Ucraina, paesi balcanici e Unione europea
Vogliamo dire ai nostri amici ucraini che sono pienamente membri della famiglia europea. Sosterremo il popolo ucraino e il cammino che sta intraprendendo per diventare europeo.
Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel
Adesso possiamo avere una procedura accelerata senza criterio mentre la guerra è in corso? La risposta è no. Possiamo dimenticare il processo in cui sono entrati da vari anni i Paesi dei Balcani occidentali che vogliono integrare l’Europa e che sono così fragili ed esposti alla destabilizzazione? La risposta è no. Ma ieri abbiamo voluto mandare un messaggio agli Ucraini dicendo che la nostra strada è la vostra.
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron
La richiesta dell’Ucraina di adesione all’Unione europea è espressione di sovranità nazionale, della sua volontà e del suo diritto a scegliere il suo destino. Oggi abbiamo aperto loro la strada verso di noi. Il Consiglio europeo chiederà a breve alla Commissione europea di formulare un’opinione, normalmente questo processo richiede anni. [Nel frattempo] bisogna fare sentire all’Ucraina che è parte della famiglia europea e questo viene fatto con la risposta data all’invasione russa con l’imposizione di aspre sanzioni, l’introduzione di provvedimenti di emergenza per aiutare i rifugiati e la definizione di un pacchetto di aiuti di emergenza.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen
Nessuno si aspettava una immediata adesione perché non è nel nostro Trattato, ma c’è stato un progresso. C’è una grande disponibilità e determinazione ad accelerare le procedure e una notevole cautela da parte di altri. Sono procedure fondanti nell’Unione europea. Sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe un grande aiuto, ma bisogna rispettare le cautele degli altri paesi, l’Italia è molto disposta a sostenere l’Ucraina.
Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi
Gas e energia
Nella situazione attuale valutiamo cosa possiamo fare per affrontare le conseguenze dal punto di vista dei cittadini. Stiamo facendo di tutto per assicurarci di diventare meno dipendenti dall’energia russa e dall’acquisto di materie prime dalla Russia, dobbiamo interconnettere le reti energetiche. Non fermeremo le importazioni che abbiamo nel campo dell’energia in Europa ma quello che faremo è uscire da questa dipendenza. È una decisione consapevole, fondata e comprensibile. Non possiamo interrompere queste importazioni, da parte nostra c’è unità sulle sanzioni alla Russia tra i leader europei. Oggi siamo in una posizione diversa da quella degli Stati Uniti. L’Europa non può prendere le stesse misure ma spingere su sanzioni che hanno un impatto diretto sulle opportunità di sviluppo economico della Russia, incluse quelle finanziarie. Dobbiamo essere, passo dopo passo, meno dipendenti dal gas, petrolio e carbone russi. I paesi Ue hanno concordato che devono fare di più insieme per garantire la sicurezza dell’Europa, spendendo di più per la difesa rispetto al passato. Tutti, nessuno escluso, hanno fatto riferimento in modo molto positivo alla decisione del governo tedesco di aumentare i finanziamenti per le infrastrutture e le capacità delle forze armate nazionali.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz
La risposta alla situazione energetica è fondata su quattro pilastri. Il primo è la diversificazione, in due sensi: innanzitutto quello nei confronti di altri fornitori di gas rispetto al gas russo. Su questo noi abbiamo già cominciato a lavorare. L’altra direzione della diversificazione è quella della sostituzione di fonti fossili con rinnovabili, questa è l’unica strada su cui contare nel lungo periodo, ma occorre fare molto di più ora in questa situazione per aumentare visibilmente gli investimenti in quest’area. Il secondo pilastro è quello di introdurre un tetto ai prezzi del gas. È un argomento molto complesso, io credo che qualche effetto importante lo possa avere – tanto è vero che da quando si è cominciato a discutere di questo, è una coincidenza forse, il prezzo dei gas è caduto fortemente da oltre 200 euro a circa 116 oggi. Oggi c’è un solo prezzo, quindi anche l’energia elettrica prodotta a bassissimo costo – come quella prodotta da molte fonti rinnovabili – arriva al consumatore a un prezzo uguale a quella prodotta con il gas. Il terzo pilastro, in parte connesso a questo, è come staccare il mercato dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dal mercato del gas. Il quarto punto è la tassazione degli extra profitti delle società elettriche, ed è molto importante che la Commissione europea l’abbia riconosciuto nella sua comunicazione di qualche giorno fa. Secondo la Commissione da una tassazione dei sovra-profitti delle società elettriche può arrivare un gettito di circa 200 miliardi. Io lo dico da tanto tempo ma ora arriva anche il parere positivo della Commissione europea e, da quel che ho sentito, molti paesi membri pensano di perseguire questa strada.
Mario Draghi
Guerra economico – finanziaria
Il mio messaggio dev’essere chiaro: se il presidente Putin continua, nonostante le sue dichiarazioni, a intensificare i bombardamenti, ad assediare Kiev, noi adotteremo delle nuove sanzioni massicce e nulla è escluso.
Emmanuel Macron, rispondendo a una domanda sul bando all’energia russa e l’esclusione dallo Swift di Gazprom, quindi la cessazione dei pagamenti del gas russo
Continua la spietata invasione russa dell’Ucraina. I civili vengono attaccati senza sosta, anche nelle scuole, nei condomini e negli ospedali. E nonostante le ripetute offerte da parte dell’Ucraina, la Russia non ha mostrato alcuna volontà di impegnarsi seriamente finora nei negoziati per una soluzione diplomatica. Invece, tutto ciò che sentiamo sono nuove bugie e false accuse. E, cinicamente, i corridoi umanitari o non sono ancora aperti o vengono bombardati dalle forze russe poco dopo che sono stati annunciati. Quindi oggi noi, l’Ue e i nostri partner nel G7, continuiamo a lavorare di pari passo per aumentare la pressione economica contro il Cremlino. Le tre ampie ondate di sanzioni che abbiamo adottato, così come l’estensione del loro campo di applicazione questa settimana, hanno colpito duramente l’economia russa. Il rublo è precipitato. Molte importanti banche russe sono tagliate fuori dal sistema bancario internazionale. Le aziende stanno lasciando il paese, una dopo l’altra, non volendo che i loro marchi siano associati a un regime omicida.
Ursula van der Leyen
Quello che ha citato Josep Borrell, un dato interessante, è che l’Unione Europea spende per la Difesa tre volte quello che spende la Russia. Francamente è un dato che mi ha sorpreso, pensavo fosse molto meno. Quello che noi dobbiamo ora raggiungere è un coordinamento di gran lunga migliore di quello che c’è oggi. Non credo di vedere, almeno ad oggi, il rischio di un allargamento del conflitto, sia gli Usa che i paesi Ue lo hanno dichiarato esplicitamente. Più pesanti sono le sanzioni, minore è il rischio che il conflitto militare si allarghi.
Mario Draghi
La prospettiva europea per l’Ucraina è chiara: continuare a sostenere ucraini e ucraine. Fin dal primo giorno, con sanzioni inedite, massicce rapide. Siamo pronti ad adottarne altre. Tutte le opzioni sono sul tavolo. Se la Russia a dispetto di quello che dice, a dispetto di quello che Putin dichiara, andrà ad intensificare i bombardamenti, assedierà Kiev, dovremo adottare nuove sanzioni massicce, nulla è vietato, non ci sono tabù. Oggi qui a Versailles noi ci impegniamo su tre fronti, le sanzioni contro la Russia, il sostegno all’Ucraina e azioni diplomatiche per isolare la Russia all’Onu e per convincere Putin a tornare al tavolo negoziale con l’Ucraina in maniera sincera.
Emmanuel Macron, rispondendo a una domanda sulle sanzioni e non escludendo la possibilità di embargo a gas e petrolio russi.
Domani adotteremo un quarto pacchetto di misure per isolare ulteriormente la Russia e prosciugare le risorse che utilizza per finanziare questa guerra barbarica. In primo luogo, negheremo alla Russia lo status di nazione più favorita nei nostri mercati. Ciò annullerà importanti vantaggi di cui gode in quanto membro dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Le aziende russe non riceveranno più un trattamento privilegiato nelle nostre economie. Lavoreremo anche per sospendere i diritti di appartenenza della Russia alle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale. Faremo in modo che non possa ottenere finanziamenti, prestiti o altri vantaggi da queste istituzioni. Perché la Russia non può violare gravemente il diritto internazionale e, allo stesso tempo, aspettarsi di beneficiare dei privilegi di far parte dell’ordine economico internazionale.
Ursula von der Leyen
Quello che ha detto il presidente Joe Biden è importante, anche sostenere l’economia, perché queste sanzioni così forti diventino sostenibili all’interno dei paesi che le hanno approvate con convinzione. Le sanzioni che abbiamo già adottato sono molto pesanti e possono diventare ancora più pesanti. Ma occorre essere consapevoli che queste sanzioni hanno un impatto, su famiglie e imprese.
Mario Draghi
Scenari
L’Unione europea ha dimostrato unità, robustezza e solidità capaci di unirci per varare sanzioni senza precedenti. Prima del vertice di giugno abbiamo deciso di avere un vertice straordinario sulla difesa e la sicurezza europee. La dichiarazione di Versailles approvata formalmente pochi istanti fa resterà negli annali del progetto europeo, stiamo mettendo a punto un’agenda strategica e di autonomia europea.
Charles Michel, annunciando lo stanziamento di 500 milioni di euro per finanziare l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggiamenti militari. La scorsa settimana, l’Ue aveva varato un primo pacchetto di pari entità.
Da quello che capisco il presidente Putin non vuole la pace, il piano sembra essere un altro. Io mi auguro che si arrivi al più presto a qualche spiraglio, noi faremo di tutto per esserci e perché Russia e Ucraina arrivino a parlarsi, si arrivi a un accordo, che però salvi la dignità dell’Ucraina. Non credo di vedere un rischio [di allargamento del conflitto], sia gli Usa che altri paesi Ue hanno dichiarato che non c’è, perché non manderanno soldati sul territorio. E’ anche per questo che le sanzioni sono così ferme, proprio per evitare l’allargamento del conflitto.
Mario Draghi
Gli ucraini e le ucraine ci danno un esempio unico di coraggio. Non facciamo la guerra, noi europei, oggi contro la Russia. Sosteniamo l’Ucraina. Sanzioniamo la Russia. Ma dobbiamo anche avere il coraggio di assumere decisioni storiche e di assumere il fatto che la difesa della democrazia e i valori nostri ha un costo, che fare la scelta di indipendenza ha un costo, e di tornare su dogmi che abbiamo da anni. Le discussioni di ieri e oggi hanno consacrato la presa di coscienza e la volontà di avanzare in questa direzione. Versailles, che è il nostro orgoglio, ha risuonato come sconfitta diplomatica [il riferimento è al Trattato di Versailles, firmato a Parigi nel 1919 che, assieme a altri, pose fine alla Prima guerra mondiale imponendo durissime condizioni a Germania, Austria e Ungheria, costituendo quelle condizioni di umiliazione e crisi economica che favorirono l’ascesa del nazismo – NdR]. È il luogo dove abbiamo perso la pace perché abbiamo avuto la volontà di umiliare e dividere l’Europa. E sono molto orgoglioso del fatto che in questi giorni nonostante la difficoltà, la gravità, le emozioni estreme attorno al tavolo, tutti insieme in modo unanime abbiamo preso atto che l’unico modo per preservare la pace sul nostro continente e l’unità. Il cammino verso la nostra Europa è aperto per gli ucraini. Loro appartengono alla famiglia europea. L’adesione, anche quelle della Moldavia e della Georgia, può essere esaminata dalla Commissione in vista di una potenziale apertura, in funzione dei Trattati.
Emmanuel Macron
Questo Consiglio europeo è stato un successo, raramente ho visto l’Unione europea così compatta, specialmente nella discussione di ieri c’era uno spirito di solidarietà su tutti gli argomenti trattati che non credo di ricordare nei tanti consigli a cui ho partecipato. Non si può dire che l’economia vada male perché l’Europa continua a crescere. Nello stesso tempo questa incertezza suggerisce preoccupazioni per il futuro e quindi detta quella che è l’agenda di politica economica per i prossimi mesi. Qui bisogna tener presente una cosa, i bisogni finanziari dell’Unione Europea per rispettare gli obiettivi di clima, gli obiettivi di difesa e una politica dell’energia sono molto grandi. Ovviamente i bilanci nazionali non hanno questo spazio, questo tema l’ho posto in maniera molto chiara. Quindi bisogna trovare un compromesso su come generare queste risorse, su dove trovare queste risorse. Chiaramente all’interno dei bilanci nazionali non c’è questo posto. Anche su questo la discussione continuerà. È chiaro che se l’economia dovesse indebolirsi occorrerà una convincente risposta di bilancio, delle politiche di bilancio. [La performance italiana dell’anno scorso] è stata eccezionale ed entriamo in quest’anno con un acquisito molto alto. Siamo in grado di affrontare un rallentamento temporaneo dell’economia e arrivare a fine anno con un buon dato di crescita, ma la guerra e le sanzioni hanno aumentato le nubi su questa crescita. Dobbiamo prepararci ma non siamo assolutamente in una economia di guerra specialmente sull’approvvigionamento di cibo. Alcuni allarmi sono esagerati.
Mario Draghi
Immagine di copertina: Versailles, Francia, 11 marzo 2022, riunione informale dei Capi di Stato o di Governo dell’Ue, conferenza stampa; da sx Charles Michel (Presidente del Consiglio europeo), Emmanuel Macron (Presidente della Francia), Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione europea); Copyright: Unione Europea

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