ll Genoa, centotrent’anni di passione

ROBERTO BERTONI BERNARDI
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Centotrent’anni: auguri vecchio Grifone! Il Genoa Cricket and Football Club raggiunge questo prestigioso traguardo e, forte della Serie A riconquistata, può festeggiare a dovere, sotto la guida di Alberto Gilardino e con una squadra di tutto rispetto.
Genova, si sa, è città di mare: scontrosa ma accogliente, aperta ma innamorata dei suoi riti e delle sue tradizioni, vento e scoglio, un po’ folle e straordinariamente inclusiva, aperta alle novità e in grado di trasformarle in atti rivoluzionari. Non a caso, è la città dei Mille di Garibaldi, la città di Mazzini, la città che seppe liberarsi da sola dal nazi-fascismo, la città della rivolta dei camalli e la città del grande cantautorato che rivoluzionò il nostro modo di intendere la musica. Genova, per me, significa tante cose. Il dramma di Guido Rossa e la tragedia del G8 ma anche due genoani doc come Fabrizio De André e don Andrea Gallo, capaci di annunciare la buona novella e di prendersi cura, per tutta la vita, degli ultimi e degli esclusi. 

Il Genoa, da quelle parti, è una religione. Con tutto il rispetto, la Sampdoria è una squadra prestigiosa ma appartiene più alla periferia che al cuore pulsante del capoluogo ligure. La Samp è questione di quartieri operai come Sampierdarena, il Genoa invece vive nel centro storico e nelle zone in cui la collettività si ritrova. E il Ferraris, uno stadio all’inglese nonché uno degli impianti più belli d’Italia, sublima la meraviglia di un club unico nel suo genere. Perché tifare Genoa significa farsi interpreti di una mentalità e di un modo di essere. Significa essere sicuramente pazzi, sicuramente votati alla sofferenza, sicuramente coscienti del fatto che l’ultimo scudetto, il nono, a un passo dalla stella, risalga al 1924, ossia a prima che nascesse il campionato a girone unico, ma altrettanto sicuramente certi di avere un passato alle spalle di cui poter andare orgogliosi.

Da X Genoa CFC @GenoaCFC

Non a caso, su un muro di Genova campeggiava la scritta: “Sei del Genoa: vuoi anche vincere?”. Una frase inconcepibile altrove e per chiunque non conosca a fondo il modo di essere della tifoseria genoana, per cui vincere è importante ma non è tutto. L’aspetto più significativo, per chi frequenta la Nord, è ritrovarsi, stare insieme e condividere le emozioni della curva e dell’eterno sfottò con i doriani, a prescindere dall’andamento delle due compagini, riaffermando una rivalità fortissima ma, al tempo stesso, rispettosa come purtroppo non avviene altrove.

Quando il Grifone retrocesse in B, un caro amico mi ribadì: “Meglio in B che doriano!”. Ecco, il Genoa è questa cosa qua. Scarsa gloria e molta passione, poche gioie e la magia di sentirsi, sempre e comunque, una comunità in cammino. Si sono tolti anche delle soddisfazioni, intendiamoci, ma non è questo che conta per loro. Per loro conta tutto ciò cui gli altri non attribuiscono valore, il che purtroppo determina il degrado in cui versa la società attuale. 

Lunga vita, dunque, al Genoa, che cominciò a vincere sul campo di Ponte Carrega, continuò a far parlare di sé in Sudamerica, dove si recò, nell’estate del 1923, per una memorabile tournée e non ha mai smesso di regalare avventure ed emozioni a chiunque lo segua, lo ammiri o si limiti ad amare una città che racchiude in sé tutto ciò che il mondo dovrebbe essere per essere un posto migliore.

Centotrent’anni, e noi rimaniamo qui: a seguirlo, ad apprezzarlo e a domandarci se tornerà mai a vincere qualcosa. Se ciò non dovesse accadere, gli vorremo comunque bene.

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Addio a ALBERTO GINULFi

È venuto a mancare, all’età di ottantun anni, Alberto Ginulfi, celebre portiere della Roma, passato alla storia non solo per la sua classe fra i pali ma, più che mai, per aver parato un rigore a Sua maestà Pelé durante una di quelle amichevoli che il Santos, di tanto in tanto, organizzava in giro per il mondo, inaugurando l’era del calcio globale. A fine gara, O Rei gli regalò la sua maglia, trattandosi di uno dei pochissimi portieri a essere riusciti nell’impresa. Ci mancherà.

ll Genoa, centotrent’anni di passione ultima modifica: 2023-09-06T15:05:00+02:00 da ROBERTO BERTONI BERNARDI
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