Anche solo aver pensato conta e non detto
di essere stati. Ogni cosa averla creduta vera
mentre era trattenuta solamente nella sete
dell’uomo e della terra. Quanto
preme il caldo nella bocca, l’arco dell’estate
è nel giorno e nella notte sarà rimorso.
Niente da aggiungere, niente che resti.
Sfuma la finta pozza sull’asfalto, nel caldo
risorgono gli inviti della mente.
Come il residuo di una lingua
sullo sfondo c’è quell’amata
indifesa montagna. Arera si chiamava
in un’adolescenza piena di neve.
In questa stanza adibita al rimpianto
non so se chiamarti
e come.
–
“L’arco dell’estate”, di Cristiano Poletti
“L’arco dell’estate”, di Cristiano Poletti
ultima modifica: 2023-04-15T18:32:38+02:00
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