Dopo l’omicidio di Chapel Hill, si torna all’ordinaria violenza quotidiana

Un messaggio nuovo sta sostituendo l’idea di “amore fraterno” che ha dato il nome a Filadelfia e ha ispirato i fondatori degli USA, e cioè che siamo tutti in pericolo a causa di coloro che vivono intorno a noi. L’insistenza di questo messaggio è all’origine di un distruttivo un circolo vizioso nella società statunitense.
PAUL ROSENBERG
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[CHAPEL HILL]

L’uccisione di un professore per mano di un dottorando in un edificio di laboratori, in pieno giorno, nell’affollato campus universitario dell’Università della North Carolina (UNC), è stata certamente scioccante. Abbastanza sensazionale, infatti, da ottenere una copertura mediatica internazionale, anche da parte della nostra rivista.
Il giorno della sparatoria un mio amico, dall’Italia, mi ha mandato un messaggio con il resoconto della CNN, accompagnato da queste parole “Vivi in un ambiente molto pericoloso…”. Ha ragione, ovviamente. La sparatoria all’UNC è, infatti, solo la punta dell’iceberg del flusso quotidiano di violenza qui nella zona dove abito della North Carolina. La stragrande maggioranza di queste vicende non supera mai l’ambito  delle notizie locali, pur crescendo con una regolarità allarmante. In effetti, queste storie di “ordinaria” violenza sono parte quotidiana dei titoli dei giornali locali, ma rimangono per lo più nascoste ai lettori al livello nazionale e internazionale.

C’è un che d’insidioso nel vedere tanti titoli violenti mischiati con la politica, i commenti, le notizie nazionali e il meteo, come succede ogni giorno. Ci si abitua. Parlo per me: titoli così cominciano a essere registrati come una sorta di ticchettio, nel retro della mente, della crescente marea di sangue che scorre intorno a me, ma non ci penso troppo.

Forse dovrei.

C’è qualcosa di profondamente sbagliato, mi sembra, nell’accettare l’ondata di violenza come “normale” – solo un altro giorno ancora, qui nella North Carolina, Stati Uniti. Il fatto che siano coinvolti tanti bambini è un motivo in più per prestare attenzione. L’ho già detto, ma vale la pena ripeterlo: un tempo non era così da queste parti.

  Photo by Jay Rembert on Unsplash

L’acquiescenza alla violenza come fosse cosa normale è esattamente ciò che la nostra società sta mettendo in atto. Considerate i titoli – qui a seguire – degli ultimi due giorni proprio nella zona dove vivo, una cronaca di violenza quasi quotidiana: c’è stata una contestazione? Interviste alla CNN? Cortei, proteste, discorsi dei politici?

Zero. E questa è un’altra serie di titoli di giornali dei giorni scorsi, niente di insolito, ormai, e nemmeno lontanamente sensazionali come l’assassinio di un noto professore a colpi di arma da fuoco in un importante campus degli Stati Uniti. No, queste sono le violenze “normali” che ormai fanno parte della quotidianità dalle nostre parti.

  • Due bambini e una donna uccisi a colpi di arma da fuoco a Goldsboro sabato notte
  • Una sparatoria a Fayetteville provoca un morto e un ferito, accusato un minore
  • Un uomo ucciso sabato mattina a Durham
  • L’uomo ucciso a Rocky Mount muore dopo che la polizia lo ha trovato sul marciapiede
  • La polizia di Raleigh intensifica le pattuglie nella zona di Glenwood dopo l’omicidio del direttore del ristorante
  • Un agente della NC spara uccidendo un uomo in uno scambio di colpi di arma da fuoco dopo un inseguimento e un incidente
  • Ha detto di aver ucciso il suo amante per legittima difesa. La corte dice che la giuria l’ha giustamente considerata l’aggressore
  • La Corte Suprema della Carolina del Nord conferma la condanna a morte per il torturatore e assassino di un bambino di 4 anni*

Agli americani è insegnato che il nostro è un paese di equità, giustizia, legge, ordine e uguaglianza. Forse lo eravamo.. Ora un nuovo messaggio sta sostituendo l’idea di “amore fraterno” che ha dato il nome a Filadelfia e ha ispirato molti dei fondatori di questo paese, un messaggio secondo cui siamo tutti in pericolo, un pericolo che viene proprio da coloro che vivono intorno a noi. L’insistenza di questo messaggio è riuscito a dar vita a un circolo vizioso nella società statunitense: meno ci sentiamo sicuri, più compriamo armi, e più sono allentate le restrizioni sulla detenzione di armi, si produce un’ondata di armi facilmente disponibili con tassi di violenza che non fanno che aumentare. Di conseguenza, questo messaggio di pericolo che ci circonda da parte dei nostri concittadini si rivela innegabilmente vero e e si realizza da sé. Oggi viviamo in una società sempre più violenta e pesantemente armata, dove atti di violenza sessuale e letale (più molte altre forme di) violenza contro persone di tutte le età sono evento quotidiano in ogni parte del paese. Questo è un fatto.

E non è normale.

Photo by Colin Lloyd on Unsplash

*Titolazione tratta da WRAL.com

Dopo l’omicidio di Chapel Hill, si torna all’ordinaria violenza quotidiana ultima modifica: 2023-09-04T13:10:00+02:00 da PAUL ROSENBERG
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