano Benjamin Netanyahu – ha ancor più un chiaro e rilevante significato politico se messa in contrasto con la decisione opposta di governi di paesi come Russia, Turchia, Brasile (Jair Bolsonaro ha anzi messo in dubbio il risultato) e il Messico (appunto, per motivi più personali – il buon feeling con Trump di Amlo – che politici e diplomatici), che puntavano sulla conferma di Trump e che continuano a considerare possibile una sua vittoria nei tempi supplementari. A parte il caso della Cina, sempre attentissima alle forme, evitando di intervenire, direttamente o indirettamente, negli affari interni di un altro paese, perché sia sempre chiaro che s’aspetta dagli altri governi lo stesso atteggiamento rispetto alle sue vicende domestiche.

I messaggi a Biden, il “voto” europeo per consolidarne la vittoria ultima modifica: 2020-11-09T20:44:35+01:00 da GUIDO MOLTEDO
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