Lo Stato italiano finanzia ogni anno la Repubblica di San Marino con quasi cinque milioni di euro (arretrati compresi) a sostegno della tv del minuscolo stato del Titano. La rivelazione è stata fatta dalla sottosegretaria per lo sviluppo economico, Anna Ascani, in risposta (risposta scritta pubblicata negli atti della Camera, allegato B al resoconto della seduta del 20 maggio scorso) a un’interrogazione con cui l’on. Michele Anzaldi (Italia Viva), segretario della commissione parlamentare di vigilanza sul servizio radiotelevisivo, chiedeva conto dei quattrini destinati a sostenere la San Marino Rtv invece che
a potenziare la qualità e il prodotto Rai, oppure a sostenere le tv locali italiane invece che una piccola tv locale estera.
Ma, una volta tanto, Anzaldi era male informato al momento (piuttosto lontano) in cui aveva presentato la sua interrogazione. Anzaldi chiedeva conto di un onere “di circa tre milioni di euro/anno”, senza sapere che, nel frattempo, “un protocollo emendativo” dell’accordo interstatale firmato tra le parti appena dieci mesi fa aveva “rideterminato l’importo della somma forfettaria annuale per gli oneri dell’accordo”. Ed ecco i nuovi importi riferiti dalla sottosegretaria Ascani: “nella misura di 4.898 milioni per l’anno 2021 (cioè retroattivi, ndr), di 4.492 milioni per il 2022, di 4.530 milioni per il 2023, di 4.581 milioni per il 2024, di 4.648 milioni per il 2025, e di 4.718 milioni a decorrere dall’anno 2026.

Ohibò, e perché non solo si conferma questa sorta di assurdo padrinaggio, ma addirittura ne si aumenta tanto l’onere e per giunta in un (ingiustificato) crescendo? Ecco la giustificazione testuale del governo:
Si è reso necessario rideterminare tale somma forfettaria per compensare i maggiori costi derivanti dallo spegnimento, nell’interesse dello Stato italiano, del canale 51 nonché il mancato uso di altre frequenze… per ridefinire l’assetto delle frequenze rtv al fine della realizzazione del nuovo sistema 5G,
cioè la quinta generazione della tecnologia cellulare. E chi tira fuori i quattrini? Non la Rai (che per suo conto, in base al famigerato accordo, ha diritto di nominare, “a proprie spese”, il direttore delle tv del Titano), ma direttamente l’erario italiano che così consente alla tv sammarinese di emettere il suo segnale liberamente su altra frequenza.
Del tutto insoddisfatto, anzi stupito della risposta l’on. Anzaldi.
ytali.com gli ha chiesto un commento alla risposta ottenuta dal governo.
I contributi che lo Stato italiano e la Rai pagano alla tv di San Marino restano uno scandalo enorme!, [ha risposto. E ha aggiunto che] ancora nessuno è riuscito a spiegare agli italiani perché i soldi delle loro tasse e del canone radiotv debbano finanziare la tv di uno Stato estero, con la Rai costretta ad accollarsi anche i costi del suo direttore.
Ancora Anzaldi:
Per la prima volta però la commissione Cultura della Camera ha dato il via libera alla convenzione con una precisa osservazione: occorre tagliare gli importi dati a San Marino. La commissione, dopo avere inizialmente bloccato l’accordo, ha poi stabilito che l’eventuale rinnovo dovrà avvenire su basi meno onerose. È stato il massimo che per il momento siamo riusciti a ottenere, ma l’obiettivo deve essere quello di cancellare questa costosa beffa ai danni dei cittadini.

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