L’autorevolezza gentile di Frappart

La francese, la prima donna ad arbitrare un match di Champions League, ha ricevuto lodi e apprezzamenti per come ha condotto la serata che ha visto la Juventus sfidare la Dinamo Kiev.
ROBERTO BERTONI BERNARDI
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Dell’arbitra Stéphanie Frappart colpiscono tre aspetti: la dolcezza, la gentilezza d’animo e l’autorevolezza nell’assumere le decisioni. Se fosse un uomo, sarebbe Collina o, per citare un esempio precedente, Concetto Lo Bello. Per fortuna, segno dei tempi, è la prima donna in grado di affermarsi col fischietto fra le labbra, dimostrando una competenza, una capacità di dirigere e un’intelligenza nel leggere le situazioni di gioco di cui molti colleghi maschi sono, ahinoi, sprovvisti.

È stata la prima ad arbitrare la Supercoppa europea fra Liverpool e Chelsea, anno 2019, è stata la prima ad arbitrare in Champions League, Juventus-Dinamo Kiev dello scorso 2 dicembre, e di sicuro non sarà l’ultima. Dovremo abituarci a questa magnifica “invasione” rosa in un mondo troppo a lungo considerato esclusivamente maschile, ora che le azzurre di Milena Bertolini ci fanno battere il cuore al pari dei colleghi maschi e che la Serie A femminile si sta ritagliando, passo dopo passo, un ruolo di primo piano nel contesto sportivo nazionale. Senza dimenticare la capitana azzurra e juventina Sara Gama, neo-vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori.

Tornando alla Frappart, mi tornano in mente le parole di chi pensa che un buon arbitro sia un malato di protagonismo che non perde occasione per mettersi in mostra e tira fuori cartellini come se piovesse. È vero l’esatto opposto, come testimonia l’arbitraggio di questa splendida donna, una professionista coi fiocchi, capace di ammonire poco, creare un clima di serenità e rispetto reciproco fra i giocatori e farsi vedere pochissimo, rivelandosi l’arbitra ideale per gli incontri più delicati. Non stupisce che alcuni fra i massimi campioni mondiali la stimino e si sentano rassicurati dalla sua presenza.

Alla protervia dei cialtroni, lady Frappart oppone costantemente la forza d’animo dei grandi, in grado di farsi capire con uno sguardo e mai smaniosi di mettersi in mostra. Ha rubato la scena anche a De Ligt e Cristiano Ronaldo, gestendo al meglio ogni momento della sfida di Champions e lanciandosi verso nuovi importanti traguardi. Speriamo che faccia scuola, che tante altre Frappart vengano scelte per arbitrare partite maschili e che presto uno o più grandi club europei scelgano, per la formazione maschile, un’allenatrice donna. L’incontro, e non è retorica, genera sempre un arricchimento per la collettività, e dall’ingresso in grande stile delle donne il mondo del calcio ha tutto da guadagnare, recuperando, almeno in parte, la spontaneità che purtroppo ha smarrito. 

L’autorevolezza gentile di Frappart ultima modifica: 2020-12-08T12:22:38+01:00 da ROBERTO BERTONI BERNARDI
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