Un’oasi. Per non disturbare i motoscafi

Lo specchio acqueo antistante all’oasi degli Alberoni è ridotto a un caotico, sporco, pericoloso, abusivo porto di barche, gommoni e natanti di vario tipo, che arrivano fino a riva a motore acceso, per rimanervi giornate intere. Con conseguente sporcizia del mare, macchie oleose, stereo a tutto volume. In certi momenti ne puoi contare oltre un centinaio, di natanti.
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​​L’area naturale dell’Oasi Wwf Dune degli Alberoni, all’estremità sud del Lido di Venezia, è un sito di grande interesse ambientale, per la presenza di specie di flora, fauna e di habitat unici nel contesto dell’ecosistema della Laguna di Venezia e del litorale veneziano.

Così sul sito del Comune di Venezia. Quello stesso Comune inerte e consenziente, di fatto, di fronte a un attacco persistente a quell’ambiente, consentendo che lo specchio acqueo antistante a questo pezzetto di paradiso verde – e parte anch’esso dell’oasi – sia ridotto a un caotico, sporco, pericoloso, abusivo porto di barche, gommoni e natanti di vario tipo, che arrivano fino a riva a motore acceso, per rimanervi giornate intere. Con conseguente sporcizia del mare, macchie oleose, stereo a tutto volume. In certi momenti ne puoi contare oltre un centinaio, di natanti.

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Lo spartano, vintage, sessantottino stabilimento balneare Macondo, con pochi ombrelloni, in sintonia con l’ambiente circostante, rende ancora più stridente e offensiva la presenza indisturbata e permanente di tanti natanti a motore proprio lì di fronte.

Vigli urbani? Guardia costiera? Guardia di finanza? Forestali? Zero.

Un vulnus che offende un luogo di sacro rispetto della natura e, fosse anche tutto cementificato, avviene in spregio di quanto impone la legge, nella fattispecie la Capitaneria di porto di Venezia, sulla distanza dalla costa imposta ai natanti nelle zone di balneazione:

 Nella zona di mare riservata alla balneazione, nelle ore comprese fra le 08.30 e le 19.30, è vietato: a. il transito di qualsiasi unità navale, wind-surf e kite-surf compresi, ad eccezione dei natanti da diporto a esclusiva propulsione a remi/pale del tipo jole, canoe, pattini, mosconi, lance nonché pedalò e simili, fatti salvi i casi regolarmente autorizzati; b. l’ormeggio e l’ancoraggio di qualsiasi imbarcazione o natante salvo i casi autorizzati dalle competenti autorità o regolamentate con specifiche ordinanze di polizia marittima; c. il lancio e l’atterraggio dei surf, wind-surf e kite-surf nei tratti di mare prospicienti strutture balneari.

La scorsa estate ytali diede voce alla campagna tesa a contrastare l’autorizzazione alla realizzazione dello stabilimento balneare Aquarius all’interno dell’area protetta del Lido. Quest’estate Aquarius non ha riaperto. Però, come l’altr’anno, e come nelle estati precedenti, l’abitudine di arrivare a motore acceso tra i bagnanti e gettare l’ancora a pochi metri dall’arenile è più viva che mai, ormai consolidata, arrogante.

Se non lo erano, adesso le autorità competenti sono informate.

Un’oasi. Per non disturbare i motoscafi ultima modifica: 2021-08-13T16:35:57+02:00 da YTALI
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