I mondi magici di Leonora Carrington

L’opera narrativa dell’artista surrealista al centro dei Meetings on Arts, alla Biennale di Venezia.
SANDRA GASTALDO
Condividi
PDF

Figura, in una prestigiosa lista, tra i mille romanzi che tutti dovrebbero leggere. S’intitola, nella versione italiana, Il cornetto acustico. È la storia di una novantenne della quale i familiari decidono di disfarsi spedendola in un istituto per anziani.

L’autrice è Leonora Carrington (1917- 2011) la pittrice e scrittrice celebrata dalla Biennale Arte di quest’anno battezzata, non a caso, Il Latte dei Sogni, titolo di una raccolta di brevissimi racconti dell’artista surrealista anglo- messicana.

Il catalogo dei mille romanzi è quello redatto nel 2009 della testata britannica The Guardian. E The Hearing Trumpet, titolo inglese del romanzo di Carrington, compare tra opere di Dumas e Dostoevsky, Hemingway e Mann, Capote e Goethe, e, per citare qualche italiano, Manzoni e Pasolini, Morante e Calvino, Eco e Sciascia.

Data l’età e la condizione della protagonista, parrebbe scontata una trama lacrimosa. Invece, The Guardian classifica il libro nella sezione “Comedy”, dedicata a testi divertenti, in un elenco in cui Carrington (e il suo alter ego Marion Leatherby) sono in compagnia di Wodhouse, David Foster Wallace, Mark Twain, J. K. Jerome e Giovanni Guareschi col suo Don Camillo.

Il cornetto acustico – tradotto in italiano da Ginevra Bompiani, edito in Italia da Adelphi così come Il Latte dei Sogni – è un romanzo sorprendente ed è molto più di una semplice opera narrativa. Tanto da meritare numerose citazioni durante i “Meetings on Art” voluti da Cecilia Alemani, direttore della Biennale Arte, che si sono svolti nei giorni scorsi al teatro Piccolo Arsenale di Venezia. Cinque giornate di incontri per parlare di Carrington e delle altre artiste, surrealiste e non, in mostra tra i Giardini e l’Arsenale, ma anche di metamorfosi, dimensione magica, fabulazione.

Cecilia Alemani apre i Meetings on Art.

Pubblicato per la prima volta in francese (Flammarion, 1974) e solo due anni dopo in inglese, Il cornetto acustico racconta di Marion Leatherby che ha (la cosa non meravigli, in un’opera “surrealista”) 99 anni nelle versioni francese e italiana e 92 in quella inglese. I sensi di Marion – dice lei stessa – non sono stati intaccati dall’età, che invece, complici i reumatismi, ha incurvato il suo scheletro. Non ha denti e non ha dentiera e di conseguenza non mangia mai carne ritenendo non sia giusto privare gli animali della vita, tanto più che sono così difficili da masticare. Marion vive, in un paese in cui si parla spagnolo ma è al di là dell’Atlantico, con un bisnipote (un figlio nella versione inglese) esiliata in una stanzetta che s’affaccia su un cortiletto sul retro di una villetta con giardino. Ed essendo una creatura positiva e piena di vita, apprezza la propria condizione: non deve scendere o salire gradini e di notte le basta aprire la porta per vedere le stelle.

Il cornetto del titolo è il dono di un’amica. Un dono “magico” che le permette di potenziare, quando serve, la sua capacità di ascolto. Ed è così che scopre le trame dei familiari. Creature per lei in fondo piuttosto imbarazzanti che la considerano un fastidio e decidono di relegarla in una casa di riposo.

Varcare la soglia dell’istituto per Marion è come saltare dentro lo specchio di Alice. E si entra con lei in un mondo – quello della fabulazione – dove, come ha ricordato Anna Watz (Linköping University, Svezia) al Piccolo Arsenale, si dissolvono le distanze e le differenze che caratterizzano esseri umani, animali e piante. Un mondo pieno di fermenti dove cadono o si rovesciano i confini tra conscio, inconscio e sogno. Dove il tempo cambia dimensione, dove si riscrive anche il rapporto con la religione.

Leggere Il cornetto acustico è però anche un viaggio nella vita di Carrington, nei suoi ricordi, nei suoi desideri. Del resto, Joanna Moorhead, giornalista e scrittrice, a Venezia per i Meetings, in una biografia della cugina Leonora narra che “ogni suo scritto era autobiografico”.

E allora la casa di riposo evoca i collegi di suore dai quali l’autrice adolescente fu espulsa, ma anche la clinica psichiatrica in cui rimase rinchiusa nel 1940 in Spagna dopo l’arresto, in Francia, dell’uomo per il quale aveva abbandonato l’agiata famiglia di origine: il pittore Marx Ernst. Ed è Max Ernst – marito di Peggy Guggenheim – che viene in mente quando, ne Il cornetto acustico Carrington racconta di un suo importante amico, Mr. Marlborough, che vive a Venezia e lei non vede da un pezzo…

Nelle pagine finali del romanzo, descrizioni di apparizioni e paesaggi sembrano ricollegarsi ancora a Ernst e a dipinti esposti attualmente nella mostra Surrealismo e Magia in corso alla Guggenheim.

Il complicato rapporto di Leonora con la madre si sovrappone a quello di Marion la cui mamma di 120 anni, età biblicamente non così avanzata, è ancora vivente ma è percepita lontanissima fisicamente e affettivamente: si manifesta solo attraverso rari e laconici messaggi su cartoline scritte da Londra dal maggiordomo.

Teatro Piccolo Arsenale

Marion, come probabilmente Leonora, sogna da mezzo secolo di andarsene dal paese in cui si trova. Desidera tornare nel Nord dove ci sono le renne, la neve, i ciliegi e i prati. Vuole la Lapponia, con solo un passaggio in Gran Bretagna per salutare la madre…

Fantastica. Crede… e siccome, secondo Marion Leatherby, i miracoli accadono…

Il vero miracolo, tuttavia, sta nella chiaroveggente, penetrante visione della vita offerta da Carrington: pare sia proprio la sua voce ad alzarsi dalle righe per descrivere i limiti con cui l’età opprime le creature anziane. E, ancora, la sua voce, carica di saggezza ed esperienza, sembra sussurrare, ma non sommessamente, la propria ribellione, la propria irriducibile resistenza alla fragilità imposta degli anni, all’insipienza degli uomini. Eppure non è una novantenne Carrington ad aver steso il racconto. Benché il romanzo sia stato dato alle stampe a metà anni Settanta, Leonora scrisse Il cornetto acustico, negli anni Cinquanta, quando era nel fulgore di una giovinezza che ancora non avrebbe dovuto intuire gli oltraggi della vecchiaia.

I mondi magici di Leonora Carrington ultima modifica: 2022-06-14T16:29:36+02:00 da SANDRA GASTALDO
Iscriviti alla newsletter di ytali.
Sostienici
DONA IL TUO 5 PER MILLE A YTALI
Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Lascia un commento