Emanuele Macaluso. L’Italia migliore

Un giorno triste. Eppure riesce difficile, anche in un momento così, esserlo del tutto, perché viene da pensare alla bella e lunga vita che ha avuto, all’ironia e alla curiosità, umana e intellettuale, con cui guardava le cose, accompagnato sempre da una concezione della politica animata da una continua, costante, ricerca intellettuale.
ANDREA MARTELLA
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Sapere che Emanuele Macaluso non c’è più rende quello di oggi un giorno triste. Eppure riesce difficile, anche in un momento così, esserlo del tutto, perché viene da pensare alla bella e lunga vita che ha avuto, all’ironia e alla curiosità, umana e intellettuale, con cui guardava le cose, accompagnato sempre da una concezione della politica animata da una continua, costante, ricerca intellettuale. 

Un uomo curioso e libero, così definirei Emanuele Macaluso, se dovessi sintetizzare all’estremo i tanti aspetti della sua ricca personalità.

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Giovane dirigente della Cgil e del Pci nella sua Sicilia, parlamentare per diverse legislature, direttore de l’Unità sulla quale scrisse il suo primo pezzo nel 1942, a diciotto anni, Macaluso è stato un esempio straordinario di come la politica possa essere interpretata con grande rigore morale, con disinteresse personale, con una “signorilità” che lo faceva apprezzare non solo dai suoi amici e compagni, ma anche dagli avversari. 

Era abituato a guardare avanti, Macaluso. Era questo che più gli piaceva. Questo ciò che ha fatto anche in questi ultimi anni, da osservatore attento e commentatore acuto delle vicende del nostro paese così come di quelle internazionali. 

Fu, con la stessa sofferenza di tanti della sua generazione, tra coloro che accettarono e sostennero la svolta dell’’89 che segnò la fine del Pci e la nascita del Pds: la sostenne con lo spirito aperto e innovativo che gli era proprio, e che animò anche il suo modo di guardare al patrimonio e alle potenzialità rappresentate dalle diverse culture politiche riformiste del nostro paese. Lui, che riformista lo era in modo convinto, profondo e coerente, consapevole di come ogni passione politica debba sempre farsi accompagnare dalla razionalità, dalla ricerca paziente della conclusione pragmatica.

Il suo cammino, lungo tutto un secolo, davvero quasi per intero, si è intrecciato con la nostra storia. E non si rischia la retorica dicendo che Emanuele Macaluso è stato parte dell’Italia migliore, quella che con la sua preparazione e il suo senso di responsabilità diede forza alle istituzioni, quella che con il suo duro lavoro rimise in piedi il paese materialmente e moralmente, quella che con la cura costante per il bene comune ha consentito alla nostra democrazia di superare grandi ostacoli e momenti terribili. 

Quando scomparve il suo amico e per molto tempo compagno di partito Maurizio Ferrara, Macaluso lo definì “un combattente della Repubblica italiana”. Ecco, oggi si può dire senz’altro la stessa cosa di lui. Emanuele Macaluso è stato un grande esempio di quell’Italia civile che aveva dentro di sé risorse che oggi dovremmo andare a cercare, e custodire come un bene prezioso.


Copertina: Picasso dipinge la colomba della pace [dal profilo Twitter di Emanuele Macaluso @emmaincorsivo]

Emanuele Macaluso. L’Italia migliore ultima modifica: 2021-01-19T15:19:06+01:00 da ANDREA MARTELLA
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