Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni, sogni

Dal 21 al 25 giugno prossimi torna a Lamezia Trame-Festival dei libri sulle mafie. Sullo sfondo la tragedia di Cutro dello scorso febbraio sulla costa ionica calabrese.
NUCCIO IOVENE
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Dal 21 al 25 giugno prossimi, con un’anteprima martedì 20 in occasione della giornata mondiale del rifugiato, torna a Lamezia Terme, per la sua dodicesima edizione, Trame-Festival dei libri sulle mafie. Il tema di quest’anno, e non poteva essere altrimenti avendo ancora negli occhi la tragedia di Cutro dello scorso febbraio sulla costa ionica calabrese, sarà “Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni, sogni”. Ma non mancherà la riflessione sui trent’anni che ci separano dall’esportazione della strategia stragista da parte delle mafie dalla Sicilia al resto del Paese (il 1993 delle bombe a Milano, Firenze e Roma con l’obiettivo di colpire il nostro patrimonio artistico e che drammaticamente causarono la morte di dieci vittime innocenti).

Il 27 maggio 1993, Firenze. Un furgone imbottito di esplosivo è fatto saltare in aria sotto la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili: tre dipinti perduti e 173 danneggiati, insieme a 42 busti e 16 statue anch’essi rovinati.

Avendo inoltre finalmente catturato uno dei principali protagonisti e responsabili di quella terribile stagione, Matteo Messina Denaro, il festival dedicherà grande parte degli eventi anche a quegli anni e a quei temi nonché al tentativo di capire cosa saranno le mafie dopo la sua cattura. Per cinque giorni, il festival tornerà a far riempire le piazze e i siti del centro storico di Lamezia e gli incontri, gli spettacoli, le testimonianze si susseguiranno a ritmo serrato.

Oltre novanta ospiti, circa trenta titoli, due mostre, film, musica, teatro, reading e molto altro ancora. I protagonisti tra cui, solo per citarne alcuni, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, il Procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli, la pm Marzia Sabella, il Procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, la sorella della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, il rapper Frankie hi-nrg mc, Cecilia Strada operatrice umanitaria della Onlus Resq, la scrittrice di origine somala Igiaba Scego, Corinne Vella, la giornalista Vera Politkovskaja, il Prof. Francesco Benigno della Scuola Normale Superiore, come ogni anno, saranno i principali studiosi italiani e stranieri del fenomeno della criminalità organizzata e quest’anno anche dei fenomeni migratori, giornalisti, magistrati e esponenti delle diverse forze di polizia, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che si sono misurate con questi temi, esponenti della politica e delle istituzioni, familiari delle vittime e associazioni nazionali e locali impegnate sui territori nell’azione di contrasto alle mafie o nel soccorso e accoglienza agli migranti che fuggono dagli orrori dei loro Paesi, e anche le centinaia di giovani volontari e volontarie che animano e rendono possibile il festival grazie al loro impegno e al loro entusiasmo.

Oggi, a distanza di 45 anni, ricordiamo quella tragica notte del 9 maggio 1978, quando Peppino è stato messo a tacere per sempre! La memoria non può essere cancellata, l’eredità di Peppino Impastato vive ancora dentro di noi.

La Fondazione che promuove il Festival ha contribuito a far nascere negli ultimi mesi due nuove e significative reti nazionali che avranno il loro esordio proprio nei giorni di Trame: Piazze Connection, la rete dei festival dell’Antimafia e la rete dei Festival del Sud che avrà il suo esordio, mettendo insieme le piazze di Salerno Letterature e Trame Festival, il 22 giugno.

Infine, il festival arriva alla sua dodicesima edizione dopo essere stato selezionato nell’ambito del progetto “luci sui festival” in occasione dell’ultimo salone del libro di Torino. A organizzare il principale evento italiano su questo tema è l’omonima fondazione Trame, che insieme all’ALA, l’associazione lametina antiracket, sono protagoniste entrambe di un prezioso lavoro culturale, oltre che di informazione e tutela, portato avanti nel corso degli anni con continuità nelle scuole, nei centri di aggregazione sociale a cominciare dal Civico Trame, tra imprenditori, commercianti, professionisti e tutti i cittadini.

Era l’alba del 24 maggio 1991 quando la ndrangheta dichiarava (ancora) guerra alla città di Lamezia Terme. Un massacro senza precedenti: due giovani, onesti e ignari lavoratori venivano uccisi a colpi di kalashnikov: erano Pasquale Tramonte e Francesco Cristiano.

Lamezia Terme, quarta città della Calabria per numero di abitanti e snodo infrastrutturale fondamentale della regione, non è un luogo neutro, asettico, rispetto ai temi affrontati dal festival, tutt’altro. Il suo consiglio comunale è stato purtroppo sciolto tre volte per infiltrazione mafiosa e sono cadute nel corso degli anni tante vittime innocenti tra cui il giudice Ferlaino ucciso il 3 luglio del 1975, i due netturbini Tramonte e Cristiano uccisi il 24 maggio del 1991, il sovrintendente di polizia Salvatore Aversa e sua moglie Lucia Precenzano uccisi il 4 gennaio del 1992, l’anno delle stragi, nell’aula bunker della città è in corso dal 2021 il maxi processo alla Ndrangheta con oltre quattrocento capi di imputazione e quasi cinquecento indagati, ma al tempo stesso è la città che in più occasioni ha saputo reagire, denunciare, mobilitarsi con la sua società civile. Il festival dunque non è un paradosso, ma il suo esatto contrario, la concreta dimostrazione che anche in realtà difficili, territori di frontiera, è possibile svolgere un ruolo positivo non solo per il proprio territorio ma anche oltre.

Il 23 maggio 1992 alle 17:56 un’esplosione squarciò l’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei pressi dell’uscita per Capaci.Con lui Francesca Morvillo, Antonino Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Giovanni Tizian, giornalista e scrittore, da tre anni è il direttore artistico del festival e annunciando l’edizione di quest’anno ha ricordato proprio che

Il sud Italia, e in generale i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, sono luoghi che vivono in bilico tra l’oppressione dei poteri criminali e una forte voglia di riscatto. L’edizione di Trame di quest’anno è per questo motivo dedicata al nostro mare, alle sue mille contraddizioni e alla volontà di riscattarsi che è parte del tessuto dei luoghi spesso abbandonati dalle istituzioni. Proveremo a squarciare il velo di indifferenza che ha coperto eventi tragici come le bombe che hanno insanguinato l’Italia nel 1993, ma anche naufragi come quello di Lampedusa nel 2013.

Si parlerà quindi non solo di Italia, ma anche di Malta, Libia e molto altro ancora, ci sarà la realtà e la fiction, la musica e il teatro, i documentari e il cinema, le attività seminariali e formative e i momenti alla scoperta dei beni culturali e naturali del territorio.

Non ci resta che dare a tutti gli interessati appuntamento a Lamezia, e chi proprio fosse impossibilitato a partecipare sappia che potrà seguire gli eventi del Festival sui siti tramefestival.it  (dove è possibile trovare anche tutte le edizioni precedenti) e civicotrame.it, nonché sui rispettivi profili social Facebook, Instagram e Twitter oltre che sul canale YouTube Trame Festival.

Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni, sogni ultima modifica: 2023-06-09T20:00:37+02:00 da NUCCIO IOVENE
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