MAXXI all’Aquila. Video-intervista con Elena Pelosi

Il Museo Nazionale delle Arti del XX secolo MAXXI di Roma apre la sua sede distaccata a Palazzo Ardinghelli, nel cuore della città dove sono ancora visibili le ferite del sisma del 2009.
BARBARA MARENGO
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L’Aquila rinasce anche attraverso la cultura. Nonostante le ferite del sisma del 2009 siano ancora visibili nell’antica città abruzzese, il Museo Nazionale delle Arti del XX secolo MAXXI di Roma apre la sua sede distaccata nel cuore della città ferita, a Palazzo Ardinghelli. L’edificio tardo barocco – restaurato con sette milioni di euro dono della Federazione Russa a seguito del terremoto di dodici anni fa – ospita da pochi giorni una collezione d’arte contemporanea, architettura e foto oltre a future iniziative e centro di didattica a disposizione della città.

Costruito e abitato fin dal XVI secolo dalla famiglia toscana degli Ardinghelli, il palazzo diventa proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal 2014 è oggetto del cospicuo restauro che ammiriamo oggi. 

Significato potente e speranza di rivitalizzare un territorio devastato dal sisma, l’apertura della sede all’Aquila nasce da un’idea che ha preso corpo nel corso degli ultimi anni e della quale ci parla la dottoressa Elena Pelosi, coordinatrice delle attività del Progetto MAXXI e responsabile delle relazioni istituzionali.

 

MAXXI all’Aquila. Video-intervista con Elena Pelosi ultima modifica: 2021-06-02T23:08:11+02:00 da BARBARA MARENGO
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