Come può il Vaticano rifiutare di benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso, perché sono “peccato” e al contempo arricchirsi investendo milioni in “Rocketman”- un film che celebra la felicità che ho trovato nel mio matrimonio con David??
Parole che suonano come pietre, quelle di Elton John, scagliate contro l’ipocrisia di un istituto sempre più fuori tempo massimo.
How can the Vatican refuse to bless gay marriages because they “are sin”, yet happily make a profit from investing millions in “Rocketman” – a film which celebrates my finding happiness from my marriage to David?? #hypocrisy@VaticanNews @Pontifex pic.twitter.com/sURtrWB6Nd
— Elton John (@eltonofficial) March 15, 2021
La polemica lanciata dall’artista britannico sui suoi social, coincide con la pubblicazione di un responso della Congregazione per la dottrina della fede – l’ex Sant’Uffizio, “custode” della dottrina della Chiesa.
Nel Responsum ad dubium del 15 marzo si legge:
[La Congregazione per la dottrina della fede] dichiara illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le loro unioni [tra persone dello stesso sesso]. In questo caso, infatti, la benedizione manifesterebbe l’intenzione… di approvare e incoraggiare una scelta ed una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio… Dio non benedice né può benedire il peccato”.
Il tutto completato dalla postilla:
Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un’Udienza concessa al sottoscritto Segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto Responsum ad dubium, con annessa Nota esplicativa.
Ma come? Lo stesso Bergoglio non aveva detto, solo qualche mese fa, che “le persone omosessuali hanno diritto di essere una famiglia”, lasciando credere che la Chiesa fossa finalmente in procinto di concludere un lungo e doloroso percorso?
In occasione dell’uscita di un documentario a firma Evgeny Afineevsky, a fine ottobre, in occasione della festa di Roma, il papa aveva infatti usato parole impegnative nei confronti della comunità LGBTIQ:
Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo.
La Chiesa è quindi sempre più spaccata tra le aperture di Francesco e un approccio arroccato sul passato, che le persone LGBTIQ e non solo percepiscono come apertamente discriminatorio.
E questa è solo una parte dell’ipocrisia denunciata da Elton John. Il cantante, settantaquattro anni il prossimo 25 marzo, duecentocinquanta milioni di dischi venduti nel mondo, ha reagito al responso della Congregazione della dottrina per fede ridando fiato al risultato di un’inchiesta del Corriere della sera di più di un anno fa.
Secondo l’indagine di Mario Geverini e Fabrizio Massaro, il Vaticano avrebbe investito milioni di euro, molti dei quali frutto delle offerte dei fedeli all’Obolo di San Pietro, in svariati ambiti molto redditizi, dal mattone al cinema. Come? Attraverso il Centurion Global Fund, un fondo di investimento internazionale con sede a La Valletta, Malta.

Tra le produzioni cinematografiche finanziate, l’ultimo capitolo di Man in Black ma anche e soprattutto Rocketman, film-musical diretto da Dexter Fletcher e incentrato sulla vita di Elton John, che avrebbe ricevuto durante lo sviluppo circa 1,1 milioni di dollari dalla Santa Sede. Una scelta perlomeno curiosa: perché il Vaticano che continua rifiutarsi di benedire le unioni omosessuali avrebbe sostenuto la realizzazione di un film che racconta la vita e la carriera di un cantautore gay, che esplora la sua sessualità e le relazioni che ha avuto con altri uomini?
Difficile non credere che la Santa Sede non abbia ceduto alla tentazione del profitto: Rocketman è stato un vero successo, anche dal punto di vista economico. A fronte di un investimento di appena quaranta milioni di dollari ne ha incassati ben 195 milioni. Molti dei quali sono tornati nelle casse dello Stato pontificio.
Una scelta redditizia, certo, che però lascia oggi il Vaticano “nudo” di fronte a coloro che ne denunciano l’ennesima incoerenza. Perché cotanta ipocrisia? La domanda sta facendo il giro del mondo, scuotendo credenti e non solo. Ma resta, purtroppo, ancora aperta.

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