Proteggere l’orso, tutelare l’uomo. Una proposta

Soldi per il Leopard, ma non per l'orso?
YTALI
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
[testo aggiornato alle ore 16.50 del 29 aprile 2023]

Gentile direttore,

Sono Riccardo Paoli, nato a Campodenno (Tn) il 24 gennaio 1935. Ho vissuto molti anni lì e sono orgoglioso di essere nones. Oggi abito a Enego (VI). Conosco bene le montagne di Campodenno, Lover, Sporminore, Termon e Denno, il lago di Tovel. Ho pernottato diverse volte nei rifugi fra Campiglio e Molveno.

Relativamente agli orsi credo sia giusto che vivano in un ambiente adatto a loro, senza essere un pericolo o una minaccia per l’uomo. È altrettanto giusto che l’uomo possa camminare nei boschi e sui monti tranquillamente senza brutti incontri con orsi e lupi.

Le “Dolomiti” del Brenta

Propongo che tutti gli orsi e lupi del Trentino vivano nel Gruppo del Brenta ben recintato con corrente elettrica e videosorveglianza. Da questa riserva naturale va esclusa tutta la zona, più i rifugi di Camliglio, per ragioni turistiche, e, vicino ai paesi, una parte di bosco di uno o due chilometri.

A Campodenno la recinzione deve essere a monte della chiesetta di San Pancrazio.

Questa riserva naturale deve comprendere il lago di Tovel. La Valle di Non e di Sole sono coltivate a frutta e non ci sono più animali in stalla che vanno all’alpeggio. Sarebbe comunque opportuno indennizzare gli abitanti. La Provincia di Trento potrebbe accollarsi le bollette dell’acqua o dei rifiuti od altro.

Quindi nessun orso va ucciso! Va sterilizzata buona parte di loro.

L’Ente Parco Adamello Brenta dovrebbe pren dersi cura degli orsi e lupi, delle visite guidate ecc.

Se ritiene questa mia proposta interessante, inoltratela al Presidente Fugatti ed al TAR di Trento.

Distinti saluti
Riccardo Paoli

Andrea Mustoni

A Riccardo Paoli ha risposto il dott. ANDREA MUSTONI, Referente Unità Ricerca Scientifica

Signor Paoli

la ringrazio della sua email.

La proposta che lei porta è di sicuro interesse anche se difficile, se non impossibile da realizzarsi dal punto di vista tecnico. Una recinzione come quella che lei propone è improbabile, sia per costi, sia per efficienza sia per manutenzione.

Nonostante questo la terremo in certa considerazione.

Grazie ancora.

Andrea

Al dott. Mustoni ha replicato il nostro lettore, Riccardo Paoli:

Ringrazio e apprezzo la pronta risposta del dott. Andrea Mustoni alla mia email di ieri mattina. Mi rendo conto che recintare una grande riserva naturale nel Gruppo del Brenta sia decisamente complicato e costoso. La convivenza libera tra orso e uomo ritengo che alla lunga non reggerà. Gli incidenti incresciosi si ripeteranno sempre più di frequente anche con considerevole danno per il turismo e alla fine prevarrà l’uomo e l’orso scomparirà dal Trentino. Un numero anche ridotto di orsi nelle condizioni attuali non m’invoglierebbe, anche se fossi più giovane, a rivisitare quei boschi e quei monti a me tanto cari!

Per la recinzione da me proposta ci  vuole sicuramente un contributo della UE e del PNRR. Certo sarebbe più economico restituire tutti gli orsi alla Slovenia. Probabilmente costerebbe solo poche centinaia di migliaia di Euro. La Slovenia ha in programma  di sopprimere oltre duecento orsi. Non troverebbe difficoltà ad allungare la lista.

Io auguro al Presidente Fugatti della Provincia Autonoma di Trento, al TAR di Trento e all’Ente Parco Adamello Brenta di trovare una soluzione equilibrata che tenga conto delle esigenze degli orsi, degli abitanti di quelle valli e del turismo.

Distinti saluti.

Riccardo Paoli

Questa email viene inoltrata anche al Presidente Fugatti, al TAR di Trento, alla redazione de La Voce del Trentino, oltre che alla rivista ytali.com

Il signor Paoli ci chiede nuovamente ospitalità per queste sue nuove considerazioni che volentieri proponiamo ai nostri lettori.

Soldi per il Leopard, ma non per l’orso?

Questa faccenda incomincia ad appassionarmi. Ieri ho sentito parlare di una piccola riserva naturale di venti ettari. Secondo me questi orsi verrebbero così confinati in una prigione. L’orso percorre decine di chilometri al giorno. La mia proposta è di farli vivere in una grande riserva naturale recintata delle Dolomiti del Brenta. Da essa vanno escluse le zone turistiche di Madonna di Campiglio, di Molveno, di Andalo e dintorni, più i boschi vicino ai centri abitati.

Escluderei anche il territorio da Molveno (compreso Pradel) che sale al rifugio Pedrotti, Alimonta, Brentei, Tuckett e Graffer.

Questa riserva naturale dovrebbe comprendere solo il versante verso la Val di Non e in parte la Val di Sole del Gruppo del Brenta. Va incluso anche il lago di Tovel.

Quanto ai costi, faccio presente che ho letto che un solo carro armato tedesco Leopard che in questi giorni viene fornito all’Ucraina costa venti milioni di euro. Probabilmente la recinzione costerebbe meno e non spara e non uccide, ma permetterebbe all’orso e all’uomo di vivere tranquillamente.

Distinti saluti.

Riccardo Paoli

P.S. Anche questa email è inviata al Presidente Fugatti, al TAR di Trento, alla redazione de La Voce del Trentino.

In Slovenia previsto l’abbattimento di 230 orsi. Nel paese, a gestire per conto delle istituzioni i grandi onnivori, è la potente Federazione venatoria. Un punto della situazione. Un articolo di Stefano Lusa

Proteggere l’orso, tutelare l’uomo. Una proposta ultima modifica: 2023-04-25T14:08:43+02:00 da YTALI
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