Negli Stati Uniti i rifiuti alimentari producono il doppio delle emissioni di gas serra rispetto al traffico aereo civile. Ma come è possibile? Il New York Times spiega il perché di questa piaga americana – ma non solo – andando oltre il tema in sé, eticamente deprecabile, (solo nell’UE si sono sprecate 87,6 milioni di tonnellate nel 2022 secondo la FAO) e soffermandosi su come avviene e sui gravi pesanti riverberi ambientali.
Non tutti gli stati degli USA contemplano nei loro ordinamenti legislativi lo spreco alimentare e le sue conseguenze. Solo recentemente la California ha passato una legge che obbliga alcuni esercizi a donare cibo commestibile che altrimenti sarebbe buttato. Il problema è proprio in quest’ultimo passaggio perché il riciclaggio dei prodotti alimentari non è regolamentato a livello nazionale ma solo a livello locale e secondo le sensibilità di ciascuno.
Solo nell’Ohio, stato che è preso come esempio nell’articolo del NYT, finiscono in discarica quasi cinquecento tonnellate di cibo ogni giorno, nel rispetto delle leggi vigenti. Il 39 per cento dei rifiuti che finiscono nelle discariche è costituito da rifiuti alimentari domestici, dato che riguarda l’Ohio ma anche l’intera America: nelle case americane si spreca più cibo che nei negozi alimentari, nei supermercati, nei ristoranti o nelle aziende agricole.

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Nelle discariche la fermentazione dei prodotti alimentari contribuisce enormemente alla produzione di gas serra. Il contrasto ai cambiamenti climatici è reso molto più difficile proprio da questo tipo di rifiuti, tanto da essere considerato l’ostacolo più rilevante.
Per questo l’Autorità per i rifiuti solidi dell’Ohio centrale, SWACO, ha messo in piedi una campagna di comunicazione da centinaia di migliaia di dollari per sensibilizzare al riciclaggio ma soprattutto al compostaggio la popolazione di un sobborgo molto ricco ed educato toccando un tema a cui i cittadini sono sensibili: i soldi. È risultato, infatti, che una famiglia all’anno spende $1500 di cibo che non consuma e che vengono sprecati 83 milioni di litri di gas usati per trasportare cibo che poi viene gettato.

Quando non esisteva l’immondizia

Una campagna di comunicazione partita da un esperimento scientifico fatto a monte dove si fruga nei bidoni della spazzatura di ciascuna famiglia e si pesa tutto ciò che è rifiuto alimentare non differenziato. I risultati però sembrano incoraggianti: lo spreco alimentare si è abbassato del 21 per cento.
Ma la vera risoluzione del problema avverrà quando le nuove generazioni saranno educate a non abusare delle risorse che hanno a disposizione e per questo nelle scuole di alcuni distretti dell’Ohio si fa sensibilizzazione anche durante le ore dei pasti. E l’impressione è che sia questa la strada giusta.