Elogio della musica di A-sha Mai Yamane

Sono diversi i musicisti che hanno avuto influenza su di me come musicista, ma ce ne sono solo due che posso dire mi hanno letteralmente cambiato la vita. Antonio Vivaldi è il primo: mi ha regalato Venezia. A-sha Mai Yamane la seconda.
PAUL ROSENBERG
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Accade, una volta, che la luce ti si manifesti nel più strano dei posti. Robert Hunter, Scarlet Begonias

Era intorno al Natale del 2019 quando mio figlio mi consiglia di guardare la famosa serie animata Cowboy Bebop. La trovo divertente, ma noto che è la musica a sembrarmi straordinariamente buona – e infatti sarebbe diventata rapidamente la musica che più mi piace. Ogni episodio si concludeva con il ringhiante accordo di chitarra in la minore all’inizio della canzone The Real Folk Blues, e quella sarebbe diventata la mia parte preferita.

Faccio un salto in avanti di alcuni mesi per arrivare all’inizio dell’estate 2020, quando Covid 19 colpisce duramente e io mi trovo in un “lockdown” che vivo in un modo tutto mio. A questo punto avevo acquistato tutti gli album delle colonne sonore di Cowboy Bebop, opera del colto compositore e produttore Yoko Kanno. La musica è fenomenale e ascolto tutti i dischi più e più volte con grande piacere. Ma qualcosa nella mente non fa che tornare a quella cupa voce sincopata che apre The Real Folk Blues. Chi sa cantare con un simile talento? Conoscevo il nome della cantante – Mai Yamane – ma era tutto ciò che sapevo.

Un giorno di luglio di quell’anno finalmente decido che devo saperne di più, e vado online alla ricerca di Mai Yamane, e trovo più di quanto non avrei mai potuto immaginare sul lavoro di questa straordinaria artista.

Posso citare diversi musicisti che hanno esercitato una profonda influenza su di me come musicista, ma ce ne sono solo due che posso dire mi hanno letteralmente cambiato la vita. Il primo è Antonio Vivaldi: mi ha regalato Venezia. E poi c’è A-sha Mai Yamane. Come lei abbia cambiato la mia vita, è più difficile da spiegare, ma proprio come con Vivaldi, quando ho iniziato a esplorare la sua musica, ho avvertito qualcosa nel mio intimo, un profondo senso di identificazione. Non conosco il giapponese, eppure le canzoni mi hanno toccato il cuore e l’anima e hanno contribuito a scoprire chi sono veramente io, o, meglio, chi ero.

Quello che segue è un apprezzamento personale del suo lavoro, con un corredo di canzoni e video. Desidero qui presentarti, caro lettore, A-sha Mai Yamane, il cui lavoro è in gran parte sconosciuto al di fuori del Giappone.

Mai Yamane se ne andò di casa all’età di 17 anni per trasferirsi a Tokyo e lì intraprendere una carriera in campo musicale. All’età di vent’anni ha vinto lo Yamaha CockyPop Music Contest. Il premio consisteva nell’opportunità di incidere un singolo con un famoso producer.

Con lo stesso producer, Yamane lancia quindi l’album del suo debutto: Tasogare, un grande successo, pubblicato nel 1980. Yamane diventa una star in Giappone, firma un contratto con una delle più grandi etichette discografiche lì, per la quale produce una serie di album che spaziano dal pop al jazz-rock. Molto ben dotata nel cantare in inglese, fa spesso incursioni nella musica occidentale, notevole in particolare (almeno alle mie orecchie) una splendida interpretazione della famosa canzone di Danny Whitten, I Don’t Want To Talk About It:

Mai Yamane cita Edith Piaf e Janis Joplin tra le cantanti che hanno maggiormente influito su di lei. L’influenza di Joplin si può certamente sentire negli ultimi due album che ha prodotto come artista di una major. Nel 1987 lancia un album che vira verso il blues e il rock molto più che nei suoi dischi precedenti. Si tratta dell’album astutamente intitolato Woman Tone (“Woman tone” “tono femminile”, era così che Eric Clapton ai suoi inizi descriveva il suono della sua chitarra).

Yamane conosceva già allora chiaramente la musica rock, come si può sentire in questa interpretazione scatenata di All Your Love di Bob Seger:

Ed ecco, a questo punto, che la sorella di Yamane, Eiko, lei stessa cantante e star a pieno titolo con la band UGUISS, s’unisce a Mai nella realizzazione degli album successivi, scrivendo testi e musica e come formidabile spalla vocale. Questa collaborazione viene alla ribalta con la nuova uscita di Yamane, 1958 (Nota a margine: il 1958 è l’anno di nascita di Mai Yamane. L’album è pubblicato nel 1989, l’anno in cui nasce Taylor Swift, che in seguito pubblicherà un album dal nome 1989).

Con Yamane che ora è anche producer di se stessa, c’è ora una band che esegue l’intero album (a differenza degli arrangiamenti stridentemente diversi con i musicisti impiegati dai producer negli album precedenti), eseguendo canzoni scritte quasi interamente da lei stessa e da Eiko. Il risultato è un concentrato di bravura. Ricco di riferimenti intelligenti alla musica rock degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, 1958 mette in mostra anche la straordinaria gamma stilistica di Yamane come cantante. Si colloca tra i miei album preferiti di tutti i tempi. Ecco due brani tratti dall’album, Maybe Tomorrow e I Need You Here; sono musiche così diverse che è difficile credere che sia la stessa persona a cantare entrambi i pezzi:

1958 segna la fine della prima fase della carriera di Mai Yamane. Stanca di essere vincolata a un’etichetta, annulla il contratto con la casa discografica e si mette in proprio. Quella che segue nei primi anni Novanta è una fase di ricerca. Ancora grande star, Yamane vive a Tokyo e lavora come session singer, spesso con Eiko, ed è impegnata in tournée come backup singer per il grande gruppo rock giapponese, Fence of Defence. È il 1993 quando è contattata per la prima volta da Yoko Kanno per fare una session, diversi anni prima di essere reclutata per collaborare alla colonna sonora di Cowboy Bebop.

È una grande colonna sonora, quella di Bebop, ma Yamane in realtà esegue solo quattro canzoni dei 63 brani registrati da Kanno. In un’intervista del 2001, Yamane afferma però che la canzone Blue di quella serie è la sua canzone preferita, quindi vale la pena includerla qui. Era così evidente che le piaceva moltissimo che entrò nello in studio per registrarla in una sola ripresa:

È sempre negli anni Novanta che Yamane conosce e poi sposa (nel 1995) Takao Yamada (scomparso nel 2002). Yamada era uno scrittore mistico, filosofico/spirituale e maestro di meditazione. Mai Yamane divenne presto assistente nelle lezioni di suo marito. Lascia Tokyo e si trasferisce con suo marito in una casa che si trova dall’altra parte del lago Yamanaka rispetto al Monte Fuji, e quel luogo – e il Monte Fuji in particolare – diventa una parte molto forte della sua identità, e lo è ancora oggi.

La nuova vita con Yamada ha anche un profondo impatto sulla sua musica. Yamane mette su un suo studio di registrazione e una sua etichetta discografica, e nel 1997 pubblica un CD di tre canzoni con la sorella Eiko e col fratello Satoru, New Archaic Smile. Il disco contiene Futsu no Uta (Una normale canzone), una canzone che è diventata uno dei suoi pezzi più amati nella nuova fase della sua carriera musicale.

Questo mi porta alla prima delle canzoni di Mai Yamane che ho trovato online. Gli album dei primi tempi con etichette importanti non sono disponibili fuori dal Giappone, e li ho sentiti solo più tardi. Le prime canzoni che ho ascoltato e visto erano video di esibizioni dal vivo ai festival Naked Soul che Yamane ha prodotto dal 2006 al 2009. Ho visto questi video e questo è tutto ciò che mi è bastato per diventare immediatamente un fanatico di Mai Yamane. Di qui il bisogno di sentire tutto quello che aveva fatto.

Ecco uno di questi video, un’esecuzione di Futsu no Uta

Si dà il caso che tutte le uscite di questa fase della sua carriera siano disponibili per la vendita in download su galacticnation. Li ho comprati tutti e ho passato mesi a meravigliarmi, in soggezione per la varietà e la profondità degli arrangiamenti, della scrittura e del canto… Ero totalmente, completamente, colpito.

Dal 2001 al 2007 Yamane pubblica una serie di CD, alcuni come Mai Yamane e altri come New Archaic Smile. Realizza due CD di “musica del risveglio”, trame sonore per la meditazione costruite attorno a suoni prodotti con dispositivi della “tecnologia della coscienza” di Takao Yamada. Tutti questi album possiedono una tale profondità musicale, artistica, sonora ed emotiva che posso proporre come esempi solo alcuni brani e lasciare che sia la musica stessa a parlare. 

Per primo, Cosmic Wedding Song, da Kin no Himo:

Quindi, Haru ga Kita, da New Archaic Smile / Yasashi Kimochi:

Infine, dall’album Bird of Paradise, l’incredibilmente bello Sakura no ki no Shitade:

C’è molto di più, come il suo arrangiamento del Bolero di Ravel per voce, strumenti orientali, percussioni e chitarra elettrica. La sua produzione è talmente varia e sorprendente che è molto difficile provare a raccontare a qualcuno di Mai Yamane o descriverne la musica senza scrivere un saggio… Ogni canzone è un mondo che mostra una delle sue dimensioni si direbbe infinite come cantante, scrittrice e producer.

Nel 2012 muore Eiko. Quello stesso anno Mai Yamane cambia il suo nome in A-sha e intorno a Natale di quell’anno pubblica online le incisioni delle sue canzoni Plumeria e Step into the Light. Continua a esibirsi, a volte da solista, ma sempre più spesso con giovani DJ per dare più rotondità al suo modo di suonare il pianoforte e cantare. C’è una manciata di video online di questo periodo.

Questo ci riporta al 2020. Quell’estate Yamane incontra un giovane DJ di nome Keigo Tanaka, che all’epoca è impegnato con un trio chiamato Crystal Nada.

Grazie al rapporto con Tanaka, ho potuto vedere A-sha esibirsi dal vivo il giorno di Natale, nel 2020. Crystal Nada ha trasmesso in live streaming il loro spettacolo annuale “Christmas Nada” e A-sha si è unita a loro come ospite. Ho comprato un biglietto e mi sono alzato alle 4.30 (il Giappone è tredici ore avanti rispetto all’Est degli Usa) il giorno del concerto per assistere allo spettacolo. È stato un regalo totalmente inaspettato: non avrei mai immaginato che l’avrei vista esibirsi.

Nel febbraio 2021 A-sha pubblica una nuova registrazione di Plumeria, prodotta con Keigo Tanaka. È disponibile per il download (gratuito) dal sito di Galactic Nation. Poi, nel marzo 2021, A-sha annuncia che sta organizzando un concerto dal vivo che sarebbe stato anche trasmesso in live streaming. Esibendosi con Keigo Tanaka e il chitarrista Masanori Narikawa, il concerto è soprannominato Miracles, vol. 1.

Questo spettacolo, straordinario, direi irripetibile, comprende molte delle canzoni di A-sha Mai Yamane, ovviamente, ma contiene anche gemme come la sua versione di Hallelujah di Leonard Cohen, una versione uptempo della classica canzone Smile, il suo strabiliante cantare parlato in scat e le performance di Plumeria e Step into the Light. In altre parole, pura gioia, anche alle cinque di mattina. Lo streaming è stato registrato e pubblicato, quindi potete vederlo anche voi. Da notare le luci che oscillano durante la seconda canzone: era il giorno del terremoto del 2021 in Giappone, iniziato subito dopo che lei iniziasse a cantare:

A-sha Mai Yamane continua a esibirsi e a insegnare meditazione in Giappone, ma dalla primavera del 2021 in poi non ha dato mostra di voler pubblicare nuove registrazioni (o concerti in livestreaming). Pare evidente che l’inverno e la primavera del 2020-2021 siano stati un momento raro e speciale.

E così eccomi qui, a scrivere di lei in questo Natale 2022. Sin da quella fortunata estate del 2020 ho voluto trovare un modo per condividere A-sha Mai Yamane con gli altri, come spero di aver fatto con te, caro lettore. La sua musica è profondamente dentro di me ora, e sono sempre colmo delle più forti emozione e gioia quando ascolto la sua musica. Il suo lavoro mi ha toccato in modo incredibilmente profondo e mi ha cambiato la vita. Provo tanta gratitudine. Tutto quello che mi resta da dire qui è arigato – grazie. Arigato, A-sha Mai Yamane, per avermi aiutato a sentire il potere della vita e dell’amore attraverso la tua musica, e per la gioia che mi porta ogni giorno.

Ma c’è un’ancora una cosa da aggiungere. La straordinaria theme song che per me ha dato inizio a tutto. Non riesco a pensare a un modo migliore per concludere questo mio elogio se non con The Real Folk Blues. “See you, space cowgirl….”*

*da Cowboy Bebop

Elogio della musica di A-sha Mai Yamane ultima modifica: 2022-12-27T21:14:15+01:00 da PAUL ROSENBERG
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