Curdi e tutta l’opposizione uniti contro Erdoğan

Uno schieramento senza precedenti, che sembra avere i numeri per sconfiggere alle presidenziali di metà maggio il fin qui indiscusso capo della Turchia. A rendere plausibile un simile ottimistico scenario è innanzitutto la novità di un unico sfidante, Kemal Kılıçdaroğlu.
JOHN JAY DEER
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Recep Tayyip Erdoğan ha ora di fronte a sé uno schieramento politico, senza precedenti, che sembra avere i numeri per sconfiggerlo alle prossime elezioni presidenziali, il 14 maggio. A rendere plausibile un simile ottimistico scenario è innanzitutto la novità di un unico candidato proposto dall’ampio fronte delle opposizioni, Kemal Kılıçdaroğlu.
Il Partito democratico dei popoli (HDP), una formazione politica che unisce forze filocurde e forze di sinistra, non presenterà infatti un proprio candidato. Affiancata dai leader dei partiti alleati di sinistra, una dei due copresidenti del HDP, Pervin Buldan, ha specificato che il suo partito farà campagna elettorale insieme alle cinque forze di sinistra alleate contro “il governo di un uomo solo”, Erdoğan. Non ha annunciato esplicitamente se appoggerà il leader dell’opposizione Kemal Kılıçdaroğlu e principale sfidante del presidente uscente, ma l’ha lasciato intendere chiaramente. Buldan ha definito la decisione del HDP di rinunciare a una propria candidatura frutto di “responsabilità storica” in vista di “una svolta storica che ridisegnerà il futuro del paese e della società”.

Secondo il politologo Berk Esen, si tratta di una svolta che potrebbe determinare il risultato finale a vantaggio delle attuali opposizioni, essendo “un blocco elettorale di tra gli otto e i nove punti a favore di Kılıçdaroğlu.”

La popolazione curda – tra cui i sei milioni di sostenitori del HDP – rappresenta un bacino elettorale decisivo nelle prossime elezioni, ed è un elettorato particolarmente ostile a Erdoğan, per il trattamento riservato alle comunità e alle forze politiche curde, ai loro dirigenti, politici e amministratori – molti in galera – perché sospettati di simpatie con i gruppi militanti che si battono per uno stato curdo dal 1984. Diversi sindaci delle aree turche a maggioranza curda sono stati estromessi e sostituiti da commissari governativi. Il copresidente di HDP, Selahattin Demirtaş, è stato arrestato nel novembre 2016, in spregio delle sentenze a suo favore della Corte costituzionale turca e della Corte europea dei diritti umani.

All’inizio di questo mese, Kılıçdaroğlu era stato scelto come principale candidato dell’opposizione, e ora, col sostegno della sinistra e delle forze curde, rappresenta una sfida molto insidiosa per Erdoğan. È già in vantaggio su di lui di oltre dieci punti percentuali.

Kemal Kılıçdaroğlu

Sarà dunque una competizione elettorale estremamente polarizzata, quella di metà maggio, con al centro la figura di Erdoğan e della sua politica, domestica e internazionale. Sarà la seconda elezione diretta del capo dello stato da quando la Turchia è passata da un sistema parlamentare a uno presidenziale a seguito di un referendum del 2017 che conferisce al capo dello stato ampi nuovi poteri.

Il voto sarà inevitabilmente un referendum su di lui, sul suo governo ventennale del paese, in uno scenario sociale ed economico molto pesante, aggravato dalle conseguenze del terremoto, molto negative per il governo, sott’accusa, anche in zone di elettorato fedele al Erdoğan ma che stanno riconsiderando la loro lealtà dopo il sisma e le polemiche sui soccorsi.

Curdi e tutta l’opposizione uniti contro Erdoğan ultima modifica: 2023-03-23T16:02:03+01:00 da JOHN JAY DEER
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