Siena by night. Felice antidoto all’overtourism

ERIC SALERNO
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Sono una specie di brontosauro, senza collo e coda lunghi, ma spesso, forse troppo spesso, ammetto, intollerante e facilmente irascibile, ma non pericoloso. Appartengo, per età, a un passato prossimo, o relativamente remoto. Ho molto viaggiato, per piacere, per imparare, per lavoro e in questi giorni mi sono chiesto se quel passato, quelle cose che vidi e apprezzai sono scomparse per sempre o possiamo sperare in un futuro migliore. Per Venezia, splendida città lagunare, si parla del turismo a numero chiuso ma numerose altre località della nostra penisola stanno perdendo il loro fascino e non soltanto per la quantità di gente che vuole vedere o quanto meno dire di aver visto. E per come mancano regole o cortesie che facevano parte del nostro mondo. Ho scelto un piccolo centro della bassa toscana per le mie ferie. Niente caos, niente movida, poca gente, un paesaggio rilassante da dove si può anche raggiungere velocemente luoghi importanti per la storia della penisola, della sua cultura. L’altro giorno – siamo in piena estate, a ridosso di ferragosto, ne sono consapevole – ho deciso di tornare a San Gimignano dove devo esservi stato l’ultima volta una trentina d’anni fa, forse di più. 

Le mura ci sono ancora, da lontano sventolano le torri medievali che resero famoso in tutto il mondo, la cittadina toscana. Giustamente le auto private restano fuori dalle mura. San Gimignano non è grande. Le guide cartacee, quelle sui vari app e nella mia memoria raccontano di un piccolo gioiello. Da non mancare. Con difficoltà siamo riusciti a manovrare a piedi e salire in alto verso una piazza dove un minaccioso cartello stradale ammoniva: “Sosta vietata su tutta la piazza 6.00-15.00 giovedì e sabato per mercato compreso handicap”. Era lunedì. Alcuni camion-bancarelle avevano trasformato la piazza in una specie di viuzza stretta dove due persone faticavano a passare affiancati. Tende per creare un po’ di ombra alle bancarelle consentivano a più fortunati di vedere, guardando in alto, due torri ma era difficile capire da dove venivano fuori. Cartelli enormi garantivano ai turisti, attenti a mangiare i loro gelati – i “migliori del mondo” – conquistati dopo ore di fila, che gli insaccati, i formaggi di tutti i tipi, gli abiti, erano tutti prodotti in Italia, quasi sempre in Toscana. C’era anche un’offerta di cartoline per quei pochi che in quest’epoca di email, instagram, whats’app, si servono ancora delle poste.

Alle 14, il sole era quasi a picco. Una quantità incredibile di turisti stanchi e accaldati cercava di mangiare o bere qualcosa. Quattro tavolini invitanti, piatti puliti, posate piazzati strategicamente in un angolo d’ombra catturarono la nostra attenzione. Ci sedemmo e qualche minuto dopo aver richiamato l’attenzione di un cameriere che chiacchierava all’interno del bar siamo stati avvertiti, in modo molto cortese, che era ora di chiusura e, prima o poi, i tavolini sarebbero stati rimossi per essere nuovamente disponibili all’ora dell’aperitivo. Passammo con difficoltà in mezzo alle file interminabili per due gelatai che si facevano concorrenza e siamo riusciti a trovare un altro bar e qualcosa da mangiare. 

Da buon brontosauro, giornalista da sempre, sento il dovere di andare avanti. Non potrei lasciare l’eventuale lettore di queste righe senza una speranza. Puntammo su Siena e restare in zona, più o meno, per la notte. Siena è più grande, dunque le eventuali folle si dovrebbero diluire in mezzo alla città. Cattedrale e piazza del Campo non sono le uniche cose da vedere. Logica non logico. Fu una deliziosa signora ad accoglierci in un agriturismo alle porte della città. Piscina e vista, con il sole che scendeva illuminando le mura straordinarie, restituirono la voglia di viaggiare.

Siena by night fu splendida. Chilometri su chilometri di strade prive di traffico, pochi turisti, un ristorante con una tranquilla cucina toscana, prezzi accessibili, camerieri gentili, efficienti e con la voglia di scherzare. E poi ancora chilometri a piedi. Negozi di chincagliere turistiche chiusi, un Campo con allestimento quasi pronto per il Palio della prossima settimana, la splendida Cattedrale, con soltanto una coppia di innamorati sulla scalinata a farci compagna. 

E a farmi capire. Un parte del nostro mondo va visto di sera, di notte. O subito dopo l’alba come quando siamo tornati a visitare alcuni degli altri luoghi iconici di Siena prima di ripartire per le ferie.

Siena by night. Felice antidoto all’overtourism ultima modifica: 2023-08-10T09:35:09+02:00 da ERIC SALERNO
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