Leggo sui quotidiani locali la notizia della creazione della Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità, da parte di Comune, Regione Veneto e presidenza Renato Brunetta. Tra gli obiettivi, il rilancio della residenzialità, tema molto dibattuto su ytali, che – mi pare – si stia definitivamente orientando verso un concetto di “temporaneità residenziale”, ossia il ripopolamento di Venezia attraverso una comunità non necessariamente stanziale; piuttosto in transito per esigenze lavorative o di studio o semplicemente per godere l’indiscutibile fascino della città d’acqua. Qualunque siano le idee e progetti che si stanno affermando, siano più o meno condivisibili, servono interventi immediati su problematiche che, se lasciate irrisolte, vanificherebbero ogni affermazione di principio. In primis la questione dell’accesso alla città. Parliamo del Garage San Marco, attualmente oggetto di cambiamenti che inducono a scommettere sull’imminente trasformazione del parcheggio a uso esclusivamente turistico previa totale eliminazione dei posti auto riservati agli abbonati.
Invito chi si trova a Piazzale Roma a osservare in questi giorni i lavori di sistemazione intervenuti con l’eliminazione delle cassa del parcheggio e l’installazione di una barriera automatizzata in ingresso e in uscita. Richieste informazioni, il personale risponde che la Direzione sarebbe in attesa delle necessarie autorizzazioni amministrative per la creazione di un’ulteriore corsia esclusivamente riservata agli abbonati con lettori ottici in grado di leggere le targhe delle auto. Intanto l’automazione dell’ingresso del parcheggio si è già risolta nell’eliminazione dei sette lavoratori addetti alla cassa; nell’immediato futuro, condurrà – secondo quanto ventilato – all’ulteriore riduzione del personale in forza al Garage San Marco. Tralasciando ogni problematica di salvaguardia dei posti di lavoro, che pare non interessi a nessuno – tanto meno al sindacato, visto il silenzio assordante con cui l’iniziativa è stata fatta passare –, mi interessa evidenziare il disegno complessivo a monte delle recenti iniziative intraprese dalla governance della società di gestione. Ente privatistico, si dirà, e come tale libera di autodeterminarsi nelle proprie scelte strategiche e di business, epperó fino a un certo punto.

È vero infatti che Garage San Marco rappresenta per tutti i residenti, che non abbiano la macchina al “Comunale”, la scelta obbligata per poter tenere l’auto a Piazzale Roma. In questo senso, l’assimilazione con l’impresa che opera in regime di monopolio non appare un azzardo.
È vero inoltre che Garage San Marco ha acquistato da Veritas Spa (cfr bilancio al 31.12.2011) l’area limitrofa dove insiste la torre peziometrica dell’acquedotto all’interno del complesso immobiliare Sant’Andrea, sede legale e operativa di Veritas, con l’obiettivo di consentire l’ampliamento del garage. Il progetto, approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2020, non senza polemiche da parte dell’opposizione, prevede un ampliamento della struttura di circa 13mila metri quadri destinato a ospitare 451 nuovi posti auto rispetto agli 835 posti esistenti.
È stato contestualmente approvato dall’Assemblea lo schema di convenzione che disciplina l’uso della nuova struttura: l’intero piano terra del corpo in ampliamento sarà ceduto a Veritas per l’uso esclusivo a servizio della propria sede legale e operativa. Il primo piano sarà invece riservato a servizio degli uffici giudiziari della Cittadella della Giustizia, circa quaranta posti auto saranno quindi riservati a magistrati, a personale amministrativo degli Uffici giudiziari e ai componenti del Consiglio giudiziario a un prezzo agevolato da definire in accordo fra le parti, comunque non superiore a sette euro giornalieri. Infine, Garage San Marco srl riserverà trenta posti auto in abbonamento annuale all’interno della struttura da assegnare sulla base delle graduatorie e alle condizioni previste per l’autorimessa comunale. (cfr “Live cosa succede in città del 02.07.2020 sul sito istituzionale del Comune di Venezia)
Nella realtà, a oggi non è dato conoscere a che punto sia il progetto di ampliamento. Non si comprende, navigando on line, se il committente abbia affidato l’incarico allo studio ingegneristico Milan – come parrebbe dall’illustrazione del progetto nel sito dello Studio – o a quello dell’architetto bolognese Mario Cucinella, come apparso negli organi di stampa. Tanto meno, sono stati resi noti dalle parti interessate i termini delle eventuali convenzioni tra Comune di Venezia, Ministero di Grazia e Giustizia (?), Veritas Spa. Da ultimo, da un’intervista al Gazzettino del 02.12.2021 dell’assessore alla mobilità Renato Boraso, sembrerebbe dedursi l’attenzione dell’amministrazione a che l’ampliamento del garage non si traduca in mera operazione speculativa, volta esclusivamente all’incremento dei posti auto destinati ai turisti in transito; ma sia invece foriera di utilità (si resta comunque sul generico, senza fornire quantificazioni numeriche) anche per gli abbonati residenti, a condizioni di mercato eque. Per inciso, anche il bando per l’assegnazione di posti al Garage Comunale, inspiegabilmente, non è ancora uscito, benché fosse previsto per inizio 2022. (Che le due circostanze siano connesse?)

Questo magazine, già l’estate scorsa (cfr articolo a firma Giovanni Leone) aveva promosso una raccolta firme contro l’immotivato incremento tariffario (+ cento euro al mese) del parcheggio al Garage San Marco per i mesi estivi. L’iniziativa di ytali, bisogna pur ammetterlo, non ha avuto gran seguito. Invece, gli aumenti, ancorché circoscritti per il momento alla stagione estiva, si sono risolti da un lato nella volontaria rinuncia da parte degli utenti al posto macchina (chi ha scelto soluzioni più ecologiche e “sostenibili” ossia l’utilizzo del trasporto pubblico per venire a Venezia, chi si è rivolto altrove, chi ha semplicemente, definitivamente, eliminato la città d’acqua dai propri percorsi lavorativi e di svago). Palla al centro per chi sostiene che a Venezia tutto è scomodo e più caro, che la città – alla faccia della sostenibilità – non “è proprio cosa” quanto a vivibilità.
E proprio sull’(in)sostenibilità delle barriere automatiche con casse automatiche – in un contesto certamente non assimilabile a quello di un qualsiasi altro parcheggio urbano – mi preme tornare. Il sistema, così come sembra congeniato, produrrà all’evidenza l’ulteriore congestionamento del traffico in ingresso e in uscita dal parcheggio. Basti riflettere sull’ipotesi, non certo straordinaria, di un veicolo che non abbia pagato alla cassa automatica ma che intenda comunque uscire impegnando la corsia a ciò dedicata. All’evidenza, in assenza di personale, si produrrebbe la paralisi e il blocco delle auto retrostanti, financo ai piani superiori del garage. Analogamente, per i flussi in ingresso – salvo interventi ad oggi non conosciuti – sembra non sia previsto un accesso prioritario agli abbonati, considerato che la corsia di accesso è unica.
Per quanto qui interessa, tali circostanze, oltre a costituire elementi di reale criticità per la stessa viabilità di Piazzale Roma, importeranno necessariamente la definitiva disaffezione dell’abbonato residente, da cui la conseguente rinuncia volontaria al proprio posto macchina al San Marco. Obiettivo strategico centrato per la “Garage San Marco srl” che nei documenti di bilancio al 31.12.2020 – anno di pandemia – registrava ricavi caratteristici (derivanti dall’attività di parcheggio) pari ad Euro 4.549.816 di cui ben Euro 2.690.559 di “posteggi giornalieri” e soltanto 1.859.257 di “posteggio in abbonamento mensile”. Se tali sono i dati in un’annualità in cui il flusso turistico è apparso eccezionalmente limitato a causa dell’effetto pandemico, è facile immaginare come la prospettiva di riconversione del parcheggio ad uso solo turistico non possa che allettare la compagine sociale di Garage San Marco srl; destinata a produrre già nell’immediato, il miglioramento di tutti i KPI (leggi: indicatori di performance) da snocciolare nella prossima Relazione di bilancio. La società è altamente capitalizzata e liquida. Non ha passività bancarie e all’incremento dei ricavi conseguenti alla nuova policy, assommerà la diminuzione dei costi del personale, derivante dall’automazione. Insomma, è chiaro che da impresa “labour intensive”, Garage San Marco Srl è destinata a trasformarsi nel breve in una sorta di immobiliare di gestione e di servizi, ”con prospettive di indiscutibile profitto, ma solo ed esclusivamente a vantaggio dei propri shareholder”.
Ed è proprio, su questo punto, nel concreto, che ritengo che enti come la neonata Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità dovrebbero farsi parti attive. In primis, selezionando attentamente i player con i quale relazionarsi. Interlocutori il cui modello di business sia rivolto non già all’uso esclusivo del profitto, ma anche al raggiungimento di benchmark ESG, che impattino nello specifico, nella difesa della residenzialità e dei posti di lavoro. Temi questi, platealmente ignorati – a quanto sembra – dalla Garage San Marco Srl. Ma si attendono smentite.

Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
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1 commento
considerazioni amare purtroppo. il processo è irreversibile. Venezia non è più abitabile