Con le candidature del capo della magistratura iraniana, il fondamentalista Ebrahim Raisi [nella foto di apertura], dell’ex presidente del parlamento, Ali Larijani e dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, l’Iran entra in una fase ad alta intensità politica, in vista delle elezioni presidenziali del 18 giugno. Sullo sfondo i colloqui a Vienna sul nucleare iraniano e l’escalation in corso nel conflitto israelo-palestinese.
Ne parliamo con Siavush Randjbar-Daemi, docente all’università di Saint Andrews, Edimburgo, esperto di Iran e di questioni mediorientali, saggista e giornalista.
