L’incubo di prendere un vaporetto

Disservizi, sovraffollamento, organico insufficiente. La denuncia di Alberto Cancian, pilota di lungo corso dell’azienda dei trasposrti veneziana.
BARBARA MARENGO
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Domenica dedicata alla Vogalonga, “sto viaggiando con dieci minuti di ritardo, ho evitato non so quanti sinistri in acqua con i kayak che sbucavano da tutti i canali e le barene senza controllo, a Piazzale Roma ho impiegato dieci minuti a fare l’evoluzione del mezzo perché non c’era spazio, un collega oggi appoggiandosi a un altro battello ha rotto un finestrone perché non aveva posto per ormeggiare rischiando di investire un kayak, l’anarchia è totale”, racconta concitato Albero Cancian, pilota dell’Actv.

“Esperienza sociale muoversi col vaporetto, prolungamento naturale della vita di tutti i giorni per i veneziani”: così scriveva per il nostro giornale Cancian l’8 maggio del 2020, quando in piena epidemia da Coronavirus l’Actv azienda di trasporti urbana aveva preso provvedimenti emergenziali come in ogni città italiana per fronteggiare l’emergenza. Oggi Cancian, pilota di lunga esperienza in azienda dal 1999 al comando di battelli della linea 1, 4.1, 5.1 e 5.2, è delegato sindacale per la Usb Lavoro Privato Venezia  e fa parte del coordinamento nazionale trasporti per il sindacato stesso. 

In città la ripresa del turismo ha coinciso con grandi disagi nel trasporto urbano, assolutamente indispensabile per i cittadini. Le isole in particolare, Murano, Burano e il Lido sono penalizzate dall’affollamento  dei battelli che non sono stati potenziati come avveniva prima degli anni della pandemia. Sotto gli occhi di tutti le lunghe file agli approdi, i ritardi dei mezzi sovraccarichi che molto spesso non riescono a imbarcare i passeggeri (come domenica pomeriggio a San Tomà col pontile pieno), le biglietterie chiuse e le complicazioni dei turisti che necessariamente chiedono spiegazioni.

Alberto Cancian al timone del vaporetto.

Cancian afferma che è diventato un “incubo” prendere un vaporetto, con

l’amministrazione comunale che ha come scopo ridurre le ferie dei lavoratori, ridurre i turni e le giornate di riposo assieme alle ferie estive. L’azienda deve garantire un servizio decente ai cittadini, non è un problema di sostenibilità economico-finanziaria, perché se si tratta solo di profitto dico di aprire tutte le biglietterie, anche a piazzale Roma o all’aeroporto, quando le  biglietterie Actv la mattina presto sono chiuse a differenza di quelle della concorrenza col personale attivo per i passeggeri su autobus che partono allo stesso orario. Le presenze turistiche sono superiori a quelle del 2019, la sostenibilità economica basta volerla, il mio sindacato non ci sta  a far pagare il conto solo ai lavoratori.

Vaporetti affollati di turisti in navigazione sul Canal Grande, foto di Andrea Merola.

Il servizio è a questo punto indecente, devono fare le scuse agli utenti, pensino a riportare in acqua e su strada più mezzi magari assumendo più giovani, che sono stati assunti ma non sanno se verrà prolungato il loro ingaggio, abbiamo bisogno in ogni stagione di personale, non solo durante le punte stagionali di massima affluenza di pubblico. In due anni di pandemia abbiamo fatto un passo indietro con i servizi non in grado di soddisfare gli utenti, sono state abolite varie linee indispensabili e non si è ricominciato con un  nuovo percorso, i servizi non sono degni del buon nome dell’azienda che ho la fortuna di rappresentare. Eravamo speranzosi nel dopo pandemia, noi equipaggi viviamo ogni giorno aggressioni verbali per disservizio e malagestione.

Turisti scendono da un vaporetto affollato, presso il terminal ferroviario di Santa Lucia, foto di Andrea Merola

Un disegno chiaro secondo noi, ridimensionare l’azienda di trasporto per concedere un’ampia fetta del servizio al miglior o peggior offerente: Venezia ha avuto negli anni un servizio di trasporto che e’stato il fiore all’occhiello della città,  adesso si parla solo di profitti . È un’Amministrazione che sta riducendo l’Actv ad azienda piccola e mal funzionante. Io, da sindacalista, difendo Actv, devo difenderla da ingerenze che fanno si che si manchi di rispetto a utenza e lavoratori favorendo i privati. La riduzione del personale (chi va in pensione non è sostituito) e l’insufficiente assunzione di stagionali  fa si che abbiamo cinque giorni di ferie in meno con turni compressi. A parte la questione sindacale (che tratto da molti anni con riunioni a un tavolo di trattative che bene o male si sono sempre risolte con compromessi reciproci di prassi) è l’utenza che è gravemente insoddisfatta, cittadini e turisti. Sotto gli occhi di tutti le code ai pontili, i battelli stracarichi, gli orari compressi, le proteste e il personale di bordo sottoposto a notevoli tensioni, tra il controllo delle mascherine e la gestione dei turisti con bagaglio ma anche con situazioni pericolose come frequenti risse a bordo.

Varie sono le proteste degli utenti, dalla Giudecca alle isole: e a causa della crisi economica e dell’aumento del prezzo della benzina molti sono i nuovi turisti dalla limitrofa terraferma che vengono  sulle spiagge del Lido,  soprattutto nel fine settimana: e l’incubo del ritorno a casa salendo su un vaporetto affollato è oramai una prassi.

L’incubo di prendere un vaporetto ultima modifica: 2022-06-06T19:16:32+02:00 da BARBARA MARENGO
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