L’animata discussione sull’uso delle carte bancomat e di credito per piccole transazioni si è arroventato, con episodi che fanno clamore, come quello recente della vicepresidente del Coni Silvia Salis, aggredita verbalmente da un tassista che non voleva essere pagato col bancomat per una corsa verso l’aeroporto di Genova (“la pacchia è finita”, l’ha apostrofata).
Il frastuono sembra favorire anche episodi in cui l’impiego della carta non configura una commissione bancaria per il commerciante e che, ciò nonostante, è motivo di discussioni anche tese tra esercenti e clienti. È un contesto in cui si segnalano anche fatti di abuso se non di vero e proprio imbroglio, per ora isolati, non per questo meno gravi, e destinati a moltiplicarsi in assenza di un immediato intervento.
Un nostro collaboratore ci segnala la richiesta, da parte di un tabaccaio veneziano, di un euro per il pagamento via Lottomatica, tramite bancomat, di una bolletta telefonica Telecom, asserendo che la somma richiesta copre la commissione a suo carico per la transazione. Alle rimostranze del cliente, a brutto muso gli replica che la macchina è fuori uso.
C’è materia per le autorità competenti e per Lottomatica per intervenire su questo caso e anche altri dello stesso tipo, che purtroppo non sono infrequenti in aree della città con molti passaggi di visitatori, in esercizi dove è possibile acquistare via bancomat biglietti per il vaporetto o altri servizi pubblici per i quali non è contemplata alcuna commissione bancaria.


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