The Borgia Portrait. Conversando con l’autore, David Hewson

Il giornalista e scrittore inglese ritorna con il suo secondo romanzo della serie Venetian Mystery.
JOANN LOCKTOV
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Arnold Clover, l’eroe riluttante della nuova, magistrale, serie poliziesca di David Hewson ambientata a Venezia, è tornato. The Borgia Portrait è un’arguta, deliziosa, storia seducente in cui s’intrecciano omicidi e caos. Clover svela una storia labirintica che si dipana nel corso dei secoli, mentre s’affanna ad arrivare alla conclusione di una serie di misteriosi enigmi dalle conseguenze devastanti. Il libro risplende nella tradizione veneziana, da Casanova e Aldo Manuzio a una cripta nascosta in un palazzo maledetto. Con David Hewson abbiamo parlato del suo modo di scrivere, delle sue ispirazioni e dell’enigma che è Venezia. 

In “The Borgia Portrait” ci viene presentato un lato inedito del nostro riluttante eroe. Arnold Clover è sempre un tipo curioso, intelligente, capace; eppure si nota un addolcimento, il barlume di una sua natura romantica, con il suo insistere nel voler proteggere la squattrinata e accattivante Lizzie Hawkins, anche se lei rifiuta di essere considerata una damigella in pericolo. Se Arnold Clover mi piaceva in “The Medici Murders”, adesso l’adoro.
Nella vita di una serie di libri riveli intenzionalmente le sfumature dei tuoi personaggi in modo tale che con ogni libro ne sappiamo di più? Ci puoi fare un accenno alle prossime rivelazioni che saranno divulgate su Clover e i suoi migliori amici Luca Volpetti e Valentina Fabbri?

I personaggi crescono via via da un libro all’altro. Se no, non sono “reali”. Nel primo libro Arnold è rimasto da poco vedovo e fatica a dare un senso alla sua nuova vita, da solo, in una città nuova e molto strana. Quando l’incontriamo qui, è più stabile, più sicuro di sé, più disponibile a entrare un po’ nel mondo. È più un protagonista, che fa accadere le cose piuttosto che lasciare che le cose gli accadano.

Rispetto a dove sta andando adesso… be’ non posso che tenere coperte le mie carte. Sento che sta diventando più proattivo, se vuoi è più un detective. Quindi, a ogni prossima uscita sarà un po’ più estroverso, credo. Il che, data la sua propensione a finire in terribili pasticci, dovrebbe dar vita a una storia interessante.

Leggendo “The Borgia Portrait” si ha spesso la sensazione di trovarsi in una cartografia letteraria. La mappa è via via disegnata collegando gli intricati movimenti dei personaggi mentre completano l’arcano puzzle. Hai mai usato una mappa fisica di Venezia per concepire la direzione, le piroette e le svolte, tracciando il cerchio mentre procedevi? O hai voluto concepire il loro percorso completamente nella tua mente?
Con questa storia ho lanciato a me stesso una semplice sfida. Sotto la superficie della narrazione principale, volevo creare un enigma criptico che potesse essere risolto solo rilevando alcune stranezze della vita reale nascoste nelle pieghe del tessuto stesso di Venezia. Google non serve per cose del genere.

Con diversi spostamenti in città, ho percorso ogni fase del lungo viaggio che fanno Arnold e Lizzie Hawker, un giro da Castello, attraversando poi il Canal Grande fino a Dorsoduro, Santa Croce, poi a Cannaregio, cercando di risolvere lo strano enigma che le è stato consegnato. E sì, ho una mappa di tutte le curiosità con cui s’imbattono lungo la strada, ognuna tranne l’ultimo luogo reale della scena culminante. Ma ho deciso di proposito di non condividerlo nel libro e online. I lettori dovrebbero trovarli da soli, questi posti. È l’unico modo per ottenere il massimo dagli angoli più arcani di Venezia. E a chiunque voglia intraprendere quello che io considero il Borgia Portrait Trail un consiglio… portatevi delle buone scarpe da passeggio! C’è da fare una bella camminata.

Un misterioso sotoportego

La tua capacità di inventare intricati dettagli veneziani è incantevole. Quando mi sono imbattuta in Ca’ Scacchi del XV secolo, non sono riuscita a collocarla e mi sono precipitata nei miei libri sul Canal Grande per vedere com’era nella realtà. È stato l’aneddoto di Ruskin a portarmi completamente fuori strada. Touchée!
Quali palazzi ti hanno ispirato per creare questa fantasia architettonica, derelitta e inquietante?
Ca’ Scacchi non può che trovare posto in un luogo… la leggendaria Ca’ Dario vicino al Guggenheim di Dorsoduro, un bellissimo palazzo leggermente storto che mi affascina da decenni. Ha una fama talmente inquietante, risalente a secoli fa, che ho non dovuto far altro che usarlo, nel libro, come base per la casa abbandonata sul Canal Grande. Suicidi, omicidi, fallimenti finanziari, persino uno Svengali inglese, che fece una brutta fine… Ca’ Dario ha tutto. Una manna dal cielo per qualsiasi scrittore a Venezia. E la citazione di Ruskin? Mi piace lasciar cadere qui e là un uovo di Pasqua per chi ne sa…

Osteria alla Frasca

Non è solo un magistrale giallo poliziesco, “The Borgia Portrait” è anche una generosa guida ad alcuni dei posti più deliziosi e meno conosciuti dove mangiare a Venezia. I ristoranti che citi, lo sanno?
Ti preoccupa che i tuoi ritrovi preferiti possano diventare troppo popolari dopo l’uscita del libro?
Si è di fronte a un dilemma quando ci si trova a trattare luoghi reali di una città reale. Li camuffi sotto un nome fittizio e poi devi avere a che fare con lettori si avvicinino e ti chiedono: “Intendevi in realtà questo qui?” Oppure lo dici ad alta voce – ecco Osteria ai Pugni, ecco Anzolo Raffaele, Alla Frasca? Alla fine ho deciso di prendere quest’ultima strada. Non dico mai ai gestori chi sono o cosa faccio. Mi piace essere anonimo a Venezia, cosa che purtroppo non è sempre possibile di questi tempi. Li renderò troppo popolari? Non proprio. La maggior parte sono comunque pieni e ben noti a chiunque indaghi sulla scena della ristorazione veneziana. È solo che non sono nelle aree di maggiore attrazione turistica di San Marco e Rialto, zone che evito se posso. Un consiglio per chi vuole provarli però… prenotate se potete. Sono popolari sia tra la gente del posto sia tra i visitatori più avveduti.

Cibo a parte, c’è una ragione strutturale per cui Arnold continua a portare fuori Lizzie a mangiare. È il suo modo di provare a mostrarle che c’è di più a Venezia di quanto lei non si renda conto. E un modo per lui di iniziare a tornare nel mondo.

Dalle parti di Modigliani.

I riferimenti storici e gli intrighi familiari di Lucrezia Borgia sono affascinanti. Quali sono i tuoi criteri per estrapolare una trasgressione storica su cui centrare una trama?
Ho tirato dentro i Borgia perché volevo sottolineare come Venezia sia stata per secoli un nesso non solo per l’Italia ma per l’Europa nel suo complesso. Sono talmente tanti i nomi famosi legati alla città. In questo libro incontriamo Lord Byron, il pittore Modigliani, l’editore Aldo Manuzio, un curioso autore inglese Frederick Rolfe, e la leggendaria Lucrezia, attraverso la sua storia d’amore con un famoso intellettuale veneziano, Pietro Bembo. È anche una storia su una donna vittima di un torto, e Lucrezia rientra certamente in quel genere dato che molte delle storie più orribili su di lei sono probabilmente invenzioni. Ma credo che volessi anche provare a spingere i lettori a pensare a Venezia al di là dell’ovvio: i luoghi celebri che più attirano i visitatori, a volte per un soggiorno fugace. Venezia è più che un luogo, è un mondo, e anche dopo tre decenni so ancora che c’è ancora tanto da esplorare.

La basilica dei Frati e l’Archivio di stato

The Borgia Portrait” propone una Venezia labirinto impossibile, con angoli e squarci che sfidano ogni senso di normalità. Ti erano noti tutti questi luoghi misteriosi prima di iniziare a scrivere o hai cercato queste gemme nascoste appositamente per questo libro?
Ne conoscevo un paio, ma ho deciso di cercare luoghi e squarci così oscuri che persino un irriducibile amante di Venezia potrebbe non averne mai sentito parlare. A tal fine ho ritrovato un paio di vecchi libri risalenti ai giorni prima del turismo di massa e ho cercato vecchi documenti e siti sul web. C’è anche un meraviglioso sito web sulle chiese della città che è una fonte inestimabile – The Churches of Venice. Da ex giornalista, la ricerca è la mia seconda natura. È incredibile quello che puoi trovare se ti prendi il tempo di cercare.

Un museo di anatomia

Alla fine del libro Luca Volpetti esclama timidamente “Il prete rosso! Rivelazioni…” È una stuzzicante anticipazione della trama per il libro #3? Ci si può aspettare di vedere un’apparizione di Vivaldi?
Come qualcuno disse una volta… sei autorizzata a pensarlo, ma non posso commentare!

Venezia si trova ad affrontare diverse sfide di questi tempi. Nel libro non esiti a includerle. Come persona che ha sviluppato un profondo rapporto con la città e la visita regolarmente, qual è il modo migliore per sostenere Venezia?
A volte penso che il miglior consiglio sia… non andarci. Negli ultimi due soggiorni sono rimasto stupito e costernato dallo stato delle cose nelle parti più popolari della città. Durante l’ultimo soggiorno ho visto con i miei occhi agenti di guardia alla fermata di San Zaccaria perché c’erano più persone che cercavano di salire sul vaporetto di quante ne potessero gestire. Per me è una novità. L’overtourism è un problema che sembra peggiorare di anno in anno.

Ma poi ci si va, ovviamente, quindi bisognerebbe essere responsabili, sapere perché si è lì e non farsi risucchiare dalle trappole per turisti di San Marco e Rialto. In tanti sembrano trattare Venezia come una sorta di Disneyland, un resort, non una delle città più storiche e affascinanti del mondo. Certo, se ci vogliono andare a vederla come non fosse altro che un gelato, un giro in gondola e una passeggiata a Piazza San Marco e al Ponte di Rialto, è una loro prerogativa.

Ma c’è molto di più da vedere e da apprezzare se solo ti allontani dalla folla ed esplori gli angoli più tranquilli, a volte più bui. È quello che ho fatto con The Borgia Portrait. Rifarei tutto domani… e senza dubbio troverei qualcosa di nuovo.

The Borgia Portrait, in uscita il 1 agosto 2023

Immagine di copertina: La prova che a Venezia ci sono cripte.
Le fotografie sono di David Hewson.

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David Hewson

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JoAnn Locktov, Bella Figura Communications

The Borgia Portrait. Conversando con l’autore, David Hewson ultima modifica: 2023-07-06T19:52:51+02:00 da JOANN LOCKTOV
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