Ieri un caro e colto amico mi ha riportato a mente poche e drammatiche righe tratte dai Promessi sposi. È un brano tra quelli che raccontano la peste di Milano, dove Manzoni scrive:
Ed ecco che, il giorno seguente, mentre appunto regnava quella presontuosa fiducia, anzi in molti una fanatica sicurezza che la processione dovesse aver troncata la peste, le morti crebbero, in ogni classe, in ogni parte della città, a un tal eccesso, con un salto così subitaneo, che non ci fu chi non ne vedesse la causa, o l’occasione, nella processione medesima.
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Poche righe, appunto, dove il grande poeta, divenuto da tempo cattolico, racconta come la processione contro il terribile morbo fu, invece, occasione di intenso e sparso contagio per la città di Milano.
Questo brano ci fa tornare alla mente quanto abbiamo appreso ieri dalla stampa, e che cioè i festeggiamenti per la Madonna della Salute, festa veneziana per eccellenza, molto sentita nella città lagunare, si terranno regolarmente. Sarà, anche quest’anno, costruito il tradizionale ponte votivo che attraversa il Canal Grande nei pressi della Salute e che permetterà ai fedeli di raggiungere la chiesa. Il tutto, si legge anche nel comunicato stampa del Patriarcato, rispettando tutte le normative anti Covid. Sembra che il Comune – affermano i giornali – abbia chiesto e ottenuto che la festa non sia cancellata.

Qualcuno, sui social, a nostro avviso in modo poco politically correct, paragonando Carnevale con la Salute, ha scritto che allora la festa si tenne a tutti i costi, anche a rischio di diffondere il morbo, e questa volta, con la Salute, si ragiona allo stesso modo. Noi crediamo che sia assolutamente sbagliato fare un confronto di questo genere: il carnevale è una festa laica, poco sentita dai veneziani, a uso e consumo esclusivamente dei turisti e il paragone, oltre che dissonante, appare anche dissacrante. La festa della Madonna della Salute è la ricorrenza religiosa forse più sentita dai veneziani, che accorrono in massa per pregare con fede autentica nella basilica eretta a ricordo della terribile pestilenza del 1630 e 1631, testimoniando ancor oggi il profondo legame religioso della città con i suoi protettori celesti.
Purtuttavia, questo è un annus horribilis, dove ognuno di noi deve pensare più che mai che la sua libertà, anche di manifestare legittimi sentimenti religiosi, termina dove inizia quella dell’altro, che chiede di essere protetto in ogni modo da questo morbo infido.

È per questo che riteniamo di fare un accorato appello a chi ha il potere di decidere: fermate la festa della Madonna della Salute di questo terribile 2020. Il rischio che corriamo, sebbene, come ne siamo certi, saranno messe a punto e pedissequamente seguite tutte le normative anti contagio, è troppo elevato per permettere in piena sicurezza il pellegrinaggio di migliaia e migliaia di fedeli. Troppo strette sono le calli che portano alla chiesa; troppo vicini, comunque, saranno quelli che vorranno raccogliersi in un momento, seppur breve, di preghiera; troppo facile poter toccare oggetti, strusciare persone, usare mascherine non perfettamente idonee, salutare persone conosciute con troppo affetto. Il rischio di diffusione del contagio, dunque, è sicuramente grande e non vale la pena rischiare. Qualcuno ha detto che la Madonna saprà, quest’anno, ascoltare le preghiere dei veneziani anche se resteranno nelle loro case, anche se non parteciperanno a quel tradizionale e sentitissimo pellegrinaggio.
Anche noi, pur nell’assoluta volontà di rispettare ogni idea e ogni credo, lo pensiamo fermamente. E crediamo anche che sarebbe un beau geste del sindaco, del patriarca, del prefetto, fermare la festa prima che un purtroppo probabile cambio di zona del Veneto da parte della cabina di regia del ministero della Sanità tolga la paternità a questa decisione. L’effetto sarebbe identico, ma il sentire dei veneziani sicuramente diverso.

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1 commento
L’inadeguatezza a Venezia di un sindaco come Brugnaro è ormai purtroppo nota e stranota. Diciamo che, in questo caso in cui mette a repentaglio la vita e la salute dei cittadini come la tenuta delle strutture ospedaliere, andrebbe sollevato dal suo incarico e additato alla pubblica GOGNA! Ma chi l’ha votato una seconda volta? Dei mentecatti?