“Sopire, troncare… troncare, sopire”: la diretta di Rai 2 sulla Regata Storica, domenica, non ha fatto un bel servizio alla città, tanto da far tornare alla mente il celeberrimo incipit manzoniano del colloquio tra il Conte zio e il padre provinciale dei Cappuccini per tacitare lo scomodissimo padre Cristoforo, nei Promessi Sposi.
Non mi riferisco, naturalmente, ai vari servizi sulle “meraviglie” di Venezia mandati in onda proprio nei momenti topici delle regate che, si dirà, interessano solo ai veneziani, ma certo al tono generale della trasmissione, oleografico e cartolinesco, e alla censura – non so come altro chiamarla – dell’unico momento “vero” della manifestazione, ovvero la protesta delle società remiere contro il moto ondoso, durante il corteo sportivo.
In tutta la trasmissione, neppure una parola, non fosse stato per Deborah Scarpa e Silvia Bon, le due vincitrici della regata femminile, che scampate alla morte per essere state investite da un taxi acqueo durante un allenamento, con la mascareta letteralmente segata in due, hanno pronunciato la parola “moto ondoso”, altrimenti indicibile, invitando il sindaco a fare qualcosa.
Il quale sindaco, intervistato dal pur bravo e incolpevole Luca Colombo, non rispondendo alla domanda del giornalista e saltando come suo solito di palo in frasca, ha invece parlato in tono minaccioso della protesta, col che la trasmissione è riuscita nel triplo salto mortale di raccogliere la polemica di Luigi Brugnaro per una manifestazione della quale in tutta l’ora e mezza di diretta non si trova traccia.

A dire il vero, le proteste sono state due: quella delle società remiere, appunto, sobria e composta, e quella estemporanea di un gondoliere che, visibilmente emozionato, tenendo con le mani che gli tremavano un piccolo megafono, si è fermato davanti alla Machina, il palco delle autorità, gridando che Venezia è distrutta, che è una vergogna, che il sindaco dovrebbe fare il paladino della Laguna. Ma la sua protesta solitaria è stata subito sopraffatta dalla musica immediatamente sparata a tutto volume. E speriamo che non seguano sanzioni.
Quanto alle società remiere, che cosa mai avranno fatto per meritarsi la neppure tanto velata minaccia di ritorsioni da parte di Brugnaro? Quale clima di terrore avranno creato, da impedire addirittura ai giovani regatanti di fare una regata serena? Così, almeno, ha accusato il sindaco riferendosi ad alcuni disguidi accaduti nelle gare giovanili, anch’essi non vistisi in televisione.
Mentre i vogatori indossavano una maschera nera, un portavoce dalla prua della Disdotona della Querini, ferma anch’essa davanti alla Machina, ha semplicemente detto quello che tutti sanno, ovvero che il re è nudo, che da cinquant’anni non è stato mai affrontato il problema del traffico acqueo e dell’inquinamento prodotto dal traffico stesso e che tutte le autorità, e quindi non solo i sindaci, ultimo Brugnaro, sono state scarsamente lungimiranti e mai hanno esaminato le proposte elaborate dal mondo della voga.
La protesta si è poi conclusa con un appello del mondo delle remiere a lavorare tutti assieme, politici e cittadini, per dare un futuro alla città, quindi una proposta “per”, non “contro”, ma Brugnaro l’ha letta a rovescio, contrariato dal fatto che qualcuno a partire dalla Mostra del Cinema abbia cercato di usare del palcoscenico internazionale per far vedere che dietro alla Venezia da Mulino Bianco, che egli crede di far passare, c’è una città strapiena di problemi.

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1 commento
Ciao Silvio
sono abbastanza certo che tu abbia letto la mia lettera inviata al Gazzettino venerdì scorso. Non frequento social network, ma senza voler peccare di presunzione, a quanto mi viene riferito, ho colto nel segno, almeno stando ai commenti che sono stati pubblicati sui vari FB e compagnia bella. Chissà come andrà a finire. Sto tremando per le minacce del sindaco e credo mi iscriverò ad una remiera del Garda, anzi no del lago Maggiore dove Giusto non è ancora arrivato.