I campielli di Venezia

Un libro e una mostra fotografica dedicati a un aspetto peculiare della realtà urbana veneziana.
BARBARA MARENGO
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Lucietta, Gasperina, Orsola, Gnese… sono loro con madri, padri, amici e innamorati i personaggi di una delle più celebri commedie scritte da Carlo Goldoni nel 1756, “Il campiello”, in occasione di uno dei giocosi Carnevali veneziani. E il campiello è il vero protagonista di questa celebratissima pièce: anima della vita veneziana per secoli, luogo di incontri e di amori, di liti e di commerci, di giochi e di lavoro, di feste religiose e di accoglienza, dove ci si andava a rifornire di preziosa acqua alla vera da pozzo, luogo al tempo stesso di passaggio ma anche intima dimora per generazioni di veneziani.

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Un fotografo, uno storico, un urbanista e un editore oggi hanno riallacciato il filo che lega i campi veneziani alla vita di una Venezia piena di emergenze sociali, abitative, economiche, indagando con certosina pazienza e macinando chilometri tra le calli e i rii per identificare, fotografare, catalogare, spiegare, illustrare i 217 campielli di Venezia, Burano, Murano, Pellestrina, Lido-Malamocco. Venezia nei Campielli (Supernova editore) è il volume corposo frutto del lavoro di Franco Vianello Moro, Giorgio Crovato e Franco Mancuso, composto da fotografie, schede e annotazioni storico-urbanistiche che ne fanno una preziosa guida e un facile manuale da consultare girovagando per la città. Ed è proprio girovagando per la città che i veneziani s’imbattono in luoghi poco studiati, quella Venezia minore che in realtà minore non è, e bene lo sa chi ci è nato, abituato a essere circondato da “bellezza” inconsapevolmente: e i campielli rappresentano questa “bellezza”, attraverso la quale oggi turisti distratti e veneziani brontoloni camminano velocemente calpestando masegni che hanno visto passare molta storia. 

Patrocinato dall’Ateneo Veneto, il volume rappresenta un omaggio alla città ricordando aspetti sociali del passato, con riferimenti ad antichi mestieri, agli abitanti, a fatti di cronaca antica. 

Campiello dei Calegheri. Nella foto di copertina Campiello de la Porpora.

Venerdi 3 settembre l’Ateneo Veneto riapre al pubblico con due eventi dedicati alla città, come da tradizione, presentando alle ore 12 in sala Tommaseo la mostra fotografica “Venezia nei campielli” con gli scatti di Franco Vianello Moro. Nel pomeriggio dello stesso giorno alle ore 18 in Sala Lettura dell’Ateneo sempre in campo San Fantin sarà presentato il libro con gli autori, l’editore Giovanni Distefano e Jacopo Zanon dell’hotel Giorgione (sponsor della mostra).

La mostra fotografica site specific in Sala Tommaseo è composta da dieci foto, una per sestiere e per isola, stampate in grande formato, a formare un percorso avvolgente che inserisce il visitatore all’interno del campiello stesso in un gioco di immagini suggestivo. Le foto sono riprese ad ampio spettro attraverso un montaggio a più scatti. 

Il volume (con la prefazione del Presidente dell’Ateneo Veneto Gianpaolo Scarante) firmato da Vianello Moro, Crovato e Mancuso rappresenta un lungo minuzioso percorso attraverso la storia, l’evoluzione urbanistica, i cambiamenti sociali, gli antichi nomi racchiusi nei bianchi “nizioleti” (i lenzuolini rettangolari che riportano i nomi di campi e calli, non sempre leggibili purtroppo); rappresenta una guida specifica per turisti non distratti e veneziani che vogliono riappropriarsi di spazi urbani. 

Gli autori, veneziani doc, saranno presenti anche i giovedì 9, 16 e 23 settembre dalle ore 17 alle ore 18 per visite guidate di non oltre dieci persone, da prenotare a info@ateneoveneto.org

La stampa delle foto è stata curata da Antonio Pavan e il montaggio è a cura di TriappliKa.

In base alle attuali disposizioni governative, per accedere alla mostra è necessario esibire il greenpass e un documento.

I campielli di Venezia ultima modifica: 2021-08-29T17:00:26+02:00 da BARBARA MARENGO
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1 commento

Eugenia 1 Settembre 2021 a 10:45

Molto interessante lo studio sui campielli di Venezia

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