Pio d’Emilia. Il cordoglio degli studiosi del Giappone

GIORGIO AMITRANO
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Non so davvero da dove cominciare, perché Pio era una figura così dirompente, una personalità tanto travolgente che è impossibile contenerla nei margini di un breve scritto. I soci più giovani non hanno avuto modo di conoscerlo come noi più vecchi che abbiamo condiviso con lui oltre trent’anni in Aistugia, di cui Pio era tra i soci più attivi, ma qualcuno potrebbe averlo incrociato nel convegno dello scorso anno a Bologna, e anche chi non lo ha incontrato direttamente lo conoscerà per il suo lavoro di giornalista.

Dopo una lunga collaborazione con il manifesto, oltre che con numerose altre testate, da diversi anni Pio d’Emilia lavorava per Sky, e i suoi servizi dal Giappone e da vari paesi asiatici sono memorabili. Di particolare rilievo i suoi reportage da Fukushima, dove si era recato subito dopo la triplice catastrofe del 2011, primo giornalista straniero, sfidando con il coraggio che lo ha sempre contraddistinto divieti e pericoli di contaminazione. Sull’incidente nucleare realizzò poi un eccellente film (regia di Matteo Gagliardi) dal titolo “Fukushima. A Nuclear Story”, in parte basato sul suo libro Tsunami nucleare.

Il suo punto di vista sul Giappone provocava spesso l’irritazione di chi amava questo Paese e che, pur comprendendone limiti e difetti, riteneva che questi pesassero sulla bilancia meno dei suoi grandi pregi. Pio invece era piuttosto estremo, e le sue diagnosi non di rado spietate. Si deve però ammettere che le sue critiche si basavano su una conoscenza profonda del Giappone, accumulata nel corso degli anni grazie a frequentazioni di ambienti e luoghi di solito estranei all’esperienza di studiosi di impronta accademica. Aveva familiarità con i luoghi ufficiali della politica, ma anche con quartieri degradati e locali di dubbia fama. Certi ambienti che molti di noi conoscono solo attraverso la letteratura e il cinema, lui li conosceva per esperienza diretta. Era a suo agio con i membri della famiglia imperiale e scherzava con il Dalai Lama come se fosse un suo vecchio compagno di bisbocce, ma fraternizzava con la stessa spontaneità con i reietti e gli esclusi.

Come sempre, quando si ricorda una persona scomparsa, si possono elencare le sue azioni, in alcuni casi le opere, ma poi ci si deve arrendere all’impossibilità di renderne i gesti, il sorriso, il modo di parlare, di stringere la mano o di abbracciare. Non potendo riuscire in questa impresa, vorrei provare a restituire almeno in parte la dimensione umana di Pio D’Emilia con un ricordo personale, recentissimo.

Pio aveva saputo che ero a Tokyo e mi aveva chiesto di andarlo a trovare. Non l’ho ancora detto ma Pio è probabilmente la persona che più mi ha fatto arrabbiare nella vita, e nei quattro anni in cui ero stato direttore all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo mi aveva creato non poche difficoltà. Temevo quindi – mi aveva detto che voleva incontrarmi da solo – che mi avrebbe lanciato qualche proposta bizzarra o coinvolto mio malgrado in qualche polemica. Ma avevo percepito nel suo invito anche una nota di quella sincera amicizia che c’era sempre stata tra noi, anche se a volte offuscata dai nostri scontri.

E sono davvero felice di esserci andato perché il nostro ultimo incontro è stato anche il più bello. Nessuna polemica, una sua analisi sulla situazione del Giappone attuale, come sempre impietosa ma anche di straordinaria lucidità e competenza (i punti trattati sono più o meno gli stessi che potete leggere nel suo ultimo articolo, “C’era una volta il Giappone”), un rievocare con affetto gli amici comuni, in particolare Fosco Maraini, che Pio considerava un suo mentore, e tanti episodi vissuti insieme. C’era anche suo figlio Michele, l’ultimo di cinque, somigliantissimo a lui da giovane. Pio ha cucinato un buonissimo risotto con zucca e funghi di Misurina, che abbiamo mangiato in terrazza, sotto un sole caldo e primaverile. La cosa strana è che in quei giorni a Tokyo faceva un freddo terribile, e io ho scherzato sul fatto che Pio, grazie ai suoi importanti contatti, fosse riuscito a ottenere quel miracolo atmosferico.

Mi ha detto che la sua malattia stava progredendo rapidamente e che forse gli restavano poche settimane, ma allo stesso tempo stava tentando una cura sperimentale che chissà, forse, avrebbe potuto produrre qualche risultato. Troppo lucido per credere nei miracoli, ma anche troppo vitale per arrendersi al fato, Pio era comunque pronto ad affrontare quello che sarebbe accaduto, nel bene e nel male.

Al momento di salutarlo, quasi sulla porta, mi ha chiesto di promettergli che sarei stato io a scrivere il suo necrologio. Gli ho risposto di no, che non ne potevo più di scrivere messaggi su persone che amavo e che ci lasciavano, e soprattutto che non ci sarebbe stato bisogno di nessun necrologio perché era nelle mani di medici di valore e la sua cura avrebbe avuto effetto. Pio però ha insistito dicendo che non mi avrebbe lasciato andare senza quella promessa. Così, contro voglia, ho promesso, ma su un tono scherzoso. E davvero, per quanto lo vedessi provato e con evidenti difficoltà respiratorie, non pensavo che quell’uomo coraggioso, fiero, dalla vitalità inesauribile, potesse spegnersi.

Chi studia il Giappone sa quanto la sua cultura sia impregnata di mujō, impermanenza, ma saperlo non serve a capire quanto questo concetto appartenga alla realtà prima ancora che alla letteratura e alla religione. Contro ogni evidenza continuiamo a credere nell’immortalità delle persone a noi care, e Pio d’Emilia più di ogni altro sembrava immortale. Perciò ancora adesso facciamo fatica a credere che non ci sia più.

Anche a nome dell’Aistugia, porgo a tutti i familiari di Pio le nostre più sentite condoglianze.

[da Facebook]

servizio fotografico di Marco Cinque

Una nota della famiglia [da Facebook] sull’ultimo saluto a Pio

CIAO PIO

Con grande dispiacere annunciamo che Pio è partito per il suo ultimo viaggio dalla sua amata Tokyo, la sera di martedì 7 febbraio 2023.

Se n’è andato serenamente al termine di una malattia, che pur avendolo molto provato nell’ultimo periodo, non gli aveva mai impedito di portare avanti la sua professione con passione e dedizione.

In questi giorni abbiamo ricevuto numerosissimi messaggi di conforto, affetto e supporto che ci hanno ricordato quanto Pio fosse amato e rispettato.

Per tutti coloro che desidereranno dare un ultimo saluto a Pio ci sarà l’occasione a Tokyo, come specificato qui sotto.

Come da sua volontà, Pio verrà cremato con un rituale laico e aperto a tutti. Le sue ceneri verranno poi sparse nei suoi due luoghi del cuore, in Giappone e in Italia.

Più avanti verrà organizzato un momento in suo onore anche nella sua amata Misurina.

Pio sarebbe molto felice di sapere che così tante persone da tutto il mondo si sono unite per ricordarlo.

Tutta la sua grande famiglia vi ringrazia profondamente per l’affetto ricevuto in questi giorni così difficili.

Cerimonia a Tokyo

Luogo: Machiya Saijo (1-23-4 Machiya, Arakawa-ku, Tokyo)

Stazione Machiya Tokyo Metro Chiyoda Line (5 minuti a piedi dall’uscita 1)

Date:

Venerdi 17 Febbraio, ore 17-19:30

Sabato 18 febbraio, ore 9-11

ピオ・デミリア逝去のご連絡

去る2月7日午後7時57分、かねてより闘病中でした父ピオ・デミリアがお茶の水の順天堂大学病院にて天国へと旅立ちました。

故人の希望に沿い日本で荼毘に付すことと致しました。

つきましては生前父ピオ・デミリアと親しくお付き合い頂きましたご友人の方々とのお別れの場をご用意させて頂きました。

本人の希望により無宗教の形で行わせていただきます。通常の通夜、葬儀ではありません

密にならない様に時間内にいつでもご弔問下さい。

また、お香典はご辞退させていただきます。何卒よろしくお願い申し上げます。

ピオ・デミリア家族代表 ミケーレ&エリザベッタ

会場:町屋斎場(東京都荒川区町屋1-23-4)

【公式】東京博善 | 町屋斎場 (tokyohakuzen.co.jp) 東京メトロ千代田線町屋駅(一番出口より徒歩5分)

日時 : 2月17日(金)午後5時~7時30分及び2月18日(土)午前9時~11時

ご質問、ご不明な点は葬儀社コールセンター:03-3671-6111までお問い合わせください。

CIAO PIO,

It is with deep sorrow that we announce that Pio left for his final journey from his beloved Tokyo, on the evening of Tuesday, 7 February 2023.

He passed away peacefully at the end of an illness which, despite tiring him very much in this last period, never stopped him from pursuing his profession with passion and dedication.

Over the last few days we have received numerous messages of comfort, affection and support, which have reminded us how much Pio was loved and respected.

For all those who have the desire and possibility to give Pio a last farewell, there will be the occasion in Tokyo, as detailed below.

As per his wishes, Pio will be cremated with a non-religious and open ceremony. His ashes will be later scattered in locations chosen by him in Japan and Italy, the two countries he was deeply tied to.

Further along there will also be a gathering organized in his honour in his beloved Misurina.

Pio would be truly happy to know so many people from all over the world have joined together to remember him.

His large and intercontinental family thanks everyone deeply for the affection received during these difficult days.

Ceremony in Tokyo

Address: Machiya Saijo (1-23-4 Machiya, Arakawa-ku, Tokyo)

Machiya Tokyo Metro Chiyoda Line (5 minutes walking from exit 1)

Date: Friday, 17 February, 5-7:30pm & Saturday, 18 February, 9-11am

Pio d’Emilia. Il cordoglio degli studiosi del Giappone ultima modifica: 2023-02-15T20:43:15+01:00 da GIORGIO AMITRANO
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1 commento

Anna Bassano 17 Febbraio 2023 a 16:04

Caro Giorgio,
ho trovato questo Suo ritratto di Pio bellissimo e me l’ha fatto rivivere anche se per un momento,,grazie!

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