Ho incrociato Soumahoro solo due volte in delle manifestazioni sull’immigrazione. Non ci ho mai parlato, e non lo conosco se non come personaggio pubblico. E da quando è scoppiato il “suo caso” mi ero imposto il silenzio per il semplice motivo che la mia vicenda personale e politica mi metteva in una posizione delicata. Anche perché so che il marcio, l’indecenza, sta nel sistema che ha consentito di farne un personaggio laddove persone come lui sono state usate e gettate con un cinismo che grida vendetta.
Dunque qui non è solo un fatto di cronaca giudiziaria, ma un grande problema politico. Se si vuole dibattere si deve avere la consapevolezza che il “fatto” specchia una profonda crisi di cultura e di politica. Nello specifico l’epicfail si sovrappone al bisogno di dare fisionomia al mostro!
Ora basta. Certo, non spetta a me difendere Soumahoro, né lo vorrei fare. Ma qui si è andato già molto oltre e persino oltre la sua persona. Lasciatemi dire che trovo vergognoso l’accanimento “revanchard” contro di lui e contro sua moglie. Il ragazzo con tutte le cose che gli si potrebbe imputare non deve essere il mostro da sacrificare alla gogna pubblica. Anche perché gli effetti collaterali di questo “processo” si stanno dimostrando pericolosi perché il “mostro” diventa l”uomo nero”.
da FB

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