ius dicere
Guardare e vedere non sono propriamente la stessa cosa. Vedere vuol dire anche sentire, capire; e per sentire e capire occorre discernere l’incognita che si presenta dinanzi ai nostri occhi, e qualificarla. Il giudice dovrebbe quindi essere anche l’occhio della legge e non solo la sua bocca. Tale approccio giurisdizionale è decisivo per vedere se c’è norma nel fatto, e nominarlo. Prima la regola poi l’azione, perché la prima e non la seconda conferisce significato giuridico all’evento. Non a caso, la sentenza cade sempre dove l’occhio duole. Se solo evitassimo di continuare a polarizzare legge e giustizia potremmo avere regole sia chiare sia giuste, e persino vedere che il diritto sa essere vitale, più di quanto non sia solo ambiziosamente vivente.
