Tom Brady. Largo ai vecchi!

Il quarterback in forza ai Tampa Bay Buccaneers, anni quarantatré, è il degno alfiere della categoria degli highlander che un po’ in tutti gli sport si sta facendo strada, mandando in soffitta le smanie giovaniliste, che per lungo tempo hanno afflitto non solo il mondo dello sport.
ROBERTO BERTONI BERNARDI
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Si narra qui la storia di Tom Brady, quarterback in forza ai Tampa Bay Buccaneers dopo essere stato per vent’anni un faro dei New England Patriots, vincitore di ben sette Superbowl e marito della meravigliosa modella brasiliana Gisele Bündchen. Si narra qui la leggenda di un mito intramontabile, di anni quarantatré, degno alfiere della categoria degli highlander che un po’ in tutti gli sport si sta facendo strada, mandando in soffitta le smanie giovaniliste, che per lungo tempo hanno afflitto non solo il mondo dello sport, e inducendo alcuni osservatori a interrogarsi se quest’improvvisa passione per i vegliardi non sia dovuta anche alla minore classe dei successori.

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Tom Brady incarna l’atleta perfetto, sempre sul pezzo, maniacale negli allenamenti e nello stile di vita, impeccabile in ogni decisione, pronto a essere costantemente d’esempio ai compagni, lottatore indomito e protagonista di più stagioni della palla ovale, tanto da guadagnarsi un posto nell’Olimpo della National Football League e da assicurarsi una gloria imperitura. La verità, a nostro giudizio, è leggermente più semplice. Per essere brillanti, nello sport come in qualunque altra attività della vita, occorre molto cervello, e non c’è dubbio che un campione che di professione fa il regista sia la mente in campo della squadra.

Al che vien da sperare, con una punta d’ottimismo e un po’ di sano realismo, dovuto anche alla meticolosa osservazione di come vanno le cose, che nello sport mondiale i fenomeni abbiano imparato a esibire genio e regolatezza, infliggendo forse un danno irreparabile al mito baudelairiano del campione bello e maledetto, mettendo a repentaglio la magia dello slogan sessantottino che predicava la “fantasia al potere” ma, al contempo, regalandosi e regalandoci una forma fisica che consente loro di incidere fino a un’età alla quale, in passato, bene che andava, ci si dilettava a commentare le partite in radio o in tv.

Ora, intendiamoci, di Brady, così come di Ronaldo e di Valentino Rossi, ce ne sono pochi, e guai a pensare che un discreto atleta possa raggiungere le vette di quelli che possono essere considerati, a tutti gli effetti, personaggi destinati all’eternità; fatto sta che il numero di intramontabili sta aumentando, come se anche nello sport fosse stata innalzata l’età pensionabile e si fosse deciso di vivere, quando ormai si ha poco da chiedere perché si è già avuto tutto, una seconda giovinezza, non meno prodiga di soddisfazioni rispetto al furore dei vent’anni. E il bello è che neanche la fantasia ne risente in alcun modo, creando una sorta di macchina perfetta, un connubio fra scienza, poesia e riscossa collettiva, con i condottieri sulla plancia di comando e truppe adoranti, ma non servili, al seguito.

Il segreto dei Brady e dei Ronaldo, del resto, è tutto qui: nella loro grinta, nella loro autorevolezza, nella loro classe, nel fatto che basti un loro sguardo per infondere fiducia ai compagni e nel timore che incutono, anche a tarda età, agli avversari. Tom Brady non è pago di trionfi: ne vuole ancora. La vittoria, gli occhi della Nazione addosso nella notte che le vale tutte, con oltre cento milioni di spettatori solo negli Stati Uniti e il mondo intero che guarda ammirato uno spettacolo senza pari, tutta questa adrenalina è la sua ragione di vivere. Il ritiro può attendere, almeno fino a quando la forma fisica regge e la sua testa, di gran lunga superiore alla media, funziona alla perfezione. Non avremmo mai creduto che l’uomo bionico potesse esistere e che potesse persino piacerci.

Tom Brady. Largo ai vecchi! ultima modifica: 2021-02-15T18:08:35+01:00 da ROBERTO BERTONI BERNARDI
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