Obiettivo dell’economia? La ricerca della felicità

La “Economy of Francesco”, un evento piuttosto proficuo e interessante. La tre giorni dedicata alle principali sfide economiche e sociali del nostro tempo si è conclusa proprio questa sera, con un videomessaggio del tutto speciale e la “firma” del Patto di Assisi.
ARIANNA TOMASI
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Ripercorrendo le tre intense giornate di lavoro del convegno internazionale “Economy of Francesco”, si possono tratteggiare delle linee guida chiare e, in un certo senso, rivoluzionarie. Il punto di partenza è stato certamente l’invito alla riflessione, al confronto e allo sforzo nella ricerca di soluzioni economico-sociali alternative giunto dal papa il primo maggio dell’anno scorso. Tuttavia, i protagonisti della “Economy of Francesco” hanno saputo portare a termine delle riflessioni davvero profonde, argomentate e generative di ulteriori spunti di dibattito, culminate con il videomessaggio di papa Francesco e la “firma” di un patto tra i giovani come sigillo d’impegno anche per il futuro.

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Giovedì pomeriggio, in diretta dalla Basilica di San Francesco ad Assisi, l’avvio ufficiale: un breve video, realizzato dal movimento All Together in Dignity Fourth World, ha aperto il convegno. A seguire, i saluti delle autorità e degli organizzatori: hanno parlato il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, il cardinale Peter Turkson, Prefetto del dicastero vaticano per la promozione dell’integrità umana – il principale promotore dell’evento –, la sindaca di Assisi, Stefania Proietti, e la Presidente dell’Istituto Serafico, Francesca di Maolo. Quest’ultima ha evocato un’immagine davvero significativa, spiegando che la “Economy of Francesco” potrebbe generare una nuova equazione: “economia + fraternità x sviluppo = futuro”.

Dopo una parte inziale all’insegna dell’arte, della musica e della storia di San Francesco, le cui opere sono state ripercorse attraverso spezzoni significativi della sua vita realizzati in vari punti della città, le conferenze sono iniziate. Ciascuna nello specifico dei suoi contenuti, esse hanno saputo approfondire le tematiche sia attraverso l’introduzione di proposte concrete – come, per citare qualche esempio, il child flourish index o l’inclusive mapping – sia mediante l’illustrazione concreta di realtà virtuose già esistenti, come il caso dell’impresa paraguaiana Todo brillo, del movimento globale di imprese denominato Sistema B, della fondazione spagnola Arizmendiarrieta. L’ultima parentesi del pomeriggio è stata riservata alla pièce teatrale The Return of the Little Prince, incentrata sugli sconvolgimenti che il Covid ha portato con sé unitamente alle ingiustizie da esso esacerbate in un sistema economico già diseguale. Tutti gli appuntamenti di giovedì si possono rivedere dal sito ufficiale.

La giornata di ieri è stata scandita dalle riflessioni sugli aspetti relazionali all’interno dell’economia, sulle tematiche legate all’ecologia e sui talenti femminili. In merito al primo aspetto, i relatori hanno cercato di riflettere sull’importanza del generare relazioni buone, virtuose, capaci di attivare a loro volta azioni finalizzate al “prendersi cura”, concetto chiave alla base dell’economia circolare e civile. Rilevante attenzione è stata posta anche all’ecologia, in particolare attraverso gli interventi dell’economista bengalese, ideatore del microcredito moderno e premio Nobel per la pace nel 2006, Muhammad Yunus e dell’attivista ambientale Vandana Shiva.

Le riflessioni proposte circa l’essere donna oggi nella nostra società, grazie agli interventi della professoressa Consuelo Corradi e del sociologo Carlo Petrini, si sono agganciate agli approfondimenti offerti dagli organizzatori sulla figura di santa Chiara, anche lei donna in un momento storico certamente difficile. Al termine del pomeriggio, è iniziata la maratona di conferenze “around the clock, around the world”, durata tutta la notte fino alle ore 13 italiane.

Il programma della maratona

Oggi pomeriggio, la conferenza intitolata “We are all developing countries” ha visto gli interventi degli economisti Kate Raworth e John Perkins. In seguito, un giovane rappresentante di ciascuna area tematica, chiamate “villaggi”, alla base del convegno ha snocciolato il fulcro dei loro lavori in questi mesi. Alle 17.30 il collegamento con papa Francesco che, attraverso un lungo videomessaggio appositamente registrato per l’occasione, ha sinceramente ringraziato i giovani che hanno risposto al suo invito.

Ripercorrendo i momenti salienti della vita di san Francesco, il pontefice ha chiarito le motivazioni che lo hanno spinto a voler organizzare un evento come “Economy of Francesco”. Il papa ha inoltre ribadito che questo non è un traguardo, ma il punto di partenza per un processo che siamo tutti chiamati a vivere “come vocazione, come cultura e come patto”, proprio perché “urge una nuova narrazione economica”, a partire da un migliore rapporto con la madre Terra, il cui sfruttamento provoca inevitabilmente nuovi poveri ed esclusi.

Occorre avviare processi, creare orizzonti e appartenenza, cambiare gli stili di vita, di consumo e i modelli che oggi regolano la società, senza cercare scorciatoie ma impegnandosi in prima persona. A conclusione del suo videomessaggio, papa Francesco ha esortato i giovani a riconoscere che abbiamo bisogno gli uni degli altri per costruire davvero un nuovo modello economico che sia capace di far germogliare sogni, stimolare fiducia, fasciare ferite e costruire relazioni.

Il “patto di Assisi”, virtualmente firmato dai giovani partecipanti, ha siglato la conclusione della “Economy of Francesco” ma anche l’avvio di un processo che ci si aspetta sia appena cominciato.

Obiettivo dell’economia? La ricerca della felicità ultima modifica: 2020-11-21T20:04:04+01:00 da ARIANNA TOMASI
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