Rossi di vergogna. Curia, Comune, Sovrintendenza, e non solo

FRANCO MIRACCO
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Due disgrazie una dietro l’altra, a Venezia se non dove? Un folle, o meglio, un folle malato di vandalismo, ha imbrattato di rosso e di altro la facciata palladiana del Redentore. Quasi subito dopo degli irresponsabili fuori controllo in ogni senso, anche rispetto alle istituzioni preposte (o che tali dovrebbero essere) hanno mandato qualcuno a “ripulire” il misfatto, aggiungendo così misfatto a misfatto. A ripulire cosa e come? Mandati da chi poi?

Dalla Curia, dal Comune di Venezia, dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Venezia e Laguna? Una Soprintendenza che sarebbe dovuta intervenire subito, col vigilare e decidere sul da farsi. E invece no. Un commento ricevuto poco dopo l’alba da parte di uno tra i maggiori esperti europei in fatto di deterioramento e conservazione dei materiali lapidei e litoidi:

Sono rimasto orripilato ieri sera vedendo in un telegiornale la spazzola metallica graffiare la facciata del Redentore, un metodo da persone sbrigative e irresponsabili… La situazione a Venezia è tanto più intollerabile se si pensa che avremo tra breve buona parte della città re-intonacata ex novo, e facile preda di vandali locali, vaganti, foresti o, peggio ancora, folli.

Dalla Nuova Venezia

Il sindaco Brugnaro, che chissà perchè si laureò allo Iuav, certamente sa che proprio allo Iuav c’è il prestigioso Comitato scientifico del Laboratorio di Analisi dei Materiali Antichi. Basterebbero una telefonata e un responsabile coinvolgimento del suddetto Laboratorio, signor sindaco. E così lei stesso (pensi al risalto mediatico, un’opportunità di cui lei approfitta spesso) potrebbe prevenire e limitare di molto (magari con interventi più consoni al suo ruolo) simili misfatti. Stesso consiglio per la Soprintendenza adusa a vedere e a non vedere, a fare e a non fare, e se decide… lasciamo perdere.

C’è poi il prefetto Zappalorto, attendista leggendario come pochi altri in quel ruolo. Al giornalista che gli chiede se sta pensando a qualche forma di prevenzione antivandalismo, il prefetto come risponde? Naturalmente, a domanda risponde:

Possibile immaginare di mettere un presidio fisso di forze di polizia davanti ai luoghi simbolo della città? Vedremo più avanti se è il caso di ragionare su questo aspetto, ora come ora non ne vedo la necessità (ipse dixit).

Comunque, sono certo che esistono in commercio, da tempo, vernici a base di polissaccaridi o di altre ingegnosità protettive per intonaci, eccetera, che, se usate, sarebbero una più che dovuta e responsabile forma di PREVENZIONE.

Rossi di vergogna. Curia, Comune, Sovrintendenza, e non solo ultima modifica: 2022-05-17T12:52:09+02:00 da FRANCO MIRACCO
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2 commenti

Giunela 18 Maggio 2022 a 7:39

Bravo ! Parole perfette.

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alessandro bressanello 22 Maggio 2022 a 11:33

ma possibile che nessuno riconosca il solerte pulitore? che sia il “nonsolo” della Chiesa ? almeno si saprebbe chi lo ha inviato a fare lo scempio, ma la omertà regna sovrana anche a Venezia.

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