Venezia. Per un turismo compatibile e consapevole

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Quattro giornate per un turismo compatibile e consapevole. Un’iniziativa di P. E. R. Venezia Consapevole e di Micromega Arte e Cultura. Si terranno il 4, 12, 18, 26 maggio, alle ore 17.30, presso l’Ateneo Veneto di Venezia. Dando il suo sostegno all’iniziativa, ytali.com pubblica la bozza della piattaforma elaborata dagli organizzatori.

Premessa

Le note che seguono sono formulate in riferimento al quadro della situazione generale del mondo percepita comunemente oggi, che non ignora l’emergenza climatica, ma la considera accanto ad altri ordini di problemi economici e sociali. Non come il principale problema dell’umanità e la cornice generale entro cui vanno pensate tutte le strategie, culturali, politiche, economiche, sociali, ecc. Quella che prospettiamo insomma è ancora una sorta di evoluzione del fenomeno turistico pensata principalmente (anche, come si vedrà, se non esclusivamente) in rapporto alle sue esigenze interne. 

L’urgenza dei problemi del clima prenderà presto il sopravvento (in una decina d’anni al massimo) e subordinerà a sé tutto. Allora non avrà più senso discutere se promuovere altre ricerche petrolifere o fare o no un’altra tratta dell’alta velocità. Vivremo come in guerra, in una sorta di Mobilitazione Totale imposta dall’emergenza climatica. Non possiamo prevedere al momento quanta libertà potrà essere mantenuta per il viaggiare, sia pure compatibile. In guerra (e quella del clima sarà – è già – la più difficile di tutta la storia dell’umanità) si devono fare scelte drastiche e sacrifici che a volte possono essere terribili. 

Siamo oggi ben lungi dall’essere consapevoli della portata delle decisioni che dovremo prendere. Stiamo ancora ragionando come se fosse possibile uno sviluppo infinito. Sì, parliamo della crisi climatica, ma poi passiamo “ad altro”, come se tutto ciò che è ”altro” dalla crisi climatica, potesse essere trattato a sé, indipendentemente da questa. 

Tra pochi anni un turismo di massa come quello di oggi, ad alto impatto ambientale, sarà impossibile. Forse si salverà il viaggiare, se dimostrerà di saper ridurre a zero o quasi i suoi effetti ambientali. 

Una prospettiva di transizione

Queste note sono pensate per facilitare una sorta di transizione, possibilmente senza traumi drammatici, a una situazione che per tutte le attività economiche in generale e per un settore come quello turistico in particolare sarà davvero molto difficile. Diciamo che il punto di vista che proponiamo può servire ad aprire la transizione, non certo a concluderla.

Anche con questa riduzione iniziale delle loro pretese, queste note sono ben lungi dall’essere esaustive. Attendono anzi di essere corrette e arricchite nel confronto con le categorie interessate. 

Mentre cerchiamo di definire i presupposti e le coordinate concettuali generali di compatibilità entro i quali oggi il fenomeno turistico deve essere ripensato, cerchiamo anche di indicare le cose che possiamo fare noi da subitonon tanto (pur senza porre limiti alla provvidenza) quello che vorremmo che il governo, il potere locale, le istituzioni ecc. facessero. 

Mentre chiariamo il quadro concettuale entro cui muoversi, dobbiamo verificare se abbiamo la capacità di lavorare per aggregare i soggetti locali del settore in una strategia comune di transizione per il turismo a Venezia, che è giunto a un alto grado di insostenibilità, e di creare allo stesso tempo una struttura d’interfaccia fra una domanda turistica qualificata e le diverse realtà che dovrebbero far parte della costituenda Rete veneziana del Viaggiare consapevole (o compatibile).

Il modello del viaggiatore consapevole 

Non si può solo continuare a criticare l’insostenibilità del modello di turismo che si è affermato a Venezia, sia sul lato dell’offerta, sia su quello della domanda. Il modello che si è imposto è quello di un “turismo di massa” non governato, sfrenato, estrattivo, cioè essenzialmente speculativo, incurante di ogni esigenza di compatibilità ma concentrato solo sul presente. Questo modello si è imposto in un modo così prepotente, da apparire senza alternative. La fragilità di esso, il suo essere senza futuro, si sono visti però tutta durante la pandemia.  

Alla creazione di questo turismo hanno contributo sia la domanda, sia l’offerta, ma è chiaro che la responsabilità maggiore ricade sull’offerta turistica locale (in una certa misura è l’offerta che condiziona la domanda). Essa soprattutto è stata miope, rivolta al guadagno immediato e per nulla preoccupata di difendere nel tempo la città dall’insostenibile usura cui è sottoposta.    

Quello che bisogna tracciare è un modello positivo del viaggiare resilienteadeguato a oggi, capace di evolversi in funzione di un futuro difficile. Attualmente un modello di questo tipo non esiste (anche se tentativi positivi di crearlo non mancano). All’inizio il nuovo modello del viaggiare avrà un seguito solo ideale o minoritario. Ma se dimostrerà di essere “all’altezza dei tempi”, potrà fare tendenza. 

La seconda “rivoluzione industriale” del turismo

Analogamente a quanto vissuto periodicamente dall’industria, il turismo sta vivendo una sua “rivoluzione industriale”, che ne cambierà i fini e i mezzi. Come nell’industria, anche nel turismo prevarrà la capacità di innovazione, di offrire qualità al posto del mero sfruttamento delle risorse e della quantità. 

La ”risorsa” primaria del turismo è costituita dai luoghi, dalla loro capacità di attrazione per i caratteri ambientali o storici, come nella prima rivoluzione dell’industria la risorsa principale è stata la disponibilità di materie prime e una forza lavoro a basso costo. Ma le risorse naturali non sono infinite e il costo della forza lavoro e degli altri ingredienti tende a lievitare con il tempo. 

Le risorse di Venezia non sono infinite

La “risorsa naturale” di Venezia è quella della sua bellezza, della sua arte e della sua storia. È una risorsa immensa, ma non infinita. La sua immagine e la sua stessa realtà fisica possono logorarsi e, con questo – sta già avvenendo – scadere, a causa di un “turismo pesante”, di scarsa qualità e distruttivo. 

È – si è detto – almeno in parte l’offerta che sul mercato si crea la sua domanda. Se l’offerta è dequalificata, la domanda prima o poi la seguirà. Si metterà così in moto un circolo vizioso per cui a uno sfruttamento sempre più intenso, senza innovazione, delle risorse, corrisponderà uno scadere della domanda. Il turista quanto più sarà spremuto, tanto più sarà superficiale, di passaggio, senza ritorno. La città sarà sempre più logorata e svuotata dalla monocoltura che la occupa nella sua immagine e nella sua realtà fisica, culturale e sociale. Abitata a ore da una mano d’opera sempre meno qualificata e sempre più precaria. Non ci sarà diversificazione: prevarranno gli investimenti nel settore turistico saranno sempre più in una logica speculativa e a corto raggio, con costi ambientali e sociali crescenti. 

Se nel tempo gli interessi del turismo “di quantità” divergono e appaiono sempre più incompatibili con la preservazione del capitale stesso (la città), in una visione minimamente lungimirante, che si distende nel lungo periodo, la preservazione del “capitale d’immagine”, la diversificazione economica, e con essa la preservazione della città reale, diventa d’importanza fondamentale. 

Dal “turismo” al “viaggiare” 

Venezia avrebbe potuto essere l’esempio di un turismo di avanguardia, di qualità. Ne aveva tutte le possibilità. Il suo immenso capitale d’immagine le avrebbe consentito di sviluppare un turismo di qualità, che avrebbe potuto crescere nel rispetto della città e grazie a esso. 

Nonostante che la massa di potenziali turisti desiderosi di visitarla, a causa della sua fama nel mondo, fosse sterminata, avrebbe dovuto resistere alla tentazione di approfittare della loro facile turnazione (turn over). L’idea di turnazione, di rotazione è contenuta nel termine turismo, che viene dal francese “Tour” ed esprime già l’idea di “giro”, di un attraversare che passa oltre a scopo d’inventario (per questo, invece che il termine “turismo”, è forse meglio usare quello di “viaggiare” (che vuol dire “stare sulla via”). 

Strategie per il ritorno

Tra il sistema che spreme il turista che non torna e non si cura della città, e quello che ne persegue il ritorno (il Re – tour) e considera essenziale a questo fine la preservazione della realtà viva di essa, c’è la stessa differenza che esiste tra economia estrattiva ed economia circolare, tra quantità e qualità.  

Il paradosso tragico del turismo: 

Uno dei problemi che abbiamo da affrontare è quello del “restringimento del mondo”. I mezzi di comunicazione rendono quasi tutta la Terra a “portata di mano”. La velocità nei viaggi consuma le distanze e appiattisce le differenze locali: il mondo diventa un grande frullato.  

Il turismo è affetto da un paradosso tragico: se non regolato, esso distrugge ciò che ama. Lo sregolato modello del turismo estrattivo – quantitativo tende ad avvicinare sempre più il luogo al turista, a farglielo raggiungere più in fretta possibile, agevolando l’accelerazione del suo ricambio. Ma con ciò “consuma” le distanze, minimizza le differenze, omologa i luoghi tra loro, e infine fa venir meno la propria stessa ragion d’essere.

Allontanare, rallentare, far ritornare: la Rete veneziana del viaggiare consapevole

In senso contrario deve agire il “modello della qualità”. L’iniziativa deve provenire principalmente dal versante di un’offerta turistica organizzata su basi territoriali, operante come un sistema, ispirata a finalità chiare ed esplicite di riqualificazione di sé, e, attraverso quella di sé, quella della domanda.  

Promosso dalla Rete del Viaggiare compatibile questo modello deve rimarcare le distanze e le differenze, “allontanare” le mete. L’obiettivo della Rete può essere così sintetizzato: meno viaggi a Venezia, più accuratamente preparati, soggiorni più lunghi, più profondamente e intensamente vissuti, più ritorni. 

Per questo bisogna avere un respiro strategico, conoscenze e tecnologie avanzate, creare sinergie tra cultura, arte e saperi, capacità di organizzare la loro complessa interazione, saper migliorare la qualità della città, il suo tessuto sociale, diversificare la sua economia, arricchire la qualità dei suoi abitanti. Avere una proiezione mondiale, saper creare un’offerta di qualità che si migliora nel tempo. Soprattutto avere una classe dirigente capace e lungimirante. 

Modalità della riqualificazione

L’accurata preparazione del viaggio prima della partenza è il modo più efficace per allontanare e dare spicco alla meta. Il viaggiatore modello, che sa farlo da sé, è raro. Dunque va formato. Si forma nella preparazione a distanza del suo viaggio, nel dialogo con l’interfaccia della Rete locale. Sarà egli stesso a progettare, in base ai suoi interessi, a decidere gli itinerari esperienziali da compiere durante la sua residenza a Venezia propostigli dalla Rete stessa, e anche – aspetto non secondario – se potrà fare qualcosa per la città, durante il suo soggiorno o dopo.

All’allontanare e al rallentare rimanda indirettamente il ricordare: si può pensare – per esempio – a una serie di pubblicazioni on line su un sito multilingue ad hoc di significativi diari di viaggio, scritti da viaggiatori durante il loro soggiorno, o inviati al loro ritorno a casa. 

Le quattro compatibilità

La strategia del viaggiare consapevole è definita riguardo a quelle che indichiamo come le quattro grandi compatibilità, da rispettare sia sul versante dell’offerta locale, sia su quello della domanda internazionale: – ambientale – culturale – economica – sociale.

I principi della Rete

Sono quelli delle quattro compatibilità. Mentre chiede ai viaggiatori di rispettarle, la Rete li applica a se stessa, localmente.  

La Rete, riconoscibile sul mercato attraverso il suo marchio, s’impegna a garantire ai clienti che i suoi affiliati:a) Non ricorrono all’evasione fiscale né al lavoro nero, b) Evitano di sottrarre alla residenzialità cittadina spazi da destinare a quella turistica. c) Promuovono e usano in preferenza cibi e prodotti locali. d) favoriscono possibilmente l’economia locale e) mirano a fornire un sevizio e prodotti di qualità.

Queste stesse sono le condizioni per aderire alla Rete e al fine generale di fidelizzare il cliente alla città, alla Rete stessa e al “soggiornare riflessivo” che essa promuove.     

Compiti della Rete – Promuove il marchio del Viaggiare compatibile a livello internazionale e collabora con analoghe organizzazioni esistenti in altre città e luoghi, tiene i contatti con la stampa e l’opinione pubblica internazionale, cura l’immagine di Venezia associando a essa la promozione dell’idea del Viaggiare consapevole nel mondo. – Coordina i suoi aderenti, gestisce la comunicazione tra le diverse categorie, promuovendo il loro confronto e l’aggiornamento permanente. – Compie il monitoraggio sull’andamento della Rete e sulla qualità degli ospiti- Mantiene aperto il confronto con la città, i suoi residenti, le categorie extraturistiche, ecc.  

Il nucleo centrale della Rete è formato da quattro categorie: – Agenzie turistiche – Guide e accompagnatori – Ristoratori – Albergatori e gestori di Bed and Breakfast e di locazioni turistiche. 

A queste categorie potranno aggiungersi via via altre (gondolieri, musei, consorzi e associazioni locali, ecc.). Ciascuna categoria declina le quattro compatibilità entro le proprie specificità, definendo un proprio codice deontologico che verrà proposto e approvato dall’assemblea dei soci. 

Appunti in appendice

Agenzie turistiche:- partecipano alla preparazione dei viaggi, suggeriscono ai clienti i mezzi di trasporto più compatibili con l’ambiente, Consigliano la durata ottimale, in rapporto all’esperienza della città che il turista preferisce fare (storica, artistica,sociale, ambientale), Consigliano l’alloggio, il tipo di trasporto e di ristorazione all’interno della Rete stessa.

Compatibilità ambientale

Viaggio di avvicinamento

Richiederà un calcolo dell’impatto medio di un viaggiatore in relazione al mezzo di trasporto, alla distanza che percorre per arrivare in città, ai tempi della permanenza. 

Bisognerà saper consigliare la durata ideale per una vera conoscenza del luogo, i mezzi di trasporto più adeguati al viaggiatore a seconda che venga, per esempio, da Vienna, da Francoforte, da Parigi, da Los Angeles, da Pechino, ecc. indicando anche le modalità per una compensazione ambientale. I mezzi da usare per gli spostamenti in loco (a piedi, mezzi pubblici, tipo di mezzi privati, in rapporto alla quantità di emissioni, al moto ondoso, ecc.).  

Si può pensare all’istituzione di un “fondo di compensazione”, al quale il visitatore versa una somma stabilita, che sarà investita nella riduzione delle emissioni, in base alla distanza percorsa e all’impatto ambientale del mezzo utilizzato.   

Organizzazione delle esperienze ambientali

La Rete può presentare la città e il suo ambiente, la complessità lagunare, l‘interazione tra equilibri economici e sociali e quelli ambientali. Organizzare visite alla fauna e alla flora lagunare, incontri sui temi dell’emergenza ambientale a Venezia, progetti in corso, ecc. 

Compatibilità economica

Residenza in loco 

Il viaggiatore sarà orientato dalla Rete verso alberghi e bed and breakfast e luoghi di ristorazione rispettosi dei criteri indicati dal Manifesto del turista consapevole (a parte). 

Compatibilità culturale

Esperienza della storia della città 

La Rete dovrebbe dare possibilità di seguire corsi da remoto on line in lingua di storia di Venezia, fino alla contemporaneità, possibilità di vista ai luoghi e ai monumenti storici di cui si è appreso durante i corsi. 

Esperienza dell’arte 

Arte e città a Venezia. L’arte del passato, l’arte contemporanea, corsi on line in lingua da remoto, visite e incontri in presenza con artisti veneziani, associazioni d’arte locali, ecc.

Esperienze con il mondo produttivo

La città e le sue materie (legno, pietra, acqua, ecc.) Presentazione di filiere (per es. del legno, del vetro, ecc.). 

Incontri con artigiani veneziani, visite a botteghe, laboratori e squeri. 

Compatibilità sociale

Incontri con e associazioni e soggetti politici, culturali e sociali di Venezia, dai quali potranno nascere confronti di esperienze progetti e sinergie con i viaggiatori e i loro luoghi di provenienza.

Venezia. Per un turismo compatibile e consapevole ultima modifica: 2022-04-26T09:51:00+02:00 da YTALI
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