Ciak, si gira: ecco a voi il cinema

La passione di Marc Crunelle per le immagini di gloriose sale cinematografiche, molte delle quali ormai in disuso, diventa un libro, poi un sito web, poi un tic…
MANUELA CATTANEO DELLA VOLTA
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Eravamo quattro amici al bar…o quasi… perché in effetti Marc Crunelle era in una serata fra amici, una come tante a Bruxelles, dove si alternava discorsi ludici alle proprie passioni e competenze… Era il lontano 1995, c’erano un architetto professore universitario, un assessore della cultura del Comune, un fotografo, un illustratore. I discorsi affluirono sul tema cinema: Fratelli Lumière, 1895… Un racconto tira l’altro e qualcuno disse: “E se facessimo qualcosa sul centenario del cinema?“ Fu Marc Crunelle allora che propose un inventario dei cinema di Bruxelles. Lui aveva già realizzato una collezione di fotografie delle facciate dei cinema: non di attori, né attrici, né spezzoni di pellicola, né backstage di film… Proprio le facciate dei cinema, nel mondo.

Quante ne aveva? All’epoca, qualcuna, si schermì… Seicento: dal Sudamerica, all’Africa, dagli Usa all’India. E visto l’anno speciale si concentrò su Bruxelles. Ne nacque un vero e proprio manuale di studio sulle facciate dei cinema della città, con scheda iconografica e testo esplicativo. In un secondo momento venne pubblicato un piccolo libro dal titolo: Histoire des cinemas bruxellois. Dopodiché perché ‘sprecare’ la visione dei cinema del resto del mondo in un cassetto? E così arrivò anche un sito web.

Ma a quel punto la passione di Marc divenne un tic, come dice lui:

Non viaggiavo per cercare i cinema ma certamente ad ogni viaggio mi capitava di trovarmene uno proprio lì accanto, magari prendendo strade alternative o facendo un piccolissima deviazione, o perché… passavo proprio di là.

E ogni volta una o più immagini venivano registrate dalla sua macchina fotografica, poi passavano dal suo computer per approdare al sito web. 

È un patrimonio architettonico culturale, vastissimo e variegato – spiega Marc, che al parlarne si intravede una luce che si accende nei suoi occhi e gesticola come se proiettasse un film d’avventura -. All’inizio i cinema non erano cinema, erano dei teatri, o magari proiettavano film brevi, quasi dei tentativi cinematografici, proprio come quelli dei Fratelli Lumière. E quando nacquero i cinema fu ovviamente per attirare pubblico: dovevano essere parte dell’evento, e diventavano persino dei landmark della città: quante volte ci si è detti ci vediamo davanti al cinema tale?

Erano un segnale, un faro che doveva attrarre la comunità. E dunque l’architettura seguiva certe regole: per esempio la catena Odeon dalle mura totalmente bianche a Manchester, per risaltare accanto ai palazzi black-velvet della città, oppure c’erano, e ancora ci sono, le facciate del periodo colonialista con le statue in stile art-decò, per essere distinguibili al primo sguardo dagli altri palazzi, comuni e senza alcuna promessa di storie da raccontare.

Senza dimenticare Jaipur dove Crunelle ha fotografato lo straordinario cinema Raj Mandir che come era allora così è oggi, ed è persino in attività [immagine di copertina @Marc Crunelle.].

Dettaglio del basso rilievo del Cinema San Marco di Venezia (@Marc Crunelle). 

Naturalmente l’Italia non manca nella collezione dei cinema del collezionista: ad esempio le facciate art nouveau dell’Ambasciatori a Trieste, dell’Excelsior a Mestre o del Teatro Italia a Venezia, che tutt’ora conserva gli “affreschi” di Alessandro Pomi, lo stesso autore del cinema di Mestre. Di altra epoca, ma ancora riconoscibile, la scritta Cinema Progresso, unica cosa sopravvissuta sopra l’insegna dei supermercati di cose per la casa in Strada Nuova a Venezia. E infine si può riscoprire un basso rilievo che evoca i fasti dei film e dei viaggi sulla facciata dell’antico cinema San Marco, in calle XXII Marzo, il più grande della città all’epoca – ora negozio dal brand francese riconosciuto in tutto il mondo – il cui mosaico, un reperto quasi archeologico, è ora conservato all’Hotel Monaco. 

Cinema Ambasciatori, Trieste, @Marc Crunelle

Sono solo alcuni esempi, Venezia può contare nel suo passato oltre cento cinema che non ci sono più – oggi si contano sulle dita delle due mani -, ma ci si può addentrare nell’archivio di Carlo Montanaro, La Fabbrica del Vedere, per aver così modo di addentrarsi in tutto il mondo fantastico che ruota dietro la facciata di un cinema.

Fino a oggi Marc Crunelle ha raccolto oltre duemila fotografie di cui 1500 già organizzate nel sito, divise in 405 città. Ma chiunque può partecipare inviando foto e testimoniando della facciata del cinema della propria città, raccontando un passato che non c’è più o magari che si è rinnovato in qualcosa d’altro o che persino è rimasto tale e quale perché, ammettiamolo, vorremmo sempre il lieto fine, in ogni storia

Ciak, si gira: ecco a voi il cinema ultima modifica: 2022-08-14T19:35:03+02:00 da MANUELA CATTANEO DELLA VOLTA
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