Centosettantacinque firme. Di ex capi di stato e di governo e premi Nobel. Un appello per chiedere agli Stati Uniti di rinunciare alle norme sulla proprietà intellettuale per i vaccini Covid-19, in modo da consentire ai paesi più poveri un accesso più rapido alle vaccinazioni. In una lettera aperta al presidente Joe Biden, resa pubblica ieri, i firmatari affermano di essere “seriamente preoccupati per i progressi molto lenti” nell’accesso ai vaccini e nella vaccinazione nei paesi con redditi bassi e medi.
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La vaccinazione negli Stati Uniti e in molti paesi più ricchi sta portando speranza ai loro cittadini, mentre “per la maggior parte del mondo quella stessa speranza non è ancora alle viste”, dicono i firmatari. Tra loro i premi Nobel Muhammad Yunus, Joseph Stiglitz e Mohamed El Baradei ed ex leader mondiali come Mikhail Gorbachev, François Hollande e Gordon Brown.
Il gruppo si dice “incoraggiato” dal fatto che l’amministrazione Biden stia prendendo in considerazione una deroga temporanea alle norme sulla proprietà intellettuale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) durante la pandemia Covid-19, come proposto da Sud Africa e India.
Una tale rinuncia sarebbe “un passo vitale e necessario per porre fine a questa pandemia” in quanto amplierebbe la capacità di produzione globale, “non più ostacolata dai monopoli industriali che responsabili della terribile carenza di approvvigionamento che blocca l’accesso ai vaccini”.
La piena protezione della proprietà intellettuale e dei monopoli avrebbe un impatto negativo sugli sforzi per vaccinare il mondo e sarebbe controproducente per gli Stati Uniti, afferma ancora il gruppo nella lettera coordinata dalla People’s Vaccine Alliance che raggruppa organizzazioni e attivisti che si battono per porre fine ai diritti di proprietà e ai brevetti per i vaccini.
“Se il virus fosse lasciato a vagare per il mondo, e anche se vaccinate, le persone negli Stati Uniti continuerebbero a essere esposte a nuove varianti virali”, dicono ancora i firmatari.
La lettera arriva pochi giorni dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha condannato la scarsità di dosi di vaccino anti-Covid disponibili per le nazioni più povere.
“Rimane uno squilibrio scioccante nella distribuzione globale dei vaccini”, ha detto venerdì il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Circa il 49 per cento delle dosi è stato iniettato in paesi ad alto reddito che rappresentano il 16 per cento della popolazione mondiale.

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