Tipi da Mostra

ANDREA MEROLA
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Francesco Gallo è un giornalista dell’ANSA. Segue la Mostra del Cinema di Venezia da trent’anni, ma è inviato anche a Cannes e al festival del cinema di Berlino. Gran parte delle giornate del festival veneziano le passa nelle sale di proiezione, dovendo poi scrivere la recensione dei film visionati. Mi dice che a il festival di Cannes ha un budget economico superiore, in confronto a Venezia, quindi i francesi sono meglio organizzati, ma nonostante ciò i nostri direttori artistici talvolta fanno un prodotto migliore. Gli chiedo qualche episodio particolare di cui è stato testimone al Festival, mi parla di quando vide per la prima volta in carne e ossa Nicole Kidman all’Excelsior, una bellezza straordinaria che spiccava dal buio della folla, tanto che il suo pezzo lo iniziò scrivendo: “Una Dea…..”

Francesco Gallo (© Andrea MEROLA)

Alessandro “Sandrone” Dal Prà è un direttore di produzione venexiàn doc. In questo ruolo, per un lungo periodo è stato consulente per la Biennale in tutte le sezioni, Arte, Danza e Musica, Teatro e Cinema, ma da cinque anni organizza l’evento Campari, main sponsor del Festival del Cinema, che, grazie a Sandrone, quest’anno si e svolto nello storico Hotel Des Bains, quello di Morte a Venezia di Luchino Visconti, chiuso e in degrado da decenni. Sandrone ricorda ancora il galà che organizzò per la premiere del film Air Force One, anno 1997, regia di Wolfgang Petersen, con i fuochi di artificio sparati dalla spiaggia dell’Excelsior e la festa a palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande, quando un inconsuetamente allegro Harryson Ford si tuffò in un’enorme torta di crema bianca, incoronata da un aereo in marzapane, e cominciò a lanciare manate di crema contro gli allibiti ospiti.

Alessandro “Sandrone” Dal Prà (© Andrea MEROLA)
(© Andrea MEROLA)

Gianfranco Tagliapietra è un fotografo veneziano. Aveva sedici anni, nel 1959, alla sua prima volta alla Mostra del Cinema. Buona parte della storia del cinema italiano del secondo dopoguerra si srotola nei suoi ricordi: La Grande Guerra di Monicelli e Il Generale Della Rovere di Roberto Rossellini lui li vide alla premiere in Sala Grande del Palazzo del Cinema, bastava il badge rosso al collo e giravi liberamente tutto il festival. Ma sopratutto vivevi con i divi del cinema di allora, quasi li toccavi nella quotidianità del Lido Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale e Burt Lancaster (a Venezia per Il Gattopardo di Luchino Visconti, 1962) Alec Guiness, Shirley McLaine o le gemelle Kessler che ballano il Dà-Dà-umpa sulla diga dell’Excelsior. Era altra epoca, niente televisioni e pochi fotografi, i social erano i giornali: ed ecco che grazie alle foto di Gianfranco, uno sconosciuto Tony Renis che suona la chitarra deliziando la star Carole Baker balza agli onori di cronaca, mentre un impertubabile George Hamilton accetta volentieri di farsi fotografare nella bottega di un barbiere.

Questo e tant’altro Gianfranco lo ha raccolto in un fotolibro che non a caso ha titolato Lidhollywood. Gianfranco racconta anche la giornata tipo di un fotoreporter di allora: abito scuro fin dal mattino, fotocamera RolleiFlex al collo, su e giù tra spiaggia, Excelsior e Palazzo del Cinema a caccia di siparietti, che non mancavano mai, poi di corsa in camera oscura per sviluppo e stampa, laboratorio di fortuna allestito in un magazzino dei sotterranei del Palazzo del Cinema, reso disponibile dalla direzione del Festival, e poi di corsa al Posto Pubblico Poste Italiane dentro lo stesso palazzo, dove c’era già la fila di altri colleghi in attesa per la trasmissione telefoto sul tamburello, la macchinetta a lettore radio ottico. E poteva anche capitare la sgradevole sorpresa della pellicola vuota, perché, anche se pochi, i fotografi erano un po’ cattivelli, e non di rado nella concitazione dello scatto una manina lesta appiccicava un francobollo sulla lente di ripresa della RolleiFlex, lasciando libera quella in alto che serviva per la visione, così mandava a monte il lavoro del potenziale concorrente, ma a Gianfranco non capitò mai, perchè era già una vecchia volpe.

Gianfranco Tagliapietra (© Andrea MEROLA)

Angelo Quarti è psicologo, con tanto di specializzazione, ma a un certo momento scopre che comunicazione e psicologia hanno molti punti di contatto e decide di diventare addetto stampa. Per oltre trent’anni segue il Festival del Cinema con molteplici ruoli, sempre legati ad uffici stampa: per vent’anni, dal 1992 a 2008, è coordinatore foto e tv per Biennale Cinema, ovvero il “Domatore” dei fotografi al photocall e sul Red Carpet, impresa non sempre facile, ma affascinante, perchè, forse complice la sua primaria formazione da psicologo, ha capito che è la fotografia che rende immortale il cinema: infatti , più che in tanti film, Marylin Monroe la ricordiamo per l’istantanea che la immortala con la gonna bianca sollevata dal getto d’aria del marciapiede e James Dean per la foto della passeggiata sulla avenue avvolto nel cappottone col bavero alzato. Tra tanti ricordi, un siparietto che lo vede protagonista: fine conferenza stampa del film The Wrestler, diretto da Darren Aronofsky, anno 1997: a un certo momento il protagonista, un irrequito e imprevedibile Mickey Rourke, drammaticamente sfigurato dalla chirurgia estetica e stringendo in braccio il suo inseparabile chihuahua, comincia a dar segni di insofferenza, nell’angusto camerino in attesa del suo turno al photocall: Angelo capisce al volo, lo porta nel suo spazioso ufficio, nel frigo ha una bottiglia di champagne che i due scolano in pochi minuti mentre il cagnolino brinda ad acqua in una ciotolina, il nervosismo sbolle e Michey Rourke e chihuahua vanno a concedersi ai fotografi sereni e sorridenti.

Angelo Quarti (© Andrea MEROLA)
Tipi da Mostra ultima modifica: 2023-09-07T15:45:24+02:00 da ANDREA MEROLA
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1 commento

Maurizio scoccimarro 7 Settembre 2023 a 20:25

Onorato di conoscere gianfranco di persona

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