La casa di Elly

Con l’incontro del 27 ottobre all’M9 di Mestre il diritto alla casa è ufficialmente il secondo tema - con il salario minimo - di indirizzo sociale che caratterizzerà la politica del Partito Democratico.
ADRIANA VIGNERI
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Non più soltanto salario minimo. Con l’incontro di venerdì 27 ottobre all’M9 di Venezia Mestre il diritto alla casa è ufficialmente il secondo tema di indirizzo sociale che caratterizzerà la politica del Partito Democratico. É stato presentato un “Piano nazionale per il diritto alla casa” in un pomeriggio fitto di contributi di notevole serietà e competenza, di fronte ad un pubblico che è stato seduto per quasi cinque ore consecutive ad ascoltare disciplinatamente. Hanno parlato professori, parlamentari italiani ed europei, sindaci e assessori regionali e comunali, registi e società civile, tra cui, ci piace dirlo, hanno brillato due donne nuove, Emma Ruzzon e Vanessa Camani, la prima presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Padova, la seconda capogruppo PD nel Consiglio regionale del Veneto.

Il piano parte dalla constatazione che la risposta alla domanda di abitazioni a prezzi accessibili non può essere rimessa al solo mercato, tra l’altro in questo periodo con valori in continuo aumento. In Italia 650.000 famiglie – almeno un milione e mezzo di persone – chiedono inutilmente un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Vi sono inoltre circa 40.000 sentenze di sfratto all’anno. Per contro, almeno 90.000 abitazioni di proprietà pubblica sono inutilizzate, o perché richiedono lavori di manutenzione per cui non ci sono stanziamenti, o per altre ragioni.

Elly Schlein all’assemblea di Mestre

Fornire abitazioni a prezzo calmierato, in affitto, deve essere considerato un servizio pubblico, come lo sono i trasporti, la sanità, la scuola e le forniture essenziali. Un servizio riservato a quella parte della popolazione che non può affrontare i prezzi richiesti dal mercato. Per chi non ottiene l’edilizia residenziale pubblica debbono esservi forme di accompagnamento che consentano l’accesso agli affitti privati, con le relative garanzie.

Gli obiettivi da raggiungere secondo il Piano sono:

a)       Incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica, oggi quasi a zero

b)      Realizzare alloggi di edilizia residenziale pubblica mediante “rigenerazione urbana a consumo di suolo zero”

c)       Ridurre le emissioni clima alteranti, utilizzando fonti rinnovabili

d)      Creare un sistema nazionale locale di Fondi immobiliari per realizzare immobili ERP, promuovere l’offerta abitativa mediante appositi strumenti finanziari e recuperare gli immobili pubblici inutilizzati.

A fronte di questa impostazione, che chiede anche la creazione di un ministero ad hoc, e la destinazione di un miliardo di euro, il governo in carica ha azzerato il Fondo sostegno affitti e il Fondo per la morosità incolpevole. Fondi di cui il PD chiede siano rifinanziati ed erogati direttamente ai comuni, per migliorarne l’accessibilità. Non si è trascurato il tema degli affitti brevi, e il relativo trattamento fiscale, che è di viva attualità in una città come Venezia.

Il contributo degli oratori ha messo soprattutto in evidenza che l’abitare non è soltanto avere una casa. La città è un produttore di diseguaglianze se non si curano i servizi che accompagnano l’abitare, se non si crea un contesto urbano accogliente, una sanità di base accessibile, luoghi di incontro, servizi comuni. E’ stato molto citato il social housing, che assicura servizi comuni e spazi comuni. Il tema interseca quindi la struttura stessa della città, che rischia di divenire sempre più anonima e ostile, mano a mano che ci si allontana dai centri storici, questi ultimi inaccessibili per i prezzi esorbitanti, buoni soltanto per chi i servizi se li può procurare autonomamente.

È infine importante sottolineare che dal quadro è emerso che il settore ha bisogno di una risistemazione complessiva, una legge quadro, che affronti i principi (il servizio pubblico), la distribuzione delle competenze (i comuni contano troppo poco, mentre è ai comuni che è rivolta la domanda politica), le strutture dedicate (serve un ministero apposito), la dimensione finanziaria (serve un miliardo, si è detto).

La casa di Elly ultima modifica: 2023-10-29T19:40:08+01:00 da ADRIANA VIGNERI
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1 commento

Silvano Celotti 30 Ottobre 2023 a 9:29

Grazie Adriana per la sintesi chiara e precisa del convegno. Le indicazioni emerse ritengo siano condivisibili da tutti i sindaci indipendentemente dalla loro appartenenza e quindi partecipi di un impegno forte e diviso.

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