Ciò che accade al Centro Donna interessa tutta la città

L’amministrazione Brugnaro sta cancellando progressivamente spazi sociali di cultura e di democrazia. Non invitiamo tutte e tutti alla mera difesa di questi spazi sociali bensì a far sì che le politiche si riorientino corrispondendo all’altezza dei tempi e ai nuovi bisogni sociali e chiediamo che le donne che hanno responsabilità di governo della città si impegnino a fondo in questo patto democratico.
VENEZIA MANIFESTA
Condividi
PDF

Un’amministrazione comunale può perdere il senso della sua missione?

Nel caso di Venezia lo smarrimento pare abbia raggiunto davvero l’apice.

Qual è questa missione? Il benessere delle cittadine e dei cittadini, la risposta ai loro bisogni e insieme la condivisione dell’orientamento delle politiche di governo. Il profondo deficit di rappresentanza e di insufficienza della democrazia elettiva, dimostrato dai risultati delle ultime elezioni, deve spingere gli amministratori ad attuare un patto di partecipazione cittadina, unica garanzia di una pratica democratica rinnovata e vitale.

ytali è una rivista indipendente. Vive del lavoro volontario e gratuito di giornalisti e collaboratori che quotidianamente s’impegnano per dare voce a un’informazione approfondita, plurale e libera da vincoli. Il sostegno dei lettori è il nostro unico strumento di autofinanziamento. Se anche tu vuoi contribuire con una donazione clicca QUI

Ma la gestione dell’amministrazione Brugnaro non ha imboccato questa strada bensì sta cancellando progressivamente ogni luogo e forma di partecipazione della cittadinanza.

Lo spazio pubblico è concepito solo in funzione della redditività a vantaggio dell’uso commerciale e a beneficio dei privati e ormai la tendenza in atto è quella di esternalizzare i servizi, anche quelli più vicini ai bisogni delle famiglie e specialmente delle donne.

Lo si è tentato con gli asili nido, è già in atto con le biblioteche di pubblica lettura, presidi sul territorio, molto frequentati da un pubblico femminile, sviliti e impoveriti della loro funzione aggregativa e di promozione culturale nonché privati di professionalità. 

Ora, l’ultimo grave atto riguarda la Biblioteca tematica del Centro Donna, specializzata nella raccolta di documentazione del pensiero e del movimento delle donne, un servizio che è nato dalla lotta delle donne per ottenere uno spazio di aggregazione, di espressione e rielaborazione di una cultura femminile. Questo luogo ormai fa parte integrante della storia e della crescita della nostra città, anche come risposta ai drammi delle insopportabili violenze a cui le donne sono esposte.

Il Centro Donna peraltro è stato uno dei frutti di una politica sociale che al tempo ha voluto accogliere le istanze della società civile, offrendo spazi di libera espressione e organizzazione alle associazioni delle donne, istaurando così un più generale e proficuo dialogo tra Istituzione e Città. Ed è solo con un rapporto di ascolto e reciprocità che si può costruire il senso dell’abitare in pienezza in uno spazio comune. Ma è tutto quello che ora è venuto drasticamente a mancare.

Noi vogliamo pertanto portare all’attenzione di tutte e tutti il fatto che, in un silenzio quasi assordante, questa amministrazione sta sottraendo ogni possibilità di incontro e di azione nello spazio pubblico, immiserendo sempre di più il tessuto cittadino e rendendo muta la ricchezza associativa.

Vogliamo denunciare la povertà culturale di un’amministrazione che non solo sottrae risorse al Centro Donna come alle biblioteche di pubblica lettura ma che soprattutto non coglie ciò che altrove si è compreso: questi spazi dotati di personale motivato e competente possono essere fondamentali motori di coesione sociale, luoghi dove si fanno esperienze comuni e non virtuali, palestre di democrazia attiva, dove le persone possono ricominciare a parlarsi, ad ascoltarsi, dove si può incontrare il diverso e sconfiggere la paura, dove la cultura diviene uno stimolo alla crescita personale e comunitaria.

Non invitiamo quindi tutte e tutti alla mera difesa di questi spazi sociali bensì a far sì che le politiche si riorientino corrispondendo all’altezza dei tempi e ai nuovi bisogni sociali e chiediamo che le donne che hanno responsabilità di governo della città si impegnino a fondo in questo patto democratico.

Venezia Manifesta di par suo si impegna a organizzare su questi temi un incontro pubblico.

Venezia Manifesta, 13 novembre 2021

Franca Marcomin, Tiziana Plebani, Maria Teresa Menotto, Stefania Bertelli, Barbara Zanon, Rosanna Marcato, Paola Di Biagi, Mara Rumiz, Monica Sambo

La Biblioteca del Centro Donna è all’interno del Parco di Villa Franchin – Padiglione Caccia. Ha una dotazione libraria di circa ventimila volumi, circa 700 film e sette riviste di genere. La biblioteca è specializzata al femminile e raccoglie quanto è scritto e pubblicato da donne e sulle donne. Le aree tematiche di competenza sono molteplici: femminismo, filosofia, psicologia, lavoro, violenza, letteratura, diritto, arte, salute, maternità, famiglia/e, ecc.

Ciò che accade al Centro Donna interessa tutta la città ultima modifica: 2021-11-14T13:48:56+01:00 da VENEZIA MANIFESTA
Iscriviti alla newsletter di ytali.
Sostienici
DONA IL TUO 5 PER MILLE A YTALI
Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Lascia un commento