[PORTO]
Il lockdown in Portogallo era stato imposto a metà gennaio, a seguito di un’impennata dei contagi e a un aumento dei decessi che aveva portato il sistema sanitario nazionale sull’orlo del collasso, con le immagini delle autoambulanze in fila davanti agli ospedali che avevano fatto il giro del mondo. Il paese, che nel 2020 sembrava essere riuscito a evitare la catastrofe, è stato letteralmente travolto dalla “seconda ondata” dell’inizio del 2021 e, a fine gennaio, ha sfiorato le trecento morti giornaliere in un paese che conta circa dieci milioni di abitanti.
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Questa settimana, dopo quasi tre mesi, inizia il “desconfinamento”. Parrucchieri e scuole elementari hanno già riaperto, adesso spetterà ai musei, alle palestre (sono sempre vietate le attività di gruppo) e ai ristoranti, dove però – almeno per le prime due settimane – sarà possibile sedersi solo all’aperto. Comunque dovranno chiudere alle 13 nei fine settimana (misura, questa, peraltro già in vigore dallo scorso novembre). Questo sabato si è registrato il numero più basso di ricoveri da agosto e il giorno di Pasqua si sono registrati quattro morti e 193 nuovi contagi. Nonostante diciannove comuni siano ancora considerati “a rischio”, se non si verificherà un aumento consistente del numero dei casi, il piano prevede riaperture graduali di tutte le attività ogni quindici giorni. A fine mese potranno riprendere la programmazione cinema, teatri e sale da concerto, mentre, forse a maggio, sarà forse possibile andare al ristorante anche il sabato sera. Tutto ciò mentre si susseguono consigli insistenti a rimanere a casa il più possibile e mentre lo smart working, laddove praticabile, resta obbligatorio.

Nonostante il lockdown e gli ulteriori problemi economici che questo ha portato in tutto il paese – l’aumento preoccupante della disoccupazione soprattutto fra i giovani e nelle fasce meno qualificate in primis – la popolazione ha rispettato le misure e, secondo gli ultimi sondaggi, conferma la propria fiducia nel governo di António Costa (Partito socialista, PS) e del presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa (Psd, centrodestra), eletto per la seconda volta proprio lo scorso gennaio. Secondo questi sondaggi – effettuati prima delle recentissime polemiche fra i due in merito alla legge sui nuovi strumenti di appoggio economico – il consenso di Costa raggiungerebbe il 61 per cento, un numero che non era così alto da mesi, e Marcelo addirittura il 75 per cento.

Senz’altro, la promessa di ulteriori sussidi e la campagna di vaccinazione, la fine del confinamento e la riapertura delle scuole, portano con sé l’auspicio di un’estate con meno costrizioni, la speranza palpabile della ripartenza del turismo nazionale e, ancor più, di quello internazionale.

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1 commento
Ottimo, chiaro