È finito il Festival di Sanremo. È finito lo spettacolo con gli artisti e le canzoni, le esibizioni, il pubblico, l’orchestra, i presentatori e gli ospiti. Ci sono dei vincitori, e di questo si è parlato; c’è stata Drusilla Foer, e si è parlato molto anche di questo. Si è parlato anche della polemica nata per la presenza importante di Eni, nella sua nuova versione “verde”, responsabile e attenta all’ambiente, ossia Plenitude.
Si è parlato per Eni di una grande operazione di greenwashing, volta cioè a ripulire un marchio che rimane, nonostante sicuri impegni e investimenti verso la sostenibilità, ancora molto legato ai combustibili fossili. Ci sono state proteste, ad esempio quella di Greenpeace sul “tappeto verde” del festival, tra l’altro repressa, secondo quanto riportato dall’associazione ambientalista, con eccessiva durezza dalle forze dell’ordine. C’è poi stata anche una sottile contestazione sul palco stesso dell’Ariston quando Cosmo, durante l’esibizione insieme a La Rappresentate di Lista, ha lanciato il messaggio “stop greenwashing”.
Il tutto avviene, tra l’altro, in un momento particolare, proprio quando l’Unione Europea ha presentato un piano per etichettare come fonti verdi anche il gas e il nucleare: una scelta che è stata da più parti criticata, non solo dal mondo dell’ambientalismo. Si teme che saranno dirottati molti finanziamenti dalle fonti rinnovabili a fonti che, invece, rinnovabili non sono.
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E qui si arriva a un piccolo fatto accaduto al festival di Sanremo nella serata di venerdì. È il momento in cui, in collegamento dal palco di Sanremo allestito sulla Costa Toscana (e si potrebbe discutere anche sull’opportunità o meno di sponsorizzare le crociere, altamente inquinanti), Orietta Berti e Fabio Rovazzi presentano i Pinguini Tattici Nucleari. In un siparietto tra i due, giocando sul nome del gruppo, Rovazzi definisce il nucleare “energia rinnovabile” (la frase completa dovrebbe essere “I pinguini tattici nucleari non si chiamano così perché sono degli animali che amano le energie rinnovabili…”).
Ecco, no. Questo non si può dire, per la semplice ragione che il nucleare non è un’energia rinnovabile. È una tecnologia che produce elettricità sfruttando l’energia liberata dalla fissione di elementi come l’uranio, che rinnovabili non sono.
Si è trattato di una svista, maldestra e infelice? Resta il dubbio che, uscita di Rovazzi a parte, qui ognuno cerchi di fare i propri interessi, quando si parla di politiche energetiche. Mentre l’unico interesse che si dovrebbe avere a cuore è quello del nostro pianeta Terra che, ormai si sa, non sta tanto bene, e per il quale non vale il vecchio modo di dire “canta che ti passa”. Neanche se c’è il Festival di Sanremo.

In copertina la contestazione di Greenpeace al teatro Ariston. Foto da Greenpeace.org

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