Battiato e la Sicilia, il suo “centro di gravità permanente”

A sei mesi dalla morte dell'artista, si moltiplicano le mostre e le conferenze per ricordarne e presentarne l’articolato e complesso approccio all’arte. Molte le iniziative, soprattutto nella “sua” Sicilia.
BARBARA MARENGO
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[CATANIA]

Ognuno di noi lo cerca, quel magico “centro di gravità permanente” che il Maestro Franco Battiato ha fatto entrare nelle nostre vite attraverso la sua musica profonda. Oggi, a sei mesi dalla sua morte, Battiato (23 marzo 1945-18 maggio 2021) occupa uno scranno importante non solo nel panorama culturale mondiale ma soprattutto nella sua terra, la bella Sicilia, suo “centro” di esistenza che gli rende omaggio attraverso le iniziative di un gruppo di amici.

Siamo a Giarre, borgo tra mare e campagna dove le propaggini verdi dell’Etna sembrano gettarsi nel mar Ionio a pochi chilometri da Milo, dove Battiato ha abitato lunghi anni e dove è mancato dopo una dolorosa e rara malattia. A Giarre ha sede la Fondazione che ha come simbolo una rosa dal gambo arrotolato, che forse racchiude l’essenza della vita del Maestro: il “Centro Studi di Gravità Permanente”.

Presidente Lucia Sardo, attrice protagonista di un vasto repertorio cinematografico e televisivo; segretaria generale Fiorella Nozzetti, amica da sempre di Franco Battiato; soci e animatori dei progetti il “cerchio magico” degli amici che vogliono ricordare quanto di materiale e soprattutto di immateriale ha lasciato l’artista in eredità. Un’eredità fatta da tante idee legate alla “sete di conoscenza” e alla curiosità che hanno caratterizzato la carriera di Battiato, che il Centro di studi di Giarre vuole perpetuare e conservare. 

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Sulle verdi pendici dell’Etna ancora scosso dalle recenti eruzioni, Milo è il luogo eletto dall’artista siciliano a dimora del corpo e dell’anima, villaggio alto su quel mare infinito che tocca le coste del Levante e del Sud del Mediterraneo tanto caro a Battiato. E Giarre sbocco della “Montagna” amata e temuta è sede di questa sfida che come “un messaggio nella bottiglia” deve continuare a viaggiare con lo spirito di crescita e di conoscenza del “sé”, temi tanto cari all’artista.

Progetti vari, vasti e di lungo respiro. “Multiversum, l’Arte e la fisica dell’Anima” è il nome del parco multimediale interdisciplinare tra materia e spirito, un luogo dove la musica ha ruolo preponderante, una sorta di museo dove verrà raccolto il patrimonio di appunti, studi e ricerche compiute nei decenni di studi da Battiato: vari artisti internazionali, architetti, musicisti, mistici e pensatori, tecnici multimediali parteciperanno a questo progetto che vuole utilizzare le più moderne ed audaci tecnologie per coinvolgere il visitatore in un clima di intensa partecipazione. Stimoli e sensazioni che riportano al sufismo, ai dervisci, ai gruppi gnostici, ai padri del deserto e ai mistici cristiani, al buddismo e a tutti i passaggi dello spirito che hanno caratterizzato la vita dell’artista.

Non solo la musica, ma anche la pittura, la scrittura e l’insieme dell’arte di Battiato, che già il prossimo 23 marzo troveranno aperte le porte dell’Aula Magna dell’Università di Catania con il rettore Francesco Priolo e un parterre che ospiterà artisti, giornalisti e studiosi oltre alla Regione Sicilia attraverso l’assessore ai beni culturali e all’identità siciliana, Alberto Samonà: una lectio magistralis “Franco Battiato: esegesi di un genio”. Tra gli ospiti Stefano Pio, figlio di Giusto Pio, il musicista e compositore veneto che attraverso il violino e la tastiera elettronica ha contribuito e lavorato a lungo con Battiato sperimentando nuovi orizzonti e tecniche musicali. Indimenticabili “Voglio vederti danzare”, “I treni di Tozeur”, “Radio Varsavia” solo per citarne alcuni, assieme ad “Un’estate al mare” con la cristallina voce di Giuni Russo. 

L’opera e la poetica di Battiato sono stati oggetto di una conferenza che si è svolta a Roma presso il Senato della Repubblica organizzata dall’Icas (Intergruppo parlamentare di arte cultura spettacolo) per ricordare e celebrare il patrimonio dell’artista che ha unito spiritualità a musica sperimentale, pop classico e temi sociali, lasciando un’impronta indelebile come “classico fuori dai canoni”. 

“Il mistero della soglia. L’arte pittorica di confine di Franco Battiato” è la mostra interdisciplinare che presenterà i dipinti dell’Artista attraverso la multisensorialità. Il visitatore sarà accolto da un ologramma umano che accompagnerà “dentro“ le tele dell’Artista con suoni e profumi: un “maestro di cerimonia” virtuale creato da tecniche sofisticate per entrare nell’universo infinito del pittore Battiato. In particolare la metodologia OLOS, brevetto europeo e italiano, realizza “un’interfaccia audiovisiva interattiva che riproduce esseri umani” riproducendo espressione e figura in grado di interagire con persone reali: Battiato avrebbe senz’altro cantato e danzato con tali ologrammi animati, entità immateriali e fisiche al tempo stesso.

Progetti che hanno bisogno di finanziamenti ma che il “cerchio magico“ porta avanti tenacemente per ricordare gli “anni meravigliosi” trascorsi assieme al Maestro sulle pendici dell’Etna: proprio a Milo durante l’estate scorsa il Comune del borgo ha organizzato una “tre giorni” tra sufismo e meditazione, concerti e approfondimenti nell’anfiteatro di Villa Grazia, residenza di Franco Battiato e “buen retiro” tra aranceti e mare, fonte di ispirazione e di serenità, di convergenza di amici e musicisti, essa stessa eredità morale universale. Inutile dire che gli stessi organizzatori non si aspettavano un tale afflusso di pubblico sotto le stelle dell’Etna.

Battiato e la Sicilia, il suo “centro di gravità permanente” ultima modifica: 2021-11-25T12:12:12+01:00 da BARBARA MARENGO
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